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IL PUNTO   n. 816 del 21 maggio 2021 di MARCO ZACCHERA

Sommario: HAMAS VS ISRAELE – COVID:  ECCO LE RESPONSABILITA’ DELL’OMS  –  FIGLIUOLO, FIGLIUOLO… – IMMIGRAZIONE TRA IPOCRISIE E (IR)RESPONSABILITA’ – ALLINEATI, ZITTI E COPERTI – CIAO MARCO

 

Chissà se i lettori de IL PUNTO si siano resi conto di quanto le mie piccole note spesso “anticipano”  le questioni dei giorni successivi e relative polemiche.

Per me è una piccola soddisfazione, scoprendo di avere a volte un briciolo più di esperienza e logica rispetto a certi personaggi che in TV vanno per la maggiore…

 

CONTINUO A STARE CON ISRAELE

Ho ricevuto parecchi commenti ma anche insulti per aver scritto la settimana scorsa il pezzo “Io sto con Israele”, ma devo dire che me lo aspettavo perché non c’è nulla di più dividente che la politica medio-orientale.

Tra missili e rappresaglie, in questi giorni si è riletto un tragico e scontato libro già scritto più volte, ma mi ha colpito come pochi abbiano preso in considerazione le responsabilità politiche mondiali che stanno dietro agli scontri.

Non c’è dubbio che l’opinione pubblica sia perplessa e critica quando Israele colpisce dei civili, ma senza capire (e forse sapere) che quelle migliaia di missili sparati da Gaza sono pur stati venduti – o offerti – da qualcuno, che i contro-missili di “Iron Dome”  colpiscono esattamente i punti partenza in modo automatico e che quindi quei razzi sono VOLUTAMENTE sparati da scuole ed asili per sfruttare poi politicamente quei morti innocenti.

Certo che anche Israele ha delle responsabilità, così come la tensione è utile per creare e sciogliere alleanze politiche interne israeliane, ma è la strategia che sta dietro agli scontri che va politicamente denunciata.

Grazie alla crisi Abu Mazen ha potuto rinviare le elezioni (che probabilmente avrebbe perso) e l’Iran – grande fornitore delle armi ad Hamas –  si è rimesso in gioco rompendo l’isolamento in cui lo aveva messo il bieco Trump.

Questo anche perché tutti i “buonisti” del mondo chiedono “pace-pace” ma spesso non ammettono né chiedono il contestuale riconoscimento di Israele, primo passo per trattare davvero una pace possibile.

Se qualcuno ha comunque voglia di documentarsi un pò si legga intanto lo Statuto di Hamas (per esempio su www.cesnur.org ) e liberamente ne tragga le sue conclusioni.

LEGGETELO SUL SERIO, PERO’,  PERCHE’ LA REALTA’ A VOLTE SUPERA TRAGICAMENTE LA FANTASIA e – leggendolo – capirete molte cose, magari riflettendo che siamo nel 2021, non nel medioevo.

Sarà mai possibile la pace se (art. 11) ” Il Movimento di Resistenza Islamico crede che la terra di Palestina sia un sacro deposito (waqf), terra islamica affidata alle generazioni dell’islam fino al giorno della resurrezione. Non è accettabile rinunciare ad alcuna parte di essa. Nessuno Stato arabo, né tutti gli Stati arabi nel loro insieme, nessun re o presidente, né tutti i re e presidenti messi insieme, nessuna organizzazione, né tutte le organizzazioni palestinesi o arabe unite hanno il diritto di disporre o di cedere anche un singolo piccolo pezzo di essa, perché la Palestina è terra islamica affidata alle generazioni dell’islam sino al giorno del giudizio (…) Questa è la regola nella legge islamica (shari’a), e la stessa regola si applica a ogni terra che i musulmani abbiano conquistato con la forza, perché al tempo della conquista i musulmani l’hanno consacrata per tutte le generazioni dell’islam fino al giorno del giudizio…”

Oppure (articolo 13) “Le iniziative di pace, le cosiddette soluzioni pacifiche, le conferenze internazionali per risolvere il problema palestinese contraddicono tutte le credenze del Movimento di Resistenza Islamico (…) Non c’è soluzione per il problema palestinese se non il jihad (“la guerra santa”).

OMS, TRA POLITICA E AMARE VERITA’

E’ uscito nei giorni scorsi un libro: “Il pesce piccolo, una storia di virus e di segreti” edito da Feltrinelli e scritto da Francesco Zambon, veneziano, già funzionario per 13 anni della Organizzazione Mondiale della Sanità fino alle sue (imposte) dimissioni dall’ OMS nel marzo di quest’anno.

Una denuncia serrata – ed oggetto di indagine da parte di diverse Procure, che mi auguro vadano fino in fondo – sui clamorosi “buchi” della sanità italiana con le precise responsabilità del ministro Speranza e del suo staff per quanto riguarda i piani di contrasto alle pandemie con un piano nazionale fermo al 2006.

Il libro apre però una nuova luce – decisamente inquietante – soprattutto sull’OMS, che da organismo ONU per aiutare la salute di tutti si è trasformato in un carrozzone politico che porta delle pesantissime responsabilità per la pandemia di Covid che sta squassando il mondo.

Nonostante le censure a livello mondiale emergono però sempre più chiaramente  le responsabilità morali, sanitarie e “politiche” dell’OMS e dei suoi dirigenti a cominciare da quelle del direttore, Tedros Adhanom Ghebreyesus, già problematico ministro della salute in Etiopia dal 2005 al 2012.

Un paese, l’Etiopia, che  – cosa sconosciuta ai più – è diventato uno dei più strutturati avamposti cinesi in Africa e che politicamente, economicamente e militarmente dipende  ormai da Pechino rappresentandone gli interessi in tutto il continente e specialmente nel Corno d’Africa.

Nel libro di Zambon emergono le strategie di Pechino nel controllo del mondo e come vengano stroncati quei paesi che la Cina non vuole ammettere neppure che esistano come Taiwan, dove però il Covid è stato contenuto e vinto con minime perdite umane.

Una realtà molto interessante, un sistema medico e di tracciamento all’ avanguardia, ma che per Pechino è solo (da 70 anni) “una provincia ribelle”. Succube e silenzioso, l’intero consesso mondiale è sembrato docilmente inchinarsi a Pechino senza considerare che il “Modello Taipei” avrebbe potuto forse far risparmiare milioni di morti e sicuramente che Taiwan ha comunque lanciato l’allarme COVID ben prima che le autorità di Pechino (e l’OMS) ne ammettesse perfino l’esistenza.

Ad oggi solo per motivi politici Taiwan  non è neppure ammessa nell’OMS e guai a quei paesi che ne  chiedono il riconoscimento almeno sostanziale, se non formale.

Una vera omertà che è proseguita quando l’anno scorso una risoluzione dell’Assemblea mondiale della salute ha affidato a tredici personalità internazionali il compito di indagare su perché il coronavirus fosse dilagato nei Paesi Oms in maniera così devastante.

I tredici hanno rapportato  che le più grandi responsabilità ricadono proprio sull’Oms. «Viviamo nel ventunesimo secolo, ma ci siamo comportati come nel Medioevo», ha denunciato la co-presidente della commissione d’inchiesta, l’ex premier neozelandese Helen Clark, così come l’altra guida del gruppo dei tredici, l’ex presidentessa liberiana Ellen Johnson Sirleaf , premio Nobel per la Pace nel 2011.

Report clamorosi ma poco diffusi, anche perché la decisione di Donald Trump di schierarsi apertamente contro l’OMS denunciandone le inefficienze ha avuto come conseguenza una sua preconcetta difesa d’ufficio da parte di tutti gli “anti-Trump” del mondo, italiani compresi, e in questo senso va anche la recente decisione di Biden di rimettere gli USA alla testa dei paesi “donatori” dell’OMS.

Alla fine la politica ha contato e conta tuttora più del buonsenso e della trasparenza: a pensarci è veramente una assurda, ipocrita follia.

 

FIGLIUOLO, FIGLIUOLO…

Curiose alcune dichiarazioni del generalissimo Francesco Figliuolo nel suo quotidiano tour tra le regioni, ovvero che le vacanze degli italiani andranno programmate sulla base delle rispettive date vaccinali.

Se lavorasse nel turismo non la penserebbe così e intanto gli si potrebbe far osservare che quota 500.000 di dosi giornaliere sono tuttora una chimera, che il sito del ministero è in tilt da alcuni giorni e le tanto strombazzate “vaccinazioni in azienda” sono ferme al punto di partenza perché mancano i vaccini, nonostante migliaia di annunci.

Aprire poi le prenotazioni alle classi sempre più giovani è un’ottima cosa, ma i tempi si allungano e restano in coda milioni di “prenotati” che continuano ad aspettare.

La realtà è infatti diversa e più slow rispetto agli annunci, così come il governo sembra ignorare che – ad oggi – un turista straniero che volesse venire in Italia al rientro nel suo paese d’origine deve mostrare un test “molecolare” di negatività, anche se è già vaccinato.

Ovvio che la gran parte dei turisti stranieri stia a casa propria o scelga altre nazioni turisticamente concorrenti all’Italia e che si auto-dichiarano “Covid Free” in area mediterranea.

 

IPOCRISIE E RESPONSABILITA’

“L’Ue è solidale con Ceuta e la Spagna. Abbiamo bisogno di soluzioni europee comuni per gestire le migrazioni. Possiamo raggiungere questo obiettivo se raggiungiamo un accordo sul nuovo Patto sulla migrazione”, ha scritto su Twitter la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, con riferimento alla ondata di irregolari marocchini verso Ceuta, enclave spagnola in Africa.

Sublime ipocrisia: dall’inizio dell’anno in Sicilia sono arrivati più di 14.000 immigrati irregolari, l’Europa non se li fila per nulla, l’Italia deve arrangiarsi e a far sbarcare clandestini in Sicilia sono navi ONG di altre nazioni europee. Con chi se la prende Madame Ursula, se è lei stessa la responsabile della cecità e del menefreghismo dell’UE ?

Da tedesca a tedesca chissà se poi si sarà congratulata con la capitana Carola Rackete, benedetta dalla procura di Agrigento con il solito “non luogo a procedere” pur avendo speronato una motovedetta della Guardia di Finanza entrando clandestinamente in porto a Lampedusa, eroina di mille battaglie.

“Grazie Carola per aver messo il tuo corpo in questa battaglia di civiltà’ “ ha dichiarato  Roberto Saviano…addirittura! Francamente siamo all’apologia.

Voi comunque evitate di investire “per motivi umanitari” una pattuglia della GdF o dei Carabinieri perchè temo NON sareste coperti da impunità “politicamente corretta”.

 

ALLINEATI E COPERTI

Certo il premier Draghi – peraltro per molti versi capace ed apprezzabile, come per aver rinunciato allo stipendio da primo ministro  – non può lamentarsi di non essere ben coperto dai media.

“Draghi: è scudo anticrisi, 5 miliardi per il lavoro”, “Sostegni bis, fondi per le famiglie e i comuni” “Sanità: potenziate le strutture con 600 psicologi”,  “Sgravi per chi assume, sussidi agli stagionali!”,  “Discoteche e sale giochi: arrivano risorse ad hoc”,  “Reddito di emergenza per quattro mesi in più”…

Sono solo i titoli di apertura di un normale numero de LA STAMPA di Torino (nel caso quello di mercoledì 18 maggio) giornale – come quasi tutti – che nei suoi titoli e commenti è LEGGERMENTE filo-governativo.

Mi sa che certi atteggiamenti iper-plaudenti della stampa italiana soprattutto alla “sinistra di governo” siano a volte molto simili a quelli tenuti 85 anni fa nei confronti del capo del governo del tempo e predecessore di Mario Draghi, tale cav. Benito Mussolini.

 

CIAO MARCO

Cinque anni fa – corre il tempo! – ci lasciava Marco Pannella.

Non ho condiviso diverse delle sue battaglia mentre ne ho appoggiate altre, ma sicuramente il tempo conferma come sia stata una persona di spessore, coerente con le sue idee, un gigante rispetto a troppi nanetti che si vedono in giro.

Un personaggio che ha lasciato una traccia, un ricordo, una testimonianza di vita e di non violenza alla cui memoria tutti  portano e devono rispetto

 

 

Un saluto e buona settimana a tutti!                                        MARCO ZACCHERA

 

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