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Calabria: tutela delle acque nel Lametino, D’Ippolito (M5S) attacca Spirlì, “copre le deficienze della Regione prendendosela con gli immigrati”

«Nino Spirlì dorme beatamente e, non avendo argomenti, prova a distrarre l’attenzione prendendosela con gli immigrati. Infatti, alle porte della stagione balneare non è ancora pubblica né pubblicizzata la classificazione delle acque marine della Calabria, come ha giustamente denunciato il geologo Mario Pileggi, il quale ha poi ancora segnalato errori mai corretti, né dalla Regione né dal ministero della Salute, riguardo alle aree destinate alla balneazione nel Golfo di Sant’Eufemia. Per la parte di competenza ministeriale, presenterò specifica interrogazione». Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Giuseppe d’Ippolito, che alla Camera siede in commissione Ambiente, il quale rincara la dose: «Emerge con chiarezza l’incapacità della Regione in materia di turismo, ambiente ed economia, come pure tutta la retorica del centrodestra sulla bellezza del mare calabrese. Nello specifico, le parole non sono accompagnate da politiche di tutela e valorizzazione ambientale». «Pileggi – prosegue il parlamentare del Movimento 5 Stelle – ha posto l’attenzione anche sulla ricchezza idrica del territorio lametino, spesso sciupata per causa dell’inadeguatezza di vari amministratori, che non riescono ad evitare risaputi fenomeni di inquinamento delle acque superficiali e di riduzione delle falde idriche, con pesantissimi effetti: l’avanzata del mare e la radicale modifica degli ambienti costieri». «Con riguardo al territorio lametino, concordo con Pileggi: ad oggi – sottolinea D’Ippolito – restano pressoché ignorati, intanto a livello politico, la “Carta della vulnerabilità” e il conseguente censimento delle attività antropiche con forte impatto sulle matrici ambientali e con elevato potenziale di inquinamento delle acque». «È urgente – conclude D’ippolito – avviare una battaglia politica e culturale perché si provveda alla piena applicazione delle direttive dell’Unione europea sulle acque e a disporre interventi di adattamento ai mutamenti climatici».

 

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