Quali intenzioni abbia Franceschini in merito al concorso pubblico per esami bandito nel 2019 per l’assunzione a tempo indeterminato di 1052 Assistenti alla fruizione, accoglienza e vigilanza (AFAV), lo dirà la risposta del Ministro della Cultura, se mai arriverà, alla mia 73° interrogazione al titolare di quel dicastero da quando il dem ferrarese è tornato, per la terza volta, al Collegio Romano. Gli oltre ottomila candidati che hanno partecipato alla fase preselettiva a quiz del suddetto concorso, completata prima della pandemia e seguita dalla pubblicazione delle graduatorie degli ammessi agli scritti, sono in attesa da oltre un anno di conoscere sia la sorte della procedura bruscamente interrotta da cause di forza maggiore sia la propria. Hanno diritto ad una risposta da parte dello Stato che non li tenga più a lungo in sospeso. Le recenti dichiarazioni di esponenti del Governo circa l’opportunità e l’urgenza di nuove assunzioni nella Pubblica Amministrazione, nonché sulla necessità di riprendere lo svolgimento dei concorsi in essere ma temporaneamente sospesi, alimentano infatti le speranze dei tanti giovani e meno giovani che sperano di poter ridare fiato ad un dicastero che ha perso, negli ultimi anni, oltre il 40% della pianta organica, ridotta a 19.000 unità (dalle iniziali 25.000) di cui solo 12.300 sono oggi in servizio effettivo, destinate a calare a 10.000 entro il 2025. Eppure il Ministro nicchia, ‘distratto’ dallo sforzo costante di assecondare le necessità dei portatori di interessi privati che alimentano le sue clientele e quelle del suo gruppo attivi nel settore ‘cultura’, dove la vulgata attribuisce al privato maggiore efficienza del pubblico, in realtà impedito persino a partecipare alla ‘gara’.
Margherita Corrado (Senato Gruppo Misto – Commissione Cultura)