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Metamorfosi di un movimento. C’era una volta l’M5S…

Ante Scriptum. L’articolo che segue vuole essere un epitaffio sulla parabola di un movimento di protesta in cui gli italiani avevano creduto (l’articolo è datato ma dannatamente attuale):

 

La prima cosa che mi viene in mente è che, malgrado il M5S si professi un movimento fautore della democrazia diretta e popolare (e che ha ottenuto dai 6 agli 8 milioni di voti) esso prenda le sue decisioni basandosi solo sul parere degli iscritti certificati e registrati su internet, il che significa che un’infima minoranza di privilegiati decide per tutti.

 

D’altronde nel M5S si sapeva già che la linea viene dettata dal capataz Grillo, con il buon consiglio di Casaleggio figlio, e risente degli umori ondivaghi del comico prestato alla politica: destra, sinistra, centro….?

 

Le posizioni grilline sono cambiate nel corso degli anni da un populismo sfrenato e dalla protesta a tutto campo sino a giungere alla posizione odierna “filo-liberaldemocratica centrista”. Ma democratici non ci si improvvisa…  e la politica non può essere il risultato d’improvvisazione umorale.

 

Ed il risultato di questa improvvisazione è alla vista di tutti. Ad esempio pur ammettendo che i media del potere facciano la loro parte per macchiare l’immagine dei sindaci grillini, come è il caso della Raggi,  è pur vero che essi, con la loro incapacità amministrativa, contribuiscono alla stessa perdita d’immagine. In primis facendo scelte  in chiave “utilitaristica”, come usuale nella vecchia politica, in secundis dimostrando che la sola faccia pulita non comporta una adeguata capacità gestionale della cosa pubblica.

 

I supporters grillini, senza se e senza ma, continuano ad affermare “lasciate che crescano, sono giovani ma presto impareranno…”. Purtroppo un giovane incapace non potrà mai apprendere… e tra l’altro dove la politica è decisa dai “poteri forti” si sa che i prescelti al comando sono i più incapaci.  Lo abbiamo visto con l’esempio eclatante fornitoci dal giovane di belle speranze per antonomasia: matteo renzie. Che non ne ha azzeccata una, dimostrando anzi una pariteticità spaventosa con l’incapacità  politica grillina. Tanto che possiam dire che m5s e pd sono due facce della stessa medaglia…

 

La mia impressione è che  la caduta grillina è nei fatti. Il crepuscolo è stato sancito con la preminenza assunta  da Masaniel Di Maio,  portavoce della linea casaleggio-grillo.  Ormai il Movimento 5 stelle  sembra destinato a seguire le sorti del Movimento dell’Uomo Qualunque di Giannini. Evidentemente agli uomini di spettacolo non conviene la politica, soprattutto se sono alla capezza dei “potenti”…

 

Peccato, perché l’Italia avrebbe avuto bisogno di un cambiamento reale, ma la sola promessa di “onestà” non è sufficiente, occorre anche che l’onestà sia accompagnata da una capacità di gestione della cosa pubblica.

 

Paolo D’Arpini

 

 

P.S. –  Non voglio essere frainteso in toto e ribadisco che ho  massimo rispetto per otto milioni di intelligenze, che hanno difeso al loro meglio la democrazia e si sono fatte un mazzo così per salvare la Costituzione dalla deformazione. Ma c’è poco da fare,  Beppe NON è un politico, NON è un economista, e col passare del tempo sta pigliando delle cantonate  colossali, per cui dovrebbe tornare a fare il  “comico”, in modo che 8 milioni di intelligenze non vi siano vincolate.

 

 

Fonte: https://paolodarpini.blogspot.com/2018/01/metamorfosi-di-un-movimento-cera-una.html

 

 

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