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Destra e sinistra ed il vessillo comune…

“La piaga del coronavirus ha mostrato a chiunque abbia occhi per vedere le conseguenze delle prodezze della sinistra e della destra obbedienti al comando del capitale universale e formate al suo divino insegnamento: riconversioni e delocalizzazioni industriali, smantellamento dell’agricoltura e della produzione alimentare, dipendenza da materie prime remote, consegna della sovranità finanziaria, economica, energetica, monetaria, tecnologica a un pugno di giganti oligarchici.

Qualunque sforzo ricostruttore dovrà gettare nella spazzatura della storia la vecchia sinistra e la vecchia destra, testimoni inutili del passato, gli stessi cani con diverso collare e uguale guinzaglio, finti litiganti per tenere le masse stordite e provocare tra esse antagonismi pavloviani”. (da un articolo di Roberto Pecchioli – La piramide di Maslow)

Lei deve stare zitto, non ha nessun diritto!

https://www.youtube.com/watch?v=K6HuNhOgQe4&feature=emb_logo

Interventi vari:

“Io sono sconcertata da come certi compagni che pure hanno lunga esperienza di militanza possano lasciarsi fuorviare e non riescano a vedere il piano generale. Che l’ossiclorochina e il plasma iperimmune siano stati boicottati per poter somministrare un vaccino, a mio avviso letale, è più che evidente. Quando qui brancolavano nel buio un medico delle Maurizius aveva scritto ai colleghi italiani dicendosi sconcertato dal fatto che questi medici non usassero la cura del plasma, aggiungeva “Ma se ce lo avete insegnato voi! Quì dopo i primi otto morti abbiamo fatto le autopsie e dopo abbiamo usato questa cura e non è più morto nessuno”. Quanto alle proposte  aggiungo che ci sono stati alcuni medici di base che hanno continuato a curare i pazienti a casa e non hanno avuto nè morti nè ospedalizzati, a riprova che quando la medicina territoriale funziona si possono risolvere i problemi, ma sono mosche bianche.

Dalla riunione annuale del Forum Economico mondiale sono uscite alcune proposte: Gli stati devono investire nelle grandi aziende per realizzare catene digitalizzate nelle mani delle multinazionali. Devono essere eliminate le barriere, ovvero le leggi che tutelano il lavoro, la salute e l’istruzione. Deve essere eliminato il lavoro manuale e sostituito dalle macchine, creando contemporaneamente  strumenti digitali per controllare le persone. Eliminare tutte le piccole imprese in ogni campo che possano far concorrenza alle multinazionali, comprese le imprese nazionali, tutto deve essere nelle mani di holding transazionali. Non ci deve essere nessuna mediazione politica e vanno eliminate le valutazioni di impatto ambientale. Gli scienziati e i medici non devono essere indipendenti, ma tecnici del mercato sanitario e delle grandi multinazionali del farmaco. Queste sono alcune proposte di quella che chiamano la quarta rivoluzione industriale. Si profila la scomparsa del capitalismo nazionale a favore di un capitalismo globale predatorio. In ossequio a questi programmi la sanità italiana passa in mano a una multinazionale del farmaco, la Sanofi. L’accordo tra Sanofi e la società italiana di medicina generale prevede di formare i medici e identificare un orientamento in caso di emergenza sanitaria, con l’ingerenza dell’industria farmaceutica nelle politiche sanitarie nazionali, ma anche con la revisione del sistema nazionale sanitario.

Questi signori non si sono svegliati oggi ma lavorano alacremente da più di dieci anni per realizzare i loro programmi, siamo noi che non ce ne siamo accorti e tuttavia essi non possono chiamarsi complottisti perchè agiscono alla luce del sole e con la piena collaborazione e connivenza di stati e governi. Ce lo hanno fatto capire in tutti i modi dove vogliono arrivare perciò dipende solo da noi se vogliamo accettare questo avvenire distopico o se vogliamo smettere di disquisire sugli specchietti per le allodole e ribellarci seriamente.” (Miriam)

“Sono d’accordo sulle manchevolezze del nostro sistema sanitario, dovuto a privatizzazioni e tagli, che colpisce soprattutto i meno abbienti. Questa è una considerazione molto concreta che penso che in molti condividiamo. Bisognerebbe parlare anche della drammatica situazione sanitaria dei paesi poveri, come molti paesi africani, asiatici o dell’America Latina.

– Per quanto riguarda i vaccini è chiaro che, data la fretta di fronteggiare l’epidemia, possono essere stati commessi degli errori ed effettuati dei controlli insufficienti, per cui bisogna essere molto attenti nell’eventuale utilizzo. Esistono comunque altri vaccini, oltre a quello della Pfizer e quello inglese sviluppato ad Oxford, come quelli in  studio avanzato in Cina, ed il russo “Sputnik” che è stato già prenotato in milioni di dosi da paesi non occidentali come l’India, o altri. Noi dei paesi occidentali siamo condannati invece ad usare solo vaccini sviluppati nei paesi della NATO.

– Non è provato che esistano cure veramente efficaci diverse dai vaccini, e che non siano solo dei palliativi temporanei. Sarebbe positivo che venissero sviluppati, ma finora non è accaduto.”  (Enzo)

 “Però non si deve dimenticare che sono in atto, minimamente ancora da noi, ma con considerevole forze e visibilità imposta anche ai media, prese di coscienza su quanto si va preparando e sui suoi costi. E’ un fondamentale abbrivio per mobilitazioni di massa in altri paesi europei e perfino, seppure occultate, negli USA. Il timore e l’odio che producono tra i gestori dell’attuale attacco all’umanità per rovesciare il mondo nel suo contrario distopico, si va manifestando con quasi isterica furia: vedi, da noi, le affannose e sempre più scombinate e contradditorie misure di un governo di cretini con le zanne, ma vedi soprattutto le nuove leggi in Germania e Francia che pretendono di istituzionalizzare le misure sociocide, liberticide ed economicide  finora limitate all’eccezionalità degli stati d’emergenza indotti da un ente Onu quale l’OMS.

Si tratta di una reazione biotecnofascista estrema, segno che la persuasione/sottomissione col tramite del terrore, del panico,  da parte dei propagandistici politici, tecnoscientifici e mediatici, non basta più.

Auguriamoci che ad azione risponda una reazione di popolo di superiore forza.

Fondamentale è l’impegno per un’informazione/comunicazione sempre più capillare e intensa, fondata su settori della scienza e della medicina coordinati e attivi, sul piano medico, giuridico, sociale, come in Germania, in Belgio, negli USA,”  (Fulvio)

Fonte: https://paolodarpini.blogspot.com/2020/11/destra-e-sinistra-ed-il-vessillo-comune.html

Paolo D'Arpini nasce a Roma il 23 giugno 1944. Nel 1970/71 fonda a Verona il Circolo culturale "Ex" e scrive il suo primo libro Ten poems and ten reflections (Rummonds Editore). Nel 1976, a Calcata, fonda Annapurna la prima azienda italiana a occuparsi di alimentazione integrale e vegetariana. Nel 1984 fonda a Calcata il Circolo vegetariano VV.TT , e di lì a poco anche il Comitato per la Spiritualità Laica, pubblica i libri "Calcata. racconti dalla città invisibile" e "Incontri con i santi" (Edizione VV.TT.). Nel 1996, ad Acquapendente, partecipa alla fondazione della Rete Bioregionale Italiana, di cui diventa coordinatore nel 2009. Nel 2010 si trasferisce a Treia, nelle Marche, e pubblica "Vita senza tempo" assieme a Caterina Regazzi (Edizioni Vivere Altrimenti), "Riciclaggio della memoria, appunti su Ecologia Profonda, Bioregionalismo e Spiritualità Laica", "Treia: storie di vita bioregionale" (Edizioni Tracce), "Compagni di viaggio" (Edizioni OM). Collabora regolarmente con la rivista laica "Non Credo" (Edizioni Religion Free) e con diversi blog ecologisti, tra cui Terra Nuova, Long Term Economy, Politicamente Corretto

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