Margherita Corrado (Senato, Gruppo Misto) – Il complesso tardo-antico del Casale (Sicilia)
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Sicilia mon amour.
L’articolo 1 dell’ordinanza n. 67 del 9 giugno 2021, a firma del Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Nello Musumeci, decretava la zona rossa per Aidone e altri Comuni dell’Ennese dall’11 al 17 giugno u.s., poi prolungata al 24, con le conseguenze che tutti conoscono anche per i siti culturali. La splendida Morgantina, posta in agro di Aidone ma a distanza dal centro abitato, è rimasta perciò inaccessibile ai visitatori per un paio di settimane, benché l’area archeologica sia interamente a cielo aperto. Un mese dopo, l’art. 1 dell’ordinanza n. 76, datata 12 luglio e firmata dallo stesso Musumeci, decreta la zona rossa per Piazza Armerina, Comune della stessa provincia, dal 14 al 21 luglio, ma aggiunge al testo precedente qualche rigo per escludere dalle restrizioni il sito UNESCO della Villa romana del Casale, che, distante circa 4 chilometri da Piazza Armerina, gode, evidentemente, di un’inedita ‘extraterritorialità sanitaria’. L’eccezione è giustificata senza alcun imbarazzo dal Presidente, richiamandosi alle “Linee guida nazionali per la riapertura delle attività economiche, produttive e ricreative, nonché della normativa di riferimento per la prevenzione del contagio” che consentirebbero di prenotare visite guidate al sito nonostante il Comune sia in zona rossa. Mah! E i senza guida? Consultando il sito web della Villa, sembra di capire che Musumeci abbia fatto grazia anche a loro… Eppure, diversamente da Morgantina, il complesso tardo-antico del Casale ha un’estesa superficie coperta che si visita percorrendo, in alcuni punti, stretti percorsi obbligati, con corrimano che tutti toccano, come mostrano le fotografie scattate dai turisti pre-Covid. Cosa pensare, dal continente, se non che la Sicilia, somma di eccezioni, non fa eccezione tutta insieme, perché alcune sicilie sono più sicilia delle altre?