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Processo Conigliaro, Morra: “Ringrazio il collegio del tribunale militare di Napoli che ha ritenuto ammissibile la mia presenza”

Oggi a Napoli, il Presidente della Commissione parlamentare antimafia ha potuto seguire il processo a carico del carabiniere Paolo Conigliaro, audito dalla commissione Antimafia a luglio 2020. Il luogotenente Conigliaro denunciò il malaffare e gli intrecci per trasformare la destinazione d’uso di una zona commerciale di un’area industriale, una volta occupata dal complesso Vianini, per costruire un centro commerciale. Conigliaro avanzò una proposta di insediamento di commissione d’accesso per il Comune di Capaci e indicò per nome e cognome suoi colleghi con frequentazioni dubbie, ma la richiesta di invio di commissione d’accesso non fu mai portata all’attenzione di chi di dovere.

Morra commenta così la decisione del Tribunale militare che l’ha ammesso all’udienza nonostante le obiezioni degli avvocati delle parti civili ed il nulla osta del pubblico ministero: «Ringrazio il tribunale militare che ha ritenuto ammissibile la mia presenza nonostante le eccezioni sollevate dagli avvocati delle parti civili e della difesa – Dott.ssa Scafetta e Dott. Pandolfini – interpellati dal collegio giudicante. Il tribunale ha ritenuto idonea la mia presenza in veste istituzionale e da Presidente della Commissione parlamentare antimafia avendo ritenuto che la mia presenza non avrebbe leso il rispetto dei protocolli anti-covid». Tale protocollo – ha precisato il tribunale – contiene le linee guida relative alla celebrazioni delle udienze dibattimentali adottate esclusivamente per garantire l’espletamento di tali attività assicurando più ampie misure possibili di salvaguardia alla salute dei partecipanti. Quindi si è ritenuto – sul caso di specie – che la presenza ulteriore di una sola persona in considerazione delle dimensioni dell’aula fosse pienamente ammissibile.

«Si è deciso – spiega il Presidente della Commissione antimafia – che la mia presenza fosse sostenuta dall’interesse conoscitivo più ampio possibile dell’udienza in corso ancorché qualificato ed in linea, pertanto, con la doverosa pubblicità del processo. Tale deroga, d’altra parte, viene normalmente ammessa dal tribunale – è stato spiegato – come dimostrato dalla presenza frequentissima di collaboratori di difensori e assistenti di studio, pertanto la mia partecipazione al processo in questione è stata ritenuta ammissibile».

Il Presidente Morra, poi, commenta così le attività parlamentari sulla questione del carabiniere Conigliaro: «E’ pendente anche un’interrogazione parlamentare rivolta a ben tre ministri (Interni, Difesa e Giustizia) firmata da 18 parlamentari sia del M5s che del PD a prima firma della deputata 5 Stelle, Stefania Ascari» – a cui si sono aggiunti ponendo la propria firma anche i parlamentari Aiello, Baldino, Alaimo, Giarrizzo, D’Orso, Salafia, Saitta, Sodano, Cantone, Verini, Giuliano, Palmisano.

«Alcuni dei protagonisti delle vicende che sono state tratteggiate nell’interrogazione dei colleghi nonché nell’audizione in Commissione antimafia del luogotenente Paolo Conigliaro – avvenuta a fine luglio 2020 – si riferiscono anche al Sistema Montante e vedono protagonisti soggetti con ruolo fondamentale nella vicenda che per troppo poco tempo è stata al centro dell’opinione pubblica. Nel Sistema Montante vengono coinvolti Ministri, uomini della pubblica sicurezza, prefetti, Confindustria e quando si toccano certi poteri immediatamente si cerca di disinnescare l’ordigno».

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