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L’Asl Roma 6 presenta il L’Asl Roma 6 presenta il restyling dell’Ospedale di Velletri dell’Ospedale di Velletri

People walking in and out of the hospital - Healthcare concepts

Velletri (Rm) – È stato presentato il progetto che punta a restituire a Velletri un ospedale moderno e tecnologico con un investimento di 27 milioni di euro garantito dalla Regione Lazio sul nosocomio costruito negli Anni 60 nel comune dei Castelli Romani, che da tempo attendeva un piano di interventi di miglioria. “Il più grande investimento mai fatto su questa struttura- ha detto durante l’illustrazione dello studio di fattibilità, oggi a Velletri, l’assessore alla Sanità regionale, Alessio D’Amato- 27 milioni per l’ospedale di Velletri è un intervento che definirei storico, adesso bisogna sfruttare al meglio questa occasione e fare in modo che ci sia una rapida fase di progettazione e una rapida esecuzione. Significherà ripensare completamente questa struttura ospedaliera, con uno sguardo al futuro, al risparmio energetico alle nuove tecnologie, al comfort. Su questo la Regione ha messo risorse molto importanti”.

 

Gli interventi previsti dallo studio di fattibilità preparato dalla Asl Roma 6 li ha illustrati il direttore generale, Narciso Mostarda, durante un confronto pubblico in presenza anche del sindaco di Velletri, Orlando Pocci, quello di Lariano, Maurizio Caliciotti, al procuratore di Velletri, Giancarlo Amato, e di alcuni cittadini. In linea generale, cambieranno la diagnostica, la capacità di rispondere alle emergenze, ci sarà una velocizzazione dei percorsi verticali, il Pronto soccorso sarà completamente riorganizzato, ci sara il pre-triage garantito e 5 sale operatorie di cui 2 di dimensioni importanti. Tutti I reparti saranno accessibili dal piano terra e ci sarà un nuovo comparto terapia intensiva con 7 posti letto.

 

“L’ospedale di Velletri può e deve diventare nella nostra programmazione un ospedale per l’emergenza- ha detto Mostarda- pensare a un investimento di poco meno di 30 milioni di euro di finanza pubblica per trasformare l’ospedale di Velletri in un nuovissimo ospedale dal punto di vista impiantistico, tecnologico, delle dotazioni per la diagnostica e del comfort alberghiero, significa dare una risposta rapida e competente alla paura della malattia. Un ospedale al centro di una città che si occupi prioritariamente di emergenza significa mettere in sicurezza una comunità intera, che non è solo Velletri e Lariano ma anche una parte della provincia di Latina, un quadrante di oltre 100mila abitanti. Mi sembra una risposta importante”.

 

I tempi di realizzazione del progetto non sono ancora definiti. Secondo Mostarda ora si passerà “attraverso una serie di incontri pubblici con tutti gli stakeholder territoriali, poi il progetto definitivo potrebbe andare in gara europea già entro la fine di quest’anno”. Per quanto riguarda la realizzazione, il dg è ottimista: “In Italia- ha dichiarato alla Dire- si può realizzare un opera pubblica in tempi molto rapidi. E’ già successo con l’ospedale dei Castelli: 1.008 giorni dal nulla a un ospedale di 67mila metri quadrati. L’intervento sull’ospedale di Velletri, che è più chirurgico, può richiedere un tempo almeno dimezzato per la totale ristrutturazione”.

 

Nel frattempo i finanziamenti saranno deliberati già la prossima settimana alla Pisana, come hanno annunciato l’assessore D’Amato e il consigliere regionale Daniele Ognibene, secondo il quale con questo impegno “si centra un importante obiettivo che ci eravamo prefissati da tanto tempo con costante sinergia col sindaco Pocci. L’ospedale è un punto di riferimento del territorio e serviva una risposta complessiva che sta arrivando. Nei prossimi giorni si va in delibera con 27 milioni di euro per un restyling complessivo per rendere l’ospedale efficiente e moderno ed è quello per cui abbiamo lavorato al livello politico in questi anni”.

 

Anche per il sindaco Pocci è una valida risposta alle “criticità che sono emerse durante l’emergenza Covid, dove l’ospedale ha mostrato tutta la sua debolezza. Per questo chiedevamo intervento radicale per riportarlo ai fasti di una volta, quando era riferimento importante per il territorio”.

 

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