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Ti affido il mio cuore, riparte il progetto di affidamento familiare in 14 comuni della provincia di Teramo

Ha preso avvio il progetto di affidamento familiare“ Ti affido il mio cuore”, realizzato dall’Ente d’Ambito Sociale n.24 Gran Sasso-Laga, con l’impiego dei fondi della Regione Abruzzo, previsti dalla legge n.95/95 a sostegno delle famiglie e promosso con la collaborazione dell’Associazione “ Le Ali della Vita – Centro studi e servizi sociali per la famiglia” APS.

La fase esecutiva del progetto prevede il coinvolgimento della Commissione provinciale di adozione ed affido e della Asl territoriale.
Il Responsabile dell’Ente, Piergiorgio Possenti, ha saputo intercettare risorse e competenze, affinché il Progetto avesse una promozione adeguata ed un efficace raggiungimento dell’obiettivo.
Scrive in una nota: ”Un’opportunità per il nostro territorio, per i minori, per le famiglie, per i comuni.
Un progetto che non si limita esclusivamente a fornire risposte immediate ai bisogni ed alle esigenze di aiuto e supporto a minori e famiglie, ma, in una logica di programmazione preventiva, ha l’ambizione di cambiare radicalmente l’approccio dei servizi ed integrare nuovi e più adeguati percorsi di aiuto e supporto.”

Il Progetto è stato accolto con favore anche da parte del Commissario dell’Ente, Nando Timoteo, e da tutti i sindaci dei Comuni di competenza. Le attività saranno implementate nei 14 comuni dell’Ambito Sociale n. 24: Campli, Castel Castagna, Castelli, Colledara, Cortino, Crognaleto, Fano Adriano, Isola del Gran Sasso, Montorio al Vomano, Pietracamela, Rocca Santa Maria, Torricella Sicura, Tossicia e Valle Castellana.

L’affido familiare è l’accoglienza di un bambino, in un periodo di difficoltà della sua vita, poiché i suoi genitori non riescono a prendersi cura di lui. Possono diventare GENITORI AFFIDATARI di un bambino, una coppia, una persona, con o senza figli, anche in presenza di altri componenti nel nucleo familiare.

Ciò che conta è la disponibilità della FAMIGLIA AFFIDATARIA ad ACCOGLIERE, insieme al bambino, la sua storia, nella consapevolezza del suo rientro nella famiglia d’origine con cui, ove possibile, il bambino deve mantenere la relazione.

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