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Gli industriali pugliesi soddisfatti per il rifinanziamento del titolo ii – Covid-19

Il Presidente Fontana: misura strategica per finanziare le imprese che producono e danno occupazione

Bari, 27 febbraio 2021 – Confindustria Puglia esprime ampia soddisfazione per il rifinanziamento autorizzato dal Ministero per il Sud e la Coesione territoriale di un’ulteriore dotazione finanziaria di 110 milioni destinati al Titolo II Circolante: la misura prevista dal  Governo regionale per fronteggiare le ripercussioni della pandemia sul nostro tessuto economico e produttivo, nelle due versioni Capo 3 (commercio, artigianato, manifatturiero, servizi, professionisti) e Capo 6 (turismo). Con le risorse aggiuntive si riusciranno a finanziare più di 1.5OO domande, per una dotazione complessiva, da giugno ad oggi, di ben 444 milioni di euro.

“Un importante risultato ottenuto dalla Regione Puglia – afferma il Presidente di Confindustria Puglia Sergio Fontana – per il quale ringrazio il Presidente Michele Emiliano, tutti gli assessori e i tecnici che hanno lavorato per il suo raggiungimento che dà grande valore alle imprese del nostro territorio. Questa provvista finanziaria concorrerà ad immettere ulteriore liquidità nel sistema economico regionale e consentirà alle aziende di resistere fino alla ripresa dell’economia. Una linfa vitale per poter affrontare i prossimi mesi, sempre più incerti per l’imprevedibilità della diffusione del virus e per evitare che la crisi di liquidità delle imprese metta a repentaglio la sopravvivenza stessa di intere filiere produttive, con conseguenti gravissime ripercussioni per l’occupazione.

Ho più volte sottolineato – conclude il Presidente Fontana – che questa misura si è rivelata una best practice, il miglior intervento degli ultimi mesi, perché ha visto lavorare sinergicamente Regione Puglia, Confindustria e sindacati. Strategica a sostenere la ripartenza del tessuto imprenditoriale finanziando le attività d’impresa con un contributo a fondo perduto del 20% dell’intero importo richiesto che arriva fino al 30% se si mantengono i livelli occupazionali.

Un esempio di intervento pubblico efficace a sostegno dell’economia sana, della crescita e dell’occupazione che supera la logica dei contributi a pioggia e dell’assistenzialismo e premia chi lavora e crea sviluppo”.

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