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Iran: nominare il macellaio Mohseni Eje’i a capo della magistratura è un altro passo verso il consolidamento dei criminali del regime

Iran: nominare il macellaio Mohseni Eje’i a capo della magistratura è un altro passo verso il consolidamento dei criminali del regime

Maryam Rajavi: Installando Eje’i, Khamenei ha completato il progetto di consolidamento del suo regime, mettendo in atto un “governo Hezbollahi”, per il quale aveva iniziato a prepararsi due anni fa. Eliminando le fazioni rivali e prendendo il pieno controllo dei tre rami del potere, Khamenei sta cercando invano di ritardare l’inevitabile rovesciamento, ma provocherà solo rabbia e disprezzo popolare. Tutti e tre i capi dei rami del potere (Ebrahim Raisi, Mohammad Bagher Qalibaf e Mohseni Eje’i) devono essere assicurati alla giustizia per genocidio e crimini contro l’umanità.

Il 1° luglio Khamenei, la guida suprema del regime, ha nominato capo della magistratura il clerico Gholam-Hossein Mohseni Eje’i, in sostituzione di Ebrahim Raisi. Con la nomina di Mohseni Eje’i, Khamenei ha portato a termine il progetto di consolidamento del suo regime, che aveva avviato due anni fa nel timore di rivolte popolari. In questo modo ha completato l’attuazione del progetto “Governo Hezbollahi”, di cui aveva parlato nel maggio 2019.

Mohseni Eje’i è stato coinvolto in esecuzioni, torture e omicidi per quasi quattro decenni in posizioni di intelligence, di sicurezza e giudiziarie e deve essere considerato, secondo qualsiasi definizione, un criminale contro l’umanità. Dal 1985 al 1988 è stato responsabile delle risorse umane del Ministero dell’Intelligence. Durante il massacro del 1988 è stato rappresentante della Magistratura al Ministero dell’Intelligence. Dal 1995 al 1997 è stato Procuratore Speciale del Tribunale Clericale di Teheran. Dal 1998 al 2005 è stato Procuratore Speciale del Clero. Dal 2009 al 2014 è stato Procuratore Generale e dal 2014 ad oggi è stato vice capo della magistratura, svolgendo un ruolo criminale nelle rivolte del 2009, del 2018 e del 2019.

Mohseni Eje’i fu direttamente coinvolto negli “omicidi seriali” nel 1998 e ordinò personalmente l’omicidio di una delle vittime. In qualità di Procuratore del Tribunale speciale per il clero, durante una riunione settimanale del Consiglio di Sorveglianza della Stampa con il rappresentante dei direttori dei media gli lanciò addosso un contenitore di zucchero e gli morse un orecchio e una spalla.

Quando il regime iraniano stava valutando la sua nomina a ministro dell’Intelligence il 22 agosto 2005, Eje’i disse: “Conosco più o meno i gruppi politici anti-regime e controrivoluzionari che stanno lavorando per rovesciare il regime e distruggere il sistema, e a volte sono stato in conflitto con loro, il che è anche una buona risorsa per la mia funzione al Ministero dell’Intelligence”.

Secondo l’agenzia di stampa IRNA, l’8 dicembre 2009, durante la rivolta studentesca scoppiata il giorno prima, avvertì: “Da oggi, non daremo tregua a coloro che sconvolgono l’ordine e la sicurezza della società” e “Inoltre dico alle famiglie di controllare che i propri figli non si facciano ingannare da stranieri o slogan ambigui. Se vengono ingannati, le famiglie non dovrebbero lamentarsi dicendo ‘Mio figlio era solo uno studente, perché è stato arrestato?’. D’ora in poi, non perderemo alcuna opportunità e non ci sarà alcuna negligenza”. In un’intervista alla televisione di Stato, minacciò che i manifestanti che non si fossero pentiti avrebbero rischiato la pena di morte.

Eje’i ha una lunga storia di copertura di crimini, compresi aggressioni sessuali e corruzione finanziaria da parte dei compari di Khamenei. Ad esempio, per coprire lo scandalo sessuale che aveva coinvolto Saeed Tusi, il recitatore speciale di Khamenei, minacciò i media. L’IRNA riferì il 24 novembre 1995 che Eje’i aveva detto: “È un crimine riferire di questa storia mentre lui non è stato condannato. I giornalisti potrebbero essere perseguiti”, aggiungendo: “Il processo a Saeed Tusi non deve essere tenuto in pubblico perché i controrivoluzionari cercano di approfittare del caso”.

Eje’i è stato inserito nella lista nera dal Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti nell’ottobre 2010 e dall’Unione Europea nell’aprile 2011 per il suo ruolo nel reprimere la rivolta del 2009.

Commentando la nomina di Ejei, la signora Maryam Rajavi, presidente-eletta del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran (CNRI), ha dichiarato: Installando Eje’i, Khamenei ha completato il progetto di consolidamento del suo regime, mettendo in atto un “governo Hezbollahi”, per il quale aveva iniziato a prepararsi due anni fa. Eliminando le fazioni rivali e prendendo il pieno controllo dei tre rami del potere, Khamenei sta cercando invano di ritardare l’inevitabile rovesciamento del regime, ma provocherà solo rabbia e disprezzo popolare. Tutti e tre i capi dei rami del potere (Ebrahim Raisi, Mohammad Bagher Qalibaf e Mohseni Eje’i) devono essere assicurati alla giustizia per genocidio e crimini contro l’umanità.

Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran (CNRI)

1° luglio 2021

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