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Il discorso del Papa vale anche per la Chiesa?

Vatican City State - October 30, 2013: Pope Francis I on the popemobile blesses the faithful crowd in St. Peter's Square in Vatican.

 Papa Francesco, ha affermato che condividere la proprietà non è comunismo, ma cristianesimo. E ha ricordato il passo degli Atti degli Apostoli in cui si legge che
“non v’era nessuno che ritenesse cosa propria alcunché di ciò che possedeva, ma tutto era fra loro comune”. Quante volte nelle mie lettere ai giornali ho citato quei versetti di Luca? Sempre a proposito, però, delle ricchezze della Chiesa. Ne trascrivo una che uscì su un noto quatidiano. Correva l’anno 2013, e si aspettava l’elezione del nuovo papa.
“Letterine al papa che verrà” – “Scrivi una lettera al papa che verrà. Quali sono le vere priorità per la Chiesa di oggi? Quali sono i problemi più scottanti? Su che fronte dovrebbe impegnarsi il nuovo Pontefice? Dire la vostra, lasciate una traccia”. Questo l’invito rivolo ai lettori da Famiglia Cristiana. La lettera non può superare le 600 battute compreso gli spazi. Una letterina dunque. Io ho provato ad inviarne un paio, che trascrivo. Pubblicheranno? «Caro Santo Padre, se vuoi essere un papa cristiano, devi impegnarti a trasformare la Chiesa in una chiesa cristiana. Gesù raccomandò ai suoi apostoli: “Non vi procurate oro o argento o pecunia per le vostre tasche”. Gesù che, contrariamente a quanto la Chiesa ha lasciato credere, povero non era, per parlare ai poveri si mise nella condizione di non avere dove reclinare il capo ( Mt 8,20). Gli uomini della Chiesa di oggi per parlare ai poveri non possono indossare “vesti di porpora e di bisso” come l’uomo ricco della bella parabola di Luca».
«Caro Santo Padre negli Atti degli Apostoli, Luca racconta: “La moltitudine di coloro che avevano abbracciato la fede aveva un cuore ed un’anima sola. Non v’era nessuno che ritenesse cosa propria alcunché di ciò che possedeva, ma tutto era fra loro comune…Non c’era infatti tra loro alcun bisognoso” (Atti degli Apostoli, 4, 32. 34). Il patrimonio mondiale della Chiesa è costituito da quasi un milione di complessi immobiliari (edifici, fabbricati, terreni) con un valore che va oltre i duemila miliardi di euro».
Renato Pierri

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