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La ricerca di Squadrati sugli italiani

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ITALIANI E ORDINE IN CASA: SÌ ALLA TENDENZA MINIMAL, MA SENZA RINUNCIARE AGLI OGGETTI DEL CUORE

 

eBay e Squadrati tracciano il Quadrato Semiotico dell’ordine casalingo: i risultati dell’indagine su come gli italiani interpretano il decluttering

 

Dai libri ai cellulari, la lista gli oggetti più venduti nel momento del decluttering. I siti online come eBay i canali privilegiati per la rivendita di ciò che viene dismesso

Milano, 30 marzo 2021 – Amiamo lo stile minimal, ma ci concediamo qualche deroga. A dirlo è l’indagine[1] commissionata da eBay e condotta da Squadrati, società di ricerche di mercato e analisi semiotiche, che ha delineato i profili degli italiani in fatto di ordine casalingo. La ricerca restituisce una fotografia di come interpretiamo il decluttering e il grado di accordo degli intervistati con alcune affermazioni delinea l’immagine di un’Italia che idealmente ama l’ordine e il decluttering, considerati sinonimo di benessere personale, ma che di alcuni oggetti proprio non riesce a liberarsene.

 

Il 71% pensa che le case in ordine e minimal trasmettano benessere, al 70% piace eliminare qualcosa di vecchio per far posto al nuovo e il 66% pensa che liberarsi delle cose inutili significhi prendersi cura di sé. Sono i giovanissimi della GenZ i più attenti ai nuovi trend: più degli altri sanno cosa significa decluttering (35%) o ne hanno già sentito parlare e sono anche quelli più concordi con il metodo KonMari, e quindi che “per vivere una vita più felice bisogna liberarsi di tutti gli oggetti che non ci danno più gioia” (81%). Meno concordi i Baby Boomers (38%).

 

Una pratica, quella del decluttering, con cui intende cimentarsi questa primavera il 74% degli intervistati: ad avere intenzione di liberarsi delle cose superflue sono soprattutto le donne (79%).

 

Ne risulta, dando uno sguardo alle nostre case, che il 70% di queste è ordinata e il 52% ha poche cose in giro. Ci riveliamo perciò amanti degli spazi minimal: meno oggetti ci sono in una casa, meglio è (59%) e, nei momenti di crisi o di stress, liberarsi di alcune cose ci fa stare bene (58%). A preferire spazi ordinati con poche cose sui ripiani sono soprattutto i Millennials (41%). In fondo, però, siamo anche un popolo di “formichine” che tende a conservare per motivi sentimentali (62%) – particolarmente vero per le donne, per cui la percentuale sale al 70% – o per motivi di utilità (56%), come raccontano i 4 profili degli italiani in fatto di ordine casalingo. Dal minimalista seriale all’accumulatore previdente, ecco come Squadrati ci ha fotografati:

 

Il non riuscire a trovare la giusta collocazione alle cose è più frequente in particolare tra i Baby Boomers (45%), mentre dichiara che la ragione dell’accumulo è l’essere disordinato soprattutto la GenZ (34%) e il non sapere dove smaltire i diversi oggetti è una motivazione addotta più dagli uomini (30%). Decide invece per la rivendita il 54% degli italiani: sono molto più propensi a vendere soprattutto i giovani della GenZ e i Millennials (rispettivamente 74% e 64%) e chi risiede nel Nord Est o in Centro Italia (entrambi 60%). Tra i motivi per cui si vendono i prodotti emergono anche quelli più di ecosostenibilità, ovvero l’attenzione per l’ambiente e la società (38%), nonostante l’obiettivo di guadagnare qualcosa sia ancora predominante (62%). Ma quali sono gli oggetti più venduti? In testa ci sono i libri, indicati da quasi 3 italiani su 10, cellulari e smartphone (24%), soprammobili (23%), capi d’abbigliamento (21%) e scarpe (16%). Il canale privilegiato per la vendita sono i siti online come eBay, scelti dal 51% degli intervistati.

 

Proprio eBay promuove la rivendita, attraverso la piattaforma, degli oggetti che decidiamo di dismettere, incentivando così un approccio sostenibile e circolare: l’acquisto di un oggetto di seconda mano impatta sull’ambiente fino a 2,5 volte in meno rispetto a un oggetto nuovo. Da sempre attento alla sostenibilità, eBay si è impegnato per ridurre di 3 milioni di tonnellate le emissioni di carbonio entro il 2025, anche attraverso la promozione della rivendita di oggetti tra privati sul sito, che rappresenta un’opportunità non solo per guadagnare, ma soprattutto per dare una nuova vita a qualcosa che non ci è più utile e che può invece rendere felici altre persone.

[1] Metodologia:

Lo studio è stato condotto online dal 26 febbraio al 4 marzo 2021, su 1.003 adulti rappresentativi della popolazione italiana di età compresa tra i 18 e i 64 anni.

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