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Successo del libro di Giulio Mastrangelo “Toponomastica storica del territorio di Massafra (X– XVIII sec.)”.

Successo del libro di Giulio Mastrangelo “Toponomastica storica del territorio di Massafra (X– XVIII sec.)”.

Nei giorni scorsi si tenuta a Massafra, tra i meandri floreali e faunistici del del magnifico giardino “Le Zoccate” (in contrada Forcellara San Sergio), la presentazione dell’ultimo importante libro  di Giulio Mastrangelo “Toponomastica storica del territorio di Massafra (X– XVIII sec.)”.Presentazione, seguita da un folto pubblico, introdotta dalla padrona di casa Elisabetta Pasanisi, alla presenza dell’autore Giulio Mastrangelo, del relatore Antonio Vincenzo Greco (fra l’altro autore di “Umanesino della Pietra) e del moderatore, editore e giornalista, Antonio Dellisanti.

In molti hanno seguito la presentazione trasmessa anche in diretta sul sito web www.viviwebtv.it e sul canale televisivo Tele Sud, presente sul Digitale terrestre (canale 115).

Come ha fra l’altro detto il relatore Antonio Vincenzo Greco, nelle sue 320 pagine questo libro raccoglie il bagaglio della conoscenza autoptica di siti e di luoghi del territorio e i frutti delle ricerche in vari archivi, acquisiti gli uni e gli altri in oltre 40 anni di escursioni, di studio e di ricerca dell’Autore.

Prima di passare in rassegna in ordine alfabetico gli oltre 460 toponimi urbani ed extraurbani, citati con le relative fonti storiche dall’Autore che ha trattato dei fenomeni sociali ed economici che hanno causato nel tempo il cambio della denominazione di molti toponimi, e anche delle fasi dell’inurbamento (dal villaggio scavato nella Gravina sino al Castello Massafra nonché la successiva espansione nella contrada Serra), individuando ben 23 pittagi in cui era diviso il centro abitato.

Per il territorio extraurbano, l’Autore si è occupato dei confini e delle questioni confinarie con Palagiano, Mottola, Martina e Taranto, agitatesi per secoli in varie sedi giudiziarie e quindi passa a trattare della suddivisione per colture, dei Demani e degli usi civici, delle Gravine, delle strade extraurbane e dei fiumi, i protagonisti delle vicende storiche (cioè la Chiesa, i feudatari e l’Università di Massafra): questi alcuni dei principali argomenti trattati nella prima parte. Nella seconda parte del libro, troviamo oltre 460 toponimi urbani ed extraurbani, citati con le relative fonti storiche.

Infine nelle pagine del volume troviamo tracciato il profilo dei protagonisti delle vicende svoltesi sul territorio in esame ed essenzialmente delle istituzioni religiose e civili e degli uomini che lo governarono, cioè della Chiesa, del feudo e dei feudatari e dell’Università di Massafra.

«L’idea di scrivere questo libro (ha commentato l’autore Giulio Mastrangelo) mi fu suggerita nell’estate 2016 da Roberto Caprara e sarebbe stato scritto a quattro mani se egli fosse ancora vivo. Purtroppo, l’aggravamento delle sue condizioni di salute e la successiva scomparsa, mi indussero ad abbandonare quel progetto. Soltanto a marzo 2020, a causa del Covid-19 e della forzata clausura in casa, ho deciso di intraprenderne la stesura”.

Diversi i ringraziamenti dell’autore Giulio Mastrangelo, tra cui quelli per la cortese collaborazione per la foto di copertina a Tommaso Gentile di Fotovideo Number One; per altre foto a: Raffaele Cervellera, Antonello De Filippis, Carlo De Luise, Salvatore Farella Fernando Galatone, Tommaso Gentile, Antonello Giasi, Carmelo Greco, Antonio Mappa, Filippo Montanaro, Giuseppe Quero, Umberto Ricci, Luigi Scaligina, Michele Scarcia; www.elytop.it,; per le elaborazioni cartografiche ad Attilio Caprara, Elisabetta Pasanisi e Umberto Ricci, L’impaginazione di copertina è di Gabriella Mastrangelo, la stampa della Tipografia B.M. s.n.c. di A. Mastrangelo & S. Bax. Antonio Dellisanti (Prima edizione maggio 2021).

Ricordiamo ai lettori che grazie all’acquisto del libro, si contribuisce a preservare il patrimonio storico e architettonico del territorio di Massafra: la metà dei proventi della vendita, per volontà dell’autore saranno devoluti ai restauri della Chiesa Madonna di tutte le Grazie di Massafra e dei relativi arredi mobili.

Vogliamo ricordare anche brevi note dell’autore Giulio Mastrangelo, già autore fra l’altro di “La condizione giuridica della donna nelle leggi longobarde e negli usi matrimoniali in terra d’Otranto” (2011, Editore Antonio  Dellisanti)

E’ nato e vive a Massafra, Laureato in giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Padova, svolge l’attività di avvocato libero professionista. Da sempre impegnato nel mondo delle associazioni (cattoliche, sportive, culturali, ambientaliste), promuove e organizza iniziative dirette alla tutela e alla valorizzazione dei beni naturali, archeologici artistici e storici del territorio e per il recupero di antiche tradizioni popolari. Nel decennio 1984-1994 si è interessato dei problemi di protezione dell’ambiente delle Gravine collaborando alla redazione di vari progetti per la istituzione di parchi naturali attrezzati in Puglia. Presidente dell’Archeogruppo “Espedito Jacovelli” di Massafra dal 1985 al 2002, ha collaborato alla attuazione del progetto nell’ambito del Programma d’iniziativa comunitaria Leader II quale componente del C.d.A. del GAL CSAJT. Dal 2003 è socio della Società di Storia Patria per la Puglia ed Ispettore onorario ai Beni archeologici della Soprintendenza Archeologica della Puglia. Ha partecipato, quale esperto della Provincia di Taranto, al progetto comunitario Interreg III C Caves Network.

E’ cultore di Storia del Diritto Italiano presso la Università degli Studi di Bari – Dipartimento Jonico in Sistemi Giuridici ed Economici del Mediterraneo – si dedica  a studi e ricerche  sulla Storia del Diritto nel meridione d’Italia con riferimento al periodo Longobardo.

Per contatti: giuliomastrangelolibero.it

 

Nelle foto:

1)La foto DI Tommaso Gentile (Fotovideo Number One) che è diventata la copertina del libro:

2)L’autore Giulio Mastrangelo.

3) La copertina del libro con il titolo.

4) una immagine de Le Zoccate, giardino curato dal 1980 dai proprietari De Luise (terreno di circa 2 ettari,) trasformandolo nel corso degli anni in un giardino di resistenza botanica, in cui le piante spontanee sono valorizzate seguendo il loro naturale equilibrio. Pini di Aleppo, ulivi e carrubi, arbusti di mirto e lentisco, le aromatiche e una miriade di fiori spontanei. Molta vegetazione cresce in antiche cave di tufo, alcune risalenti al X-XV secolo. Di notevole interesse alcune testimonianze archeologiche, come “La tomba del Principe” del 3000 a.c. e un impianto idraulico tardo romano del IV-VI secolo d.c.

 

Nino Bellinvia

 

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