Gattuso o Spalletti ed un presidente non all’altezza

Confermare Gattuso o sostituirlo con mister Spalletti? Sembrerà strano ma la questione tutto è tranne che tecnica.

Che il problema numero uno fosse il presidente De Laurentiis è cosa oramai nota e quindi tutto sta concentrato lì: inadeguatezza della gestione di uomini e cose.

Non si vuole una ennesima volta disquisire e criticare tanto per farlo. Oramai appare del tutto evidente che il periodo di ADL alla presidenza del calcio Napoli, abbia fatto il suo tempo.

Conseguenza logica sarebbe che egli lasciasse la guida di questa nave a nocchieri più entusiasti e passionali. Il fatto è che egli questo osso non lo mollerà. I bilanci di un imprenditore, dovrebbe saperlo,  sono sempre in passivo in quanto i debiti fanno parte della programmazione, dell’investimento e del rischio d’impresa.

Ma qui non siamo al cospetto di un imprenditore ma di un abile commerciante che acquista solo se vende e non ha né programma né tantomeno un progetto vincente di sviluppo e pianificazione organizzativa.

Egli non ha uno stadio. Non ha una scuola calcio. Non ha una sede istituzionale come quella che un tempo a Piazza dei Martiri campeggiava sotto la gestione Ferlaino. Non ha un ufficio e neanche una sedia ed un tavolo su cui poggiare le carte degli affari che si contraggono.

Insomma, questo imprenditore sui generis fa il bello e cattivo tempo a Napoli facendo man bassa della passione del tifoso napoletano unica nel mondo per fama e storia.

Il presidente De Laurentiis è inadeguato alla funzione cui è deputato. Non riesce a comprendere quale sia la questione di opportunità del momento. Approssima. Raffazzona. Impone e pasticcia nei rapporti personali senza fare i conti neanche sulla sua età che comincia a divenire veneranda.

Chi non ricorda la questione Icardi. Per mesi e mesi ADL ha inondato i giornali perché si era fissato con Icardi a Napoli cosa che poi, come sistematicamente avviene, non si concretizzò. Si era dimenticato però che il centravanti titolare era Milik che non si sarà certamente sentito gratificato nel sentire continuamente la spasmodica ricerca di Icardi quando i galloni di centravanti li indossava lui. Quindi bene fece Milik a mandarlo per funghi. Professionista per professionista Milik gli consegnò una lezione che, fosse stato un uomo saggio, avrebbe preso a modello per il futuro. Invece fa peggio.

Situazioni come questa se ne possono annoverare e ricordare a iosa. Perché con Sarri?

Ma oggi, la sua caparbietà ad indossare i panni del Marchese del Grillo, lo hanno portato a ripetere gli errori del passato. Quest’uomo non impara ed è questa la sua caratteristica fondamentale.

Si ripete con la vicenda Gattuso. Il mister Ringhio per gli amici del campo, aveva firmato già in bianco e sulla parola il contratto triennale e, mentre sta portando indefessamente la squadra nella zona CL apprende i movimenti improvvidi ed offensivi di ADL che sta interessandosi ad altri allenatori per sostituirlo.

Come si deve sentire Gennaro Gattuso? Accordi e parola di uomo non rispettata; sgarbo all’uomo ed al tecnico inqualificabile; silenzio stampa che lo protegge solo da domande imbarazzanti dei giornalisti e della tifoseria: ADL ma che stai combinando?

Su di una cosa bisogna certamente mettere il punto fermo: oramai se ne deve andare. Nulla dura per sempre ed oramai i due lustri sono stati superati da quel dì. Il tempo della pensione è stramaturo anche quello ed allora deve lasciare il campo sia quello di gioco che quello societario a gestioni più passionali ed imprenditoriali che non sia solo del commercio al dettaglio.

A tutto questo, come tappo che ostruisce la via libera è che egli guadagna solo col Napoli. Il cineasta mai troppo brillante di un tempo non c’è più ed è rimasta solo l’asta. Come farebbe senza il Napoli?

Oggi assistiamo alla corte che egli farebbe a Spalletti al netto delle esternazioni dei giornalisti in costanza di rush finale per la qualificazione alla CL. Altro esempio di tatto e correttezza stile storia Milik.

Egli non capisce che la passione non si compra, la visceralità spontanea non si acquista, il favore popolare non si acquisisce con promesse  farlocche.

Chiunque allenerà il Napoli è questione addirittura secondaria per i tifosi. Il Napoli deve vincere e noi continueremo a cantare i nostri cori di incoraggiamento a squarciagola come sempre chiunque si appiccherà i galloni del mister al petto.

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