Grazie al sostegno di CGIL, CISL, UIL, Save the Children garantirà nel 2021 l’accesso all’educazione formale e informale nel cantone di Una-Sana a 750 bambini e adolescenti tra i 6 e i 17 anni in 5 scuole e 3 centri di accoglienza
Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro, e le confederazioni sindacali CGIL, CISL e UIL, da sempre impegnate nella difesa e nella promozione dei diritti, annunciano oggi un sostegno economico finalizzato a garantire l’accesso all’educazione ai bambini e adolescenti migranti e rifugiati che si trovano in condizioni precarie ed esposti a gravi rischi per il loro futuro in Bosnia-Erzegovina, uno dei principali paesi di transito lungo la rotta migratoria balcanica verso l’Europa.
Grazie all’accordo siglato oggi, infatti, Cgil, Cisl, Uil contribuiranno, con un significativo finanziamento, al sostegno del progetto” Educazione in emergenza per i minori migranti”, realizzato da Save the Children nel cantone di Una Sana, nel nord-ovest del paese.
In quest’area si trovano la maggior parte delle migliaia di migranti e rifugiati che cercano di attraversare il paese per raggiungere, spesso senza successo, una possibilità di futuro in Europa. Secondo le cifre ufficiali, nel 2020 sono arrivate in Bosnia-Erzegovina più di 16.000 persone, provenienti principalmente da Afghanistan, Iraq, Iran, Siria e Pakistan. Bambini e adolescenti rappresentano ben il 18% del totale dei migranti e rifugiati accolti nei campi profughi e nei centri di accoglienza, e la metà di loro sono minori non accompagnati[1]. L’accesso all’educazione rappresenta una grande opportunità per questi minori costretti ad una permanenza forzata nel paese, dopo essere stati esposti alle violenze dei trafficanti e dei respingimenti alla frontiera nord con la Croazia.
Grazie al contributo di Cgil, Cisl, Uil, Save the Children garantirà nel 2021 l’accesso all’educazione per 750 bambini e adolescenti rifugiati, migranti o richiedenti asilo tra i 6 e i 17 anni, che potranno beneficiare di un programma di preparazione e inserimento scolastico inclusivo in cinque scuole primarie del paese a Bihac e Cazin, con il coinvolgimento di mediatori culturali e accompagnatori scolastici e la fornitura di pasti scolastici e materiale didattico, o partecipare a programmi di educazione informale e di supporto psicosociale in tre centri di accoglienza di Miral, Borici e Sedra.
“Abbiamo deciso di impegnarci nel sostegno di questo progetto – hanno dichiarato Ivana Galli, Daniela Fumarola ed Emanuele Ronzoni, Segretari Organizzativi di Cgil, Cisl, Uil – perché è un’azione concreta e urgente in difesa dei diritti delle bambine, dei bambini e degli adolescenti più vulnerabili e del loro futuro. La difesa della vita, la sicurezza e la crescita delle persone rappresentano i valori fondanti dell’esistenza, perché su queste basi si formano donne e uomini liberi che possono contribuire allo sviluppo della società, in una logica di solidarietà, confronto e di inclusione”.
“La collaborazione con Cgil, Cisl, Uil su questo progetto ha un grandissimo valore perché questi bambini e adolescenti sono fuggiti dalla guerra o dalla violenza estrema nei loro paesi, oltre che dalla povertà. Molti di loro vivono in condizioni di emergenza da anni, non hanno potuto andare a scuola e hanno subito gravi traumi per la loro salute fisica e psicologica. L’accesso all’educazione rappresenta una grande opportunità perché li protegge, restituisce loro un senso di normalità e dà loro gli strumenti necessari per affrontare e costruire il futuro, rinforzando la loro resilienza,” ha dichiarato Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the Children Italia.
Save the Children è presente in Bosnia-Erzegovina dall’inizio della crisi migratoria sulla rotta balcanica, nel cantone di Una-Sana, a Tuzla e Sarajevo, per rispondere ai bisogni dei minori non accompagnati e dei bambini con le loro famiglie esposti ad ogni rischio. Gli interventi dell’Organizzazione sono incentrati sull’assistenza umanitaria, la protezione e l’accesso all’educazione.