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Asma e BPCO: urge una maggiore aderenza terapeutica da parte dei pazienti.

A young man enjoying a nature hike uses his inhaler to help manage symptoms of asthma or cystic fibrosis.

Dati allarmanti per l’aderenza alla terapia contro le malattie respiratorie: solo il 15% circa dei pazienti che seguono le terapie contro l’asma e il 33% contro la BPCO restano fedeli al protocollo. Fondamentale un nuovo slancio per evitare complicanze e fasi acute più frequenti. Il rischio è un peggioramento della qualità di vita e un costo per il SSN

Asma e BPCO: urge una maggiore aderenza terapeutica da parte dei pazienti. Dalla Regione Calabria con l’Università Magna Graecia la proposta condivisa con SIP e SIMG per sensibilizzare la popolazione

Spesso il paziente segue la terapia solo all’inizio e durante le riacutizzazioni, sottovalutando le forme intermedie, durante le quali egli ha la presunzione di stare bene e così interrompe la terapia. Proprio questa discontinuità è causa di un intensificarsi delle riacutizzazioni e di eventi gravi” sottolinea il Prof. Luca Gallelli, Associato di Farmacologia Università Magna Graecia (CZ)

 

Come conseguenza della pandemia vi sono dati sempre più allarmanti in relazione ad altre patologie, spesso trascurate nell’ultimo anno e mezzo anche dai pazienti cronici. Il problema dell’aderenza terapeutica riguarda molteplici ambiti, ma è nelle patologie respiratorie come asma bronchiale e BPCO broncopneumopatia cronica ostruttiva –che raggiunge livelli minimi. Solo il 15% dei pazienti affetti da asma infatti segue regolarmente le cure indicate dagli specialisti di riferimento, con lievissime discordanze tra le regioni, visto che il dato oscilla tra il 18% del Nord e il 13% del Sud. Per la BPCO l’aderenza terapeutica si attesta intorno al 33%, rimanendo lontana da cifre soddisfacenti.

LA SCARSA ADERENZA TERAPEUTICA NELLE MALATTIE RESPIRATORIEL’aderenza alla terapia farmacologica è essenziale – sottolinea il Prof. Luca Gallelli, Professore Associato di Farmacologia presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro– I farmaci funzionano solo se vengono assunti con regolarità, altrimenti la patologia può degenerare e inficiare la qualità della vita del paziente e far aumentare i costi del SSN. Asma e BPCO sono malattie subdole e il paziente non ha la percezione di star male. Spesso le terapie vengono seguite con regolarità solo all’inizio e durante le riacutizzazioni, le quali talvolta vengono contenute con un farmaco al bisogno che neutralizza il sintomo in quel momento, ma non impedisce che poi l’infiammazione degeneri con tutti gli effetti negativi che ne derivano. Vengono così sottovalutate le forme intermedie, durante le quali si ha la presunzione di stare bene e si interrompe la terapia. Proprio questa discontinuità però è causa di un intensificarsi delle riacutizzazioni e di eventi gravi, con la conseguente necessità di ricorrere più frequentemente all’ausilio di farmaci, di visite specialistiche, di strutture come pronto soccorso o reparti di emergenza-urgenza, di assenza dal lavoro”.

L’appello parte dalla Regione Calabria e dall’Univesità Magna Graecia di Catanzaro. Dopo un anno difficile per il monitoraggio di tutte le patologie a causa della pandemia, l’obiettivo è quello di riprendere dal mese di novembre iniziative in presenza e online per porre l’accento sull’importanza di seguire le terapie indicate per asma e BPCO, dapprima in tutta la Regione Calabria, poi risalendo la Penisola.

Serve un approccio multidisciplinare continuativo, che coinvolga la popolazione attraverso la sinergia tra società scientifiche, ordini professionali, istituzioni e amministrazioni locali al fine di evitare che vengano interrotti i percorsi terapeutici. A questo scopo è rivolta anche la telemedicina – chiarisce il Prof. Gallelli – I pazienti spesso non hanno la percezione della gravità di queste patologie, al contrario invece di chi è affetto da malattie cardiovascolari o da diabete. Speriamo che possano aumentare le attuali percentuali di pazienti che seguono le terapie. L’ideale sarebbe raggiungere un livello analogo alle patologie cardiovascolari, per le quali l’aderenza terapeutica è del 75-80% In base ai numeri attuali, questo resta un traguardo assai improbabile, visto che implicherebbe un incremento del 400%. Un obiettivo realistico potrebbe essere quello di un aumento del 20% annuo, un risultato comunque impegnativo, che implica un lavoro intenso e l’impiego di nuovi investimenti”.

DALLA REGIONE CALABRIA LA SPINTA PER UNA MAGGIORE SENSIBILIZZAZIONE DELLA POPOLAZIONE – I dati preoccupanti relativi all’aderenza terapeutica nell’ambito delle patologie respiratorie hanno indotto diversi stakeholder nella Regione Calabria a fare rete per avviare un processo di maggiore sensibilizzazione sul tema.

Le società scientifiche di Pneumologia – SIP e di Medicina Generale – SIMG, assieme all’Università di Catanzaro, hanno avviato un’iniziativa a livello regionale con l’auspicio di estendersi presto anche al resto del Meridione e successivamente a livello nazionale – conclude il Prof. Gallelli. – Nella prima parte dell’anno, grazie alla collaborazione dell’Associazione dei pazienti asmatici, abbiamo inviato agli iscritti della stessa un questionario per chiedere loro cosa fosse l’aderenza terapeutica e quali fossero i problemi ad essa connessi. Siamo partiti da questi dati e da queste riflessioni per affrontare il tema in una giornata di dibattito aperto il 26 giugno a Villa San Giovanni (Reggio Calabria). Abbiamo strutturato l’incontro non come un congresso, visto che i medici sono ben consapevoli della questione, ma più simile a un talk-show, al fine di generare un coinvolgimento della popolazione quanto più ampio possibile. Da 20 anni si tratta il tema dell’aderenza terapeutica per asma e BPCO, ma i dati restano ancorati alle percentuali del 15% e del 33%”.

 

Salvo Cagnazzo

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