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Morte di Camilla Canepa, Sapia (L’alternativa c’è) chiede che il ministro Speranza riferisca in parlamento, “troppa confusione sull’uso di AstraZeneca, vaccinazioni proseguano con precauzione”

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«Il ministro Roberto Speranza riferisca in parlamento, a proposito della morte della diciottenne Camilla Canepa in seguito ad emorragia cerebrale successiva alla somministrazione di vaccino a vettore virale. Lontano da speculazioni, persiste evidente confusione sull’utilizzo di AstraZeneca in alcune fasce di età, sicché è indispensabile che il ministro della Salute faccia chiarezza alla Camera e al Senato». Lo afferma, in una nota, il deputato di L’alternativa c’è Francesco Sapia, membro della commissione Sanità, che aggiunge: «La questione è molto delicata. Davanti alla perdita di una persona così giovane, tra l’altro vaccinata nel corso di un Open Day, cresce inevitabilmente lo scetticismo sulla sicurezza, in certi casi, dell’antidoto dell’Università di Oxford, anche alla luce dei pareri espressi finora dagli enti regolatori. Ora che la campagna vaccinale sta avendo un’accelerazione, si rischia una frenata brusca, se il governo non si assume la responsabilità politica di fornire chiarimenti univoci e se non impone che il programma vaccinale prosegua secondo il principio di precauzione. Quali vaccini verranno utilizzati in rapporto alle diverse fasce di età?». «Purtroppo, ci sono troppe voci dissonanti – osserva il parlamentare di L’alternativa c’è – sull’impiego di AstraZeneca per immunizzare adulti e giovani. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, dovrebbe raccomandare ai vari componenti del governo di non rilasciare dichiarazioni alla stampa. Il ministro della Salute ha il dovere di presentarsi in parlamento e, senza ulteriori indugi, di fornire risposte precise e complete». «Non ci bastano le informazioni del Comitato tecnico-scientifico. È essenziale che in parlamento il governo prenda la propria responsabilità politica. Mi auguro che la nostra richiesta – conclude Sapia – non venga ignorata, per rispetto della funzione del parlamento e per rispetto degli italiani».

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