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UE, M5S: DIFESA COMUNE SEGUA POLITICA ESTERA COMUNE E NON SIA BUSINESS ARMI

UE, M5S: DIFESA COMUNE SEGUA POLITICA ESTERA COMUNE E NON SIA BUSINESS ARMI

Roma, 15 set. – “Ben venga un’accelerazione del processo di costruzione di una difesa comune europea, soprattutto partendo dalla cooperazione nei campi dell’intelligence e della cyber-sicurezza come ha detto oggi la presidente Ue Von der Leyen. Ma si faccia attenzione ad alcuni aspetti fondamentali. Il primo è che le forze armate sono per definizione strumento di politica estera e quindi non è pensabile una difesa comune europea senza prima costruire una vera politica estera comune europea, che oggi rimane una chimera viste le profonde divisioni tra Stati membri, aggirabili solo con il superamento dell’unanimità decisionale. Il secondo prerequisito, conseguente, è che la difesa comune europea deve trascendere gli interessi nazionali per evitare il rischio di essere egemonizzata da una nazione e questo comporta la creazione di un seggio europeo al Consiglio di Sicurezza dell’Onu e, in attesa di un necessario disarmo nucleare globale, di una deterrenza nucleare comune europea. Il terzo aspetto è il rischio che la difesa comune europea, soprattutto se rimarrà uno slogan vuoto in assenza dei suddetti sviluppi politici, sia solo un grande e incontrollato business per le grandi industrie militari europee con costosissimi programmi di dubbia convenienza, come quello dell’eurodrone, o con programmi concorrenti, come il Tempest e il Fcas di cui ci auguriamo una futura convergenza”.

Lo dichiarano le senatrici e i senatori del MoVimento 5 Stelle delle Commissioni Politiche Ue, Esteri e Difesa di Palazzo Madama.

 

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