“No allo ‘scippo’ di 400 milioni di euro destinati agli agricoltori siciliani”. Attiva Sicilia lancia l’allarme sul rischio del cambiamento dei criteri di ripartizione dei fondi dei Psr regionali per gli anni 2021-2022 che può far perdere alla Sicilia ingenti risorse da destinare a un settore trainante per l’Isola. Per questo il gruppo ha presentato anche un odg all’Ars per impegnare il governo regionale ad avviare interlocuzioni per difendere questi criteri e per far sentire la voce del Parlamento siciliano su questo argomento.
“Le risorse Feasr sono destinate a colmare il divario tra territori – afferma Angela Foti, vicepresidente dell’Ars e deputata regionale di Attiva Sicilia – e il regolamento Ue 2220 del 23 dicembre 2020 dice chiaramente che per assicurare un sostegno agli agricoltori e agli altri beneficiari del fondo per l’agricoltura l’Unione Europea dovrebbe continuare a erogare il sostegno alle attuali condizioni della Pac. Fra l’altro la nostra regione ha raggiunto gli obiettivi di spesa previsti del Psr e quindi i fondi sono stati effettivamente impegnati per progetti rivolti all’imprenditoria agricola. Risorse che sono fondamentali per lo sviluppo della Sicilia che ha una vocazione agricola ed è davvero una scelta scellerata quella di cambiare dei criteri in un periodo di grave crisi per tutti i settori dell’economia. Non accettiamo su questo nessun colpo di mano e ci indigna anche l’indifferenza generale su questo argomento”.
In atto c’è uno scontro tra le regioni che chiedono il mantenimento dei criteri storici di ripartizione dei fondi dei Psr regionali e quelle che, invece, chiedono l’adozione di “criteri oggettivi” che seguono indicatori differenti: soluzione, quest’ultima, che va a svantaggiare dal punto di vista economico le regioni del Sud con una perdita calcolata per la Sicilia di 400 milioni di euro.