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L’informatizzazione in Sanità è necessaria, strategica e imminente

di Giancarlo De Leo, Consulente in Editoria Medico-Scientifica e Sanità Digitale, Socio e Segretario dell’Osservatorio Sanità Digitale dell’Associazione Italian Digital Revolution (AIDR)

L’incessante sviluppo scientifico, tecnico ed organizzativo legato inizialmente alla rivoluzione nel campo delle tecnologie digitali e successivamente alla spinta della pandemia di SARS-CoV-2 hanno imposto ai servizi sanitari l’adeguamento dei propri sistemi a quelle che sono le novità del settore e al mutare della domanda dei professionisti della salute.

Sono stati messi in campo strumenti e risorse per fronteggiare l’emergenza sanitaria, definendo delle “esigenze” utili nella vita lavorativa quotidiana dei nostri professionisti, sintetizzabili attraverso alcune parole chiave: sicurezza, velocità, tracciabilità, trasparenza, statistica, ecologia, integrazione e semplicità; è con l’informatizzazione in tutti i settori possibili di attività che si risponde a queste esigenze ed è nella trasformazione che in esse avviene in seguito all’adozione dei mezzi informatici la risposta.

L’introduzione di sistemi informatici dinamici, flessibili, “giovani” in grado di semplificare la burocrazia e di diffondere la cultura della salute significa, per il professionista della salute, guadagnare tempo avendo così la possibilità di concentrarsi maggiormente sugli aspetti più interessanti e stimolanti della sua attività di assistenza, didattica e ricerca.

Sono necessari software che integrino in un unico sistema le differenti tappe dei diversi processi e che rispondano a esigenze quali:

Da questa riflessione sugli apprendimenti che si possono trarre dalla pandemia per il presente e per il futuro esce chiaramente l’esigenza di non lasciare andare quello che si è ottenuto ed imparato ma di farlo sviluppare, crescere e… moltiplicare!

Perché l’informatizzazione in sanità è importante?

Perché è una condizione necessaria per tutta una serie di servizi che abbiamo già imparato ad utilizzare quali videochiamate o teleconferenze, telelavoro, telemedicina, per quelli che sono stati già progettati da terze parti ma implementati in Azienda e per quelli che potremmo ancora sviluppare. Qualche esempio?

Per l’area Amministrativa: Innovare il governo della formazione

Per mantenere alti i propri standard qualitativi non si può prescindere da un investimento strutturato nello sviluppo delle risorse umane, in particolare lo sviluppo delle capacità e conoscenze proprie di ciascun operatore. È possibile integrare in un unico sistema le differenti tappe della formazione per i processi di:

con sistemi fruibili dal WEB e che comunicano in tempo reale tramite e-mail ed applicazioni di messaggistica.

Per l’area Chirurgica: Chirurgia robotica da remoto su rete 5G

I chirurghi, tramite la chirurgia robotica da remoto su rete 5G, dotata di bassissima latenza, di banda ultra-larga e di alta affidabilità del 5G, potranno azionare il robot e le pinze manipolatrici da remoto, ricevendo allo stesso tempo un video stereoscopico dell’area di intervento; ciò eliminerà le barriere geografiche per una più rapida e sicura condivisione del sapere medico su scala sempre più ampia. Il 5G consentirà di aumentare la velocità con cui caricare e scaricare dati, rendere la connessione più immediata e connettere anche PC e smartphone dei discenti presenti contemporaneamente nella stessa area che quindi potranno seguire l’intervento “in Live”.

Per l’area Clinica e la Ricerca: Stampa 3D

L’implementazione della stampa 3D a fini didattici, per la creazione di modelli dettagliati di parti del corpo umano, al fine di dare la possibilità al clinico di disporre di una “replica”, identica per dimensioni e geometria alla parte del corpo oggetto della formazione, sul quale poter approfondire peculiari aspetti anatomici e simulare in anticipo le attività.

Tecnologie innovative ed utili a tutti i nostri professionisti per una Sanità nuova e resiliente.

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