“Gli italiani di Libia non hanno dimenticato che nel luglio 1970 migliaia di essi vennero improvvisamente e ingiustamente espulsi dal dittatore Gheddafi, impoveriti di tutto, costretti a lasciare i loro beni mobili e immobili, e a inserirsi da poveracci in anguste casette in Italia, vivere coraggiosamente e dignitosamente, nella miseria e nell’indigenza per anni. I pochi aiuti dati dal governo italiano sono stati modestissimi e molto tardivi, mentre il governo libico per anni ha continuato a fare affari d’oro dovuti al petrolio concesso all’Italia. È bene che il governo libico venga costretto a ripagare i proprietari italiani che subirono con l’espulsione danni enormi, e avevano continuato ad amare il Paese dove erano nati e dove avevano operato onestamente e coraggiosamente, anche durante l’occupazione britannica e durante il nuovo governo libico; continuato con passione a lavorare, trasformando terreni desertici in aziende produttive. Non dimentichino il Presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri le sofferenze e i danni subite dagli italiani di Libia. Troppi i dolori e le angherie subite da tanti italiani, che attendono ancora la giusta ricompensa.”
Remo Roncati
Lettera pubblicata sulla versione cartacea del quotidiano “La Verità” del 22 giugno 2021