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“Giorgio Faletti, il mio tempo”, a Savona una mostra dedicata al grande scrittore-artista piemontese

“Giorgio Faletti, il mio tempo”, a Savona una mostra dedicata al grande scrittore-artista piemontese

Inaugurazione domenica 19 settembre a Villa Cambiaso. In un salone adiacente sarà allestita un’esposizione con opere di undici artisti contemporanei

I libri, i video delle sue performances televisive, teatrali e cinematografiche, i dipinti, i numerosi riconoscimenti e tanti altri materiali significativi del percorso artistico di Giorgio Faletti saranno in mostra a partire da domenica 19 settembre a Savona, all’interno dei sontuosi saloni del Museo Villa Cambiaso, un edificio del XV secolo di proprietà della famiglia Vintera iscritto tra i beni monumentali italiani.

“Giorgio Faletti , il mio tempo”, questo il titolo della rassegna espositiva che ruota intorno al ricordo di una figura dotata di una versatilità artistica e creativa davvero rara, capace di raggiungere l’eccellenza in tutti i svariati campi in cui si è cimentata. L’iniziativa è fortemente voluta dalla presidente dell’Associazione Culturale Museo Artepozzo, Angela Maioli Parodi e dalla moglie di Giorgio, Roberta Bellesini, madrina dell’evento.

La rassegna sarà inaugurata domenica 19 settembre alle ore 17 con un evento pubblico coordinato da Lorenzo Bersini e presentato dalla giornalista e scrittrice Bruna Magi. Interverranno la moglie Roberta Bellesini Faletti, Angela Maioli ParodiTiziana Voarino (Presidente di “Voci Nell’ombra”, un’associazione dedicata ai doppiatori), il fotografo ufficiale Nino Carè oltre ad alcune figure istituzionali e personalità del mondo della cultura e dello spettacolo.

In un grande salone della stessa villa-museo savonese sarà allestita anche una mostra di artisti contemporanei aderenti all’Associazione Culturale Museo Artepozzo. Saranno presenti in particolare opere di Luciano Cantoni (pittore), Lorenzo Bersini (pittore), Claudia Tüzüm (pittrice), Osvaldo Mascarello (pittore), Nadia della Longa (pittrice), Marco Creatini (pittore), Mirco Colombo (fotografo), Massimo Privitera (scultore), Lanfranca Finotti (pittrice), Laura Tarabocchia (pittrice), Nino Carè (fotografo).

La mostra sarà visitabile gratuitamente dal 20 settembre al 3 ottobre.

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Giorgio Faletti

Nato ad Asti il 25 novembre del 1950, subito dopo la laurea in Giurisprudenza inizia a farsi conoscere come cabarettista al “Derby”, lo storico locale milanese tempio della comicità, dove si esibisce accanto ad altri grandi nomi dello spettacolo quali Enzo Jannacci, Diego Abatantuono, Teo Teocoli, Claudio Bisio e tanti altri. La notorietà arriverà solo pochi anni grazie a “Drive in”, il programma cult degli anni ’80, dove lo vedremo nei panni di maschere grottesche e surreali come Vito Catozzo (il più popolare), di Carlino, di Suor Daliso, del Cabarettista Mascherato. In campo musicale si afferma come compositore e cantante: partecipa tre volte a Sanremo, dove nel 1994 si classifica al secondo posto e si aggiudica il Premio della critica con la canzone “Signor tenente”, ispirata alle stragi mafiose di Capaci e di via d’Amelio. Il brano verrà poi inserito nell’album “Come un cartone animato”, premiato con un disco di platino. Nei primi anni duemila il debutto come scrittore: sorprende tutti nel 2002 con Io uccido, un thriller ambientato nel Principato di Monaco che diventerà un bestseller internazionale con oltre 4 milioni di copie vendute. Due anni dopo un altro romanzo di grande successo: Niente di vero, tranne gli occhi, in cui il beffardo assassino protagonista del giallo compone i corpi delle sue vittime come i personaggi dei Peanuts. Si conferma quindi autore di prima grandezza e a celebrare il suo talento troviamo, tra i tanti, anche un maestro americano del thriller del calibro di Jeffery Deaver (celebre per opere quali Il collezionista di ossa e Lo scheletro che balla), che dirà di lui e della sua attività: “Uno come Faletti dalle mie parti si definisce ‘larger than life’, uno che diventerà leggenda”. I romanzi di Faletti non ricevono altrettanta accoglienza positiva dalla critica in Italia, soprattutto da parte di quella ristretta cerchia di intellettuali snob che raramente perdona a uno scrittore il successo nelle vendite. Nella primavera del 2014 scoprirà di avere un tumore ai polmoni e muore pochi mesi dopo, il 4 luglio dello stesso anno.

 

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