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CONVIVENZA DIFFICILE  UOMO-PIANETA. 

CONVIVENZA DIFFICILE  UOMO-PIANETA.  TARDI  PER  UNA RICONCILIAZIONE SE NON ADDIRITTURA IRREVERSIBILE AFFRONTARLA ?

ALLORA L’ALTERNATIVA SARA’ QUELLA DI MORIRE TUTTI ANNEGATI ?

 

Chi mi ha letto in oltre mezzo secolo di professione avrà recepito che non sono un catastrofista e che cerco, il più delle volte inascoltato,  di spargere fiducia in chi verrà dopo di me allo scopo di poter fronteggiare il nuovo ed inedito corso della storia come quello che si è testé aperto,  presentatosi purtroppo con  un primo biglietto da visita con nome Covid, ma senza un indirizzo preciso per poterlo facilmente  “tracciare”. Insomma, solo il nome e nessun altro dettaglio per andarlo a trovare…

D’accordo il progresso ha richiesto spesso di maltrattare il pianeta il quale, generosamente, si è lasciato maltrattare ma, da qualche tempo, e parlo solo di due-tre decenni, sembra che detta sua generosità sia venuta meno in quanto l’uomo non ha ancora capito, come recita anche la Bibbia in qualche parte, che siamo solo affittuari su questa terra e che il “contratto d’affitto”  è in scadenza, anzi già scaduto, senza la possibilità concreta di venir rinnovato stante il non rispetto, da parte dell’uomo,  delle clausole in esso contenute. Non solo, pare anche che il locatore voglia farsi rivalere chiedendone i danni.

C’era da aspettarselo che saremmo arrivati a questo: a furia di aggredire la terra per il profitto, è stato infatti rovinato l’ambiente a cominciare dal clima che,  ormai da diversi anni,  non ci fa più distinguere le ex-stagioni,  per finire alla cementazione selvaggia della terra che sembra non trovare più il…respiro, avendone i polmoni intasati.

D’accordo che il denaro fa gola, che il progresso ha allungato la vita, che le scoperte destano curiosità scientifiche ecc.ecc., tuttavia ci siamo tutti dimenticati che nel vocabolario  esiste  un sostantivo dal nome “fine”, che ha come suo antagonista nei  “sinonimi e contrari”  la parola inizio.

A questo proposito io penso che il cosiddetto progresso, rispetto ai secoli passati,  abbia una nuova chiave di interpretazione oggettiva: esso non trae più input da motivazione esclusivamente di  natura scientifica da elargire  nell’interesse dell’umanità, ma è diventato uno strumento economico da sfruttare a tutti i costi nell’interesse di pochi, ( e non della collettività)  alla faccia di ogni aspetto di deontologia socio-scientifica.

Chi ci governa infatti lo utilizza per il potere, chi lo produce (con i soldi della collettività) se ne guarda bene dall’ immetterlo in un circuito a valenza collettiva e chi lo utilizza,  è costretto a pagarlo a caro prezzo, non solo in termini finanziari, ma anche con il conto che la terra, giorno dopo giorno, ci presenta: ultimo, il disastro di questi giorni che ha investito Germania, Olanda e Belgio con migliaia di morti.

Andrebbe detto che detta calamità non può considerarsi un fenomeno a se stante ed imprevedibile : esso infatti ne costituisce uno dei tanti che non vengono segnalati solo perché non sono impattanti immediatamente: oggi, come ho scritto una migliaia di volte, anche la vegetazione ha subito una metamorfosi che ha modificato frutteti, orti, viti, frumento e quant’altro, realtà tutte di cui, chi  governa il pianeta da nicchie dorate e protette, non sa nemmeno come si pianti un pomodoro…

Stiamo attenti perché, se continuiamo di questo passo, gli effetti climatici, in meno tempo di quanto si potrebbe pensare, finirà per farci morire tutti “annegati”.

Mi sono spiegato abbastanza o devo riparlare del surriscaldamento del pianeta per facilitare il progresso, ma soprattutto per riempire di soldi quei pochi che già ce l’hanno ? La pandemia non ci ha insegnato ancora abbastanza, salvo farci capire da chi siamo governati, anche nel campo della salute ?  E mi fermo qui, ad evitare di ripetermi ormai  “retoricamente” come sto facendo da anni !

Arnaldo De Porti

Belluno-Feltre

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