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Un comandamento difficile da osservare

Un comandamento difficile da osservare
Troppo bella, troppo graziosa, chi poteva farla così bella, così graziosa se non il divino Scultore? Questo mi sono chiesto. Però poi ci ho ripensato. Forse mi sbaglio. Forse è il diavolo a rendere bellissime alcune donne, e bellissimi alcuni uomini. Sicuramente c’è il suo zampino. Lo fa per indurre in tentazione, per indurre al peccato. Lui sa, infatti, che i tra i comandamenti che Dio diede a Mosè c’è questo: “Non desiderare la moglie del tuo prossimo”, il nono comandamento. E come si fa a non desiderare una donna bellissima, graziosissima, fascinosa? Quanti i peccati di desiderio, quando vedi certi occhi, certe labbra, certi sorrisi? Peccati di desiderio, giacché anche Gesù ci ha avvertiti: «Chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore» (Mt 5,28). E come si fa a non desiderare tanta beltà? Gesù, come si fa? Colgo l’occasione per far osservare che sia l’autore biblico sia gli evangelisti erano dei grandi maschilisti. Sembrano, infatti, escludere la possibilità che anche le donne possano peccare di desiderio. Il fatto è che le donne a quel tempo contavano assai poco. Per rendersene conto basta leggerlo per intero il nono comandamento: «Non desiderare la casa del tuo prossimo. Non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo » (Es 20,17). Come si vede, la donna è messa tra le cose che appartengono al prossimo, maschio ovviamente”. Ma non vorrei avervi distratti, e avervi fatto dimenticare la domanda: “Come si fa a non desiderare tanta beltà?”. Gesù, come si fa?
Renato Pierri

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