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Haiti: Save the Children, ritorno a scuola a rischio per mancanza di strutture.

Port-au-Prince, Haiti - February 24, 2017: A young woman washes laundry in front of her home in Camp Chavez in the Carrefour neighborhood. The original residents of Camp Chavez lived for over a year after the January 12, 2010 earthquake on a highway median on the Route des Rails in Carrefour. The residents re-named the neighborhood, now much more crowded with the original settlers probably in the minority, for Venezuelan president Hugo Chavez after his death.

Haiti: Save the Children, ritorno a scuola a rischio per mancanza di strutture. 1.060 scuole distrutte o danneggiate dal terremoto, 500.000 bambini a rischio di dispersione scolastica

Gravi rischi per il sistema educativo di Haiti che è tra i primi 15 sistemi scolastici più vulnerabili al mondo, dopo Siria e Yemen.

 

Le scuole di Haiti colpite dal terremoto del 14 agosto non sono pronte per riaprire in sicurezza il 4 ottobre. Questo l’allarme lanciato da Save the Children – l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro – a un mese dal terremoto di magnitudo 7.2 che ha distrutto e danneggiato più di 1.060 edifici scolastici[1].

È fondamentale che i bambini tornino a scuola il prima possibile e l’Organizzazione si sta coordinando con il governo e altri enti per assicurare un ritorno a scuola e una ripresa della quotidianità in sicurezza. La scuola è importante non solo per l’educazione dei bambini ma anche per una loro ripresa psicosociale dopo un trauma. L’Organizzazione teme che a tre settimane dall’inizio della scuola non ci sarà tempo per adibire le strutture scolastiche provvisorie che ha proposto di costruire nelle aree più colpite e utilizzabili fin quando gli edifici scolastici permanenti non saranno ripristinati o ricostruiti.

Secondo una rapida stima, delle 14 strutture che Save the Children sostiene in collaborazione con i partner SIKSE e PRODEV Haiti nelle aree colpite dal terremoto, 4 sono state completamente distrutte dal terremoto o richiedono una ricostruzione completa, 6 necessitano di un ripristino importante, mentre 4 – di cui 2 costruite da Save the Children – sono strutturalmente stabili e sicure per il ritorno in classe.

“Ad Haiti i bambini sono sopravvissuti a un vero incubo e continuano a provare paura e ansia. Molti di loro hanno perso tutto – casa, parenti e amici. Molti ci raccontano che non riescono a dormire. Hanno un disperato bisogno del supporto e della normalità che l’ambiente scolastico offre” ha dichiarato Perpétue Vendredi, vicedirettore di Save the Children ad Haiti.

Anche prima del terremoto, circa 500.000 bambini erano a rischio di abbandono scolastico[2], spesso a causa delle chiusure dovute al Covid-19 e dell’insicurezza. Secondo il rapporto di Save the Children “Build Forward Betteril sistema educativo di Haiti è tra i primi 15 sistemi scolastici più vulnerabili al mondo, dopo Siria e Yemen.

Dopo il terremoto la violenza non è che peggiorata e i bambini – la maggior parte dei quali vive all’aperto perché le loro case sono distrutte o hanno paura delle scosse di assestamento – hanno detto agli operatori di Save the Children di temere per la loro sicurezza.

“La scuola è più di un semplice edificio. Gli insegnanti sono figure adulte fondamentali nella vita dei bambini, in grado di identificare i rischi per la loro protezione e il cambiamento dei loro bisogni di salute mentale. I bambini avranno bisogno di lezioni di recupero e supporto e la scuola è il luogo ideale per dare loro ciò che meritano” ha continuato Perpétue Vendredi.

Come parte della risposta al terremoto, Save the Children ha proposto di costruire strutture semi-permanenti fino a quando gli edifici scolastici non saranno ripristinati o ricostruiti. Le strutture dell’Organizzazione sono accessibili ai bambini con disabilità e hanno una durata di minino due anni. Inoltre, Save the Children è pronta ad implementare spazi a misura di bambino nelle comunità colpite offrendo loro un luogo sicuro dove giocare, socializzare e avere supporto psicosociale. In questi spazi ci sono aree predisposte per le mamme, per allattare e prendersi cura dei loro figli.

Save the Children sta lavorando per supportare le comunità con formazione per gli insegnanti, assistenza economica, materiale scolastico. Inoltre, la ricostruzione dopo il terremoto rappresenta un’opportunità per rendere le scuole accessibili a più bambini. Difatti molti degli edifici danneggiati non erano progettati per bambini con disabilità ed è fondamentale ricostruire le strutture senza lasciare nessuno indietro.

Save the Children chiede alla comunità internazionale di finanziare completamente la risposta umanitaria ad Haiti, ancora gravemente sottofinanziata. L’educazione deve essere una priorità nei piani di ricostruzione.

 

Per sostenere gli interventi di Save the Children in emergenza: https://www.savethechildren.it/dona-fondo-emergenze

 

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