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Formia, scende in campo Gianluca Taddeo

«Attirare nuove imprese, dare opportunità ai giovani, rinnovo della macchina amministrativa, implementare i servizi, evitare inutili allarmismi sull’ambiente che spaventano chi vuole investire». Questi sono i pilastri del programma, che Gianluca Taddeo, candidato a sindaco di Formia, ha intenzione di presentare ai propri concittadini per indossare la fascia tricolore.

Taddeo si candida a sindaco di Formia. Come mai tale scelta?
«C’è l’esigenza di dare una nuova impronta al modo di amministrare la città, che viene fuori da situazioni precedenti in cui i sindaci si sono dovuti dimettere perché non avevano raggiunto la fine della legislatura. Crediamo in un progetto nuovo di persone interessate non a questioni personali, ma soprattutto a dare un contributo per la sviluppo di Formia, che sta cadendo in una profonda degenerazione. Ecco perché serve una nuova classe dirigente, portando fuori le problematiche, analizzandole e cercando di dare già da ora delle possibili risoluzioni».

Rappresenterà solo il centrodestra o un campo che va oltre quel perimetro?
«Abbiamo pensato, sin dall’inizio, poiché siamo nati in un’ala moderata del centrodestra, che è quella di Forza Italia, di tenere unito il nucleo del centrodestra. Non è stato possibile perché la Lega ha deciso di prendere un’altra strada. Abbiamo più volte tentato di portarla sul nostro progetto, ma hanno scelto di unirsi a una parte del Pd, quella dell’ex sindaco, tra l’altro quella che non ha concluso l’ultimo mandato elettorale. Forza Italia, invece, sta con Fratelli d’Italia. Dopo una votazione si è deciso di convergere sul mio progetto e non posso che esserne soddisfatto. A queste parti politiche, però, si vanno ad aggiungere altre civiche, una sarà una mia compagine personale, mentre l’altra darà voce alle periferie, in questi ultimi anni abbandonate».

La Lega, quindi, ha tradito il centrodestra?
«Non dico ciò, piuttosto sostengo che abbia fatto una scelta diversa. Sono certo, comunque, che fino alla fine si troverà la possibilità di andare insieme. Se ciò, però, non si verificherà non sarà un problema. Siamo stati sempre compagni di viaggio e vuol dire che per una volta non lo saremo».

Quali sono le priorità nel suo programma?
«Lo stiamo ancora definendo, ma i temi principali sono certamente il rinnovo della macchina amministrativa comunale, i giovani, dove abbiamo diverse idee sullo sport e sulle attività a loro sostegno. A Formia, infatti, c’è la sede del Coni, a cui bisogna ridare quel ruolo primario che aveva in passato. Altre questioni centrali la sistemazione del degrado presente in città e una serie di opere mirate».

La sua è una comunità importante dal punto di vista turistico, ma anche imprenditoriale. Qual è la sua idea di sviluppo?
«Vogliamo dare quel senso di sicurezza indispensabile per chi ha intenzione di investire i propri capitali nel nostro territorio. Avere un’amministrazione, pertanto, che dà serenità vuol dire già molto. Per quanto riguarda il turismo, serve partire dai servizi. Se vogliamo dare un’offerta recettiva seria, dobbiamo puntare sulla qualità e non aver paura di fare delle modifiche. In un posto servono attrazioni. Sull’ambiente, poi, diciamo basta ad allarmismi inutili».

In passato, l’hanno definita più volte “mister preferenze”. Perché gli elettori continuano a votarla?
«Evidentemente faccio un lavoro che ad altri non riesce. L’impegno premia sempre, non solo in politica. Tutte le leggende metropolitane, che vengono raccontate, invece, lasciano il tempo che trovano».

In base a quale criterio ha scelto i candidati nelle liste?
«Li ho scelti considerando le loro attitudini e competenze. Per amministrare il territorio servono delle rappresentanze di ogni categoria ed estrazione sociale. Ho fatto, quindi, una ricerca per avere una visione complessiva di ogni realtà sul territorio».

Nel caso dovesse vincere, per Formia sceglierà una giunta politica o tecnica?
«Avremo un esecutivo forte. Ci saranno persone che sapranno come affrontare le questioni, con un’esperienza all’interno della macchina amministrativa o che almeno che ne abbiamo avuto contatti. La mia sarà una giunta non dico totalmente politica, ma in gran parte».

 

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