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STATI GENERALI DELLA ZOOTECNIA, MINISTRO BELLANOVA: “BUONA PROGRAMMAZIONE E CAPACITÀ DI SPESA ORIENTINO IL PROCESSO DI RIFORMA DEL SETTORE”

 

 Cremona, 5 dicembre 2020– La complessità delle interazioni generate dalla pandemia, in particolare nel settore lattiero caseario è stata al centro dell’attenzione degli Stati generali della Zootecnia organizzati da CremonaFiere, trasmessi in streaming, ai quali hanno preso parte il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Teresa Bellanova; l’Assessore all’Agricoltura Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia Fabio Rolfi; il Presidente di CremonaFiere Roberto Biloni; il  Direttore generale di CremonaFiere Massimo De Bellis. Sono intervenuti anche Daniele Rama, Osservatorio sul Mercato dei Prodotti Zootecnici – Università Cattolica del S. Cuore, sede di Piacenza e Cremona; Massimiliano Giansanti, Presidente Nazionale Confagricoltura; Giovanni Guarneri, Coordinatore Sett. Lattiero Caseario FedAgriPesca; Dino Scanavino, Presidente Nazionale Cia; Franco Verrascina, Presidente Copagri. Durante l’iniziativa, due aspetti sono risultati strategici per il periodo cosiddetto “dopo Covid”: la valorizzazione delle produzioni sul mercato interno e internazionale e il ruolo della sostenibilità nell’export Made in Italy e nell’approccio al consumatore.

«Vi ringrazio per l’invito- ha dichiarato il Ministro Bellanova– a condividere, a pochi giorni dalla presentazione delle Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona, questo momento di confronto che giustamente rimarca l’importanza nazionale e internazionale di questo settore e di questo appuntamento, punto di riferimento ben oltre i nostri confini. A conferma importante di quella capacità di resistenza e resilienza di cui la filiera agroalimentare e la filiera zootecnica nello specifico hanno già dato prova nel corso di questo complicatissimo anno. La zootecnia non si ferma, è un tema centrale, che ha richiamato il Presidente Biloni e su cui mi voglio soffermare perché si lega a una scelta importante che caratterizza la Legge di Bilancio, adesso all’attenzione delle Camere, e la nostra Strategia nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza. Per cui nella Legge di Bilancio investiamo 150milioni e che individuiamo come obiettivo strategico nella nostra Strategia nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza. Nei prossimi mesi dovremo decidere come utilizzare i fondi della PAC post 2020. Tra fondi comunitari e cofinanziamento nazionale una partita da circa 50 miliardi di euro. Poi c’è il Next Generation EU, con oltre 200 miliardi da programmare con il Piano nazionale di ripresa e resilienza, il PNRR che, auspico, dedichi all’agricoltura lo spazio che merita. Nei prossimi giorni il dibattito sul PNRR entrerà nel vivo, con un confronto in Parlamento e in Conferenza Stato-Regioni. Buona programmazione, buona realizzazione e capacità di spesa vanno insieme. Sono queste le parole d’ordine che devono orientate il processo. E sono le stesse che hanno orientato d’altra parte il nostro lavoro nel corso del negoziato sulla nuova PAC. Dopo l’Accordo raggiunto in Consiglio, che prevede di destinare agli eco-schemi almeno il 20% delle risorse, per cui il Parlamento ha innalzato la percentuale al 30%, ci auguriamo di arrivare all’approvazione definitiva della riforma entro l’anno. 

«Questa fiera è un’edizione speciale, anomala rispetto a quanto fatto fino ad ora– ha spiegato Roberto Biloni-Obbligatoriamente in digitale perché anche quest’anno nella 75^ edizione abbiamo voluto essere presenti e tenere vivo un dibattito su un settore importante della nostra economia come quello della zootecnia e della nostra agricoltura. Era fondamentale in questo momento andare avanti, dare un segnale al settore e al consumatore ed essere al fianco degli allevatori, in qualità di fiera di riferimento e unica fiera specializzata internazionale in Italia. Il settore si affaccia a nuove sfide. L’importanza della valorizzazione delle nostre produzioni e del recupero delle quote di export compromesse dalla pandemia passa attraverso la valorizzazione della filiera, che è uno degli obiettivi di una fiera professionale come la nostra. Sostenibilità, eticità e qualità. Questi sono alcuni dei valori delle nostre produzioni, che vogliamo evidenziare e sostenere soprattutto in un momento così difficile in cui una fiera di riferimento come la nostra deve proseguire dando sostegno al settore e dando anche una visione sul suo futuro. La fiera oggi ha anche il ruolo di unire e coinvolgere il settore creando nuove opportunità d’affari e di lavoro. Le professionalità che si incontrano in un evento specializzato sono fondamentali per lo sviluppo del settore e la fiera diventa quindi anche opportunità di incontri per nuovi posti di lavoro».

Secondo i dati riportati da Ismea, dopo la caduta dei prezzi innescata dall’emergenza sanitaria per il contenimento della pandemia da Covid-19, il mercato lattiero caseario mondiale sembra accennare a una timida ripresa, sebbene i fattori di incertezza legati alla seconda ondata di diffusone del coronavirus rendano particolarmente complesse le previsioni anche sull’evoluzione a breve termine.

L’export agroalimentare nei primi 9 mesi dell’anno ha fatto registrare +2,8%. Nonostante il generale rallentamento degli scambi internazionali e la frenata del nostro export nei mesi più duri della prima ondata pandemica, le spedizioni oltre frontiera di cibi e bevande del Made in Italy hanno registrato da gennaio a settembre una crescita pari a quasi un miliardo di euro in più rispetto allo stesso periodo del 2019.  «È importante lasciare un messaggio di speranza – ha dichiarato Massimiliano Giansanti- perché, come avete detto bene, il settore della zootecnia non si ferma, è vivo e vegeto, e vuole dare il proprio contributo al Paese. Per fortuna il settore agricolo in Italia è sano e continua a produrre seppure in mezzo a tante difficoltà. Il settore del latte sta vivendo mesi molto difficili e noi abbiamo cercato di salvaguardare gli allevatori anche dal crollo dei prezzi. Spero che nei prossimi giorni si possano trovare accordi a vantaggio di tutta la filiera, dall’azienda zootecnica al consumatore».

 Per quanto riguarda il mercato nazionale, si registra una lieve ripresa registrata nei mesi di agosto e settembre per effetto delle riaperture estive dei canali Horeca e dell’attivazione delle misure emergenziali di ritiro dal mercato. «Siamo in una situazione di stabilità, anche se precaria a livello mondiale nel mercato del lattiero caseario- ha detto Daniele Rama. Dopo la caduta dei prezzi innescata dall’emergenza sanitaria per il contenimento della pandemia da Covid-19, il mercato lattiero caseario mondiale sembra accennare a una timida ripresa». Nel periodo gennaio-settembre, infatti, l’indice Ismea dei prezzi all’origine dei prodotti lattiero caseari ha mostrato complessivamente un calo del 9,7% rispetto allo scorso anno, principalmente a causa della progressiva flessione dei listini dei formaggi duri (-14,9%) e del latte alla stalla (-8,6%).

«Onore al merito degli organizzatori di questo evento – ha concluso l’Assessore Rolfi-. Sul tema agricolo abbiamo di fronte alcune sfide, la prossima programmazione europea restituisce centralità alle regioni ma serve un piano di regia su una visione pluriennale. Il settore va accompagnato da risorse e piani strategici e bisogna rivedere la programmazione dei prossimi anni che tenga conto delle singole realtà territoriali e dei sistemi agricoli».

FESTIVAL DELLA VACCA DA LATTE: in oltre 50 allevamenti italiani, vacche di razza Holstein, Redholstein, Jersey E Bruna iscritte al concorso, stanno sfilando davanti alle telecamere per dare vita ad una versione completamente digitale dell’evento. Il 14 dicembre, andrà in onda, in streaming sui canali di CremonaFiere, la competizione della migliore selezione genetica (oltre 300 esemplari) prime protagoniste della produzione DOP del nostro Paese.

CLAUDIA TAMIRO
Giornalista

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