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PROSECCO DOC ROSÈ, UN LANCIO IN GRANDE STILE

 

In scena ieri, in diretta dal palco del Teatro Dal Monaco di Treviso, il lancio del Prosecco DOC Rosé seguito da Italia, Germania, Regno Unito, USA e Canada, fino all’estremo oriente.

La storia, i numeri, gli aneddoti, di un successo senza uguali tra spiegazioni tecniche, contributi glam e apporti musicali 

Treviso, 26 Novembre 2020. Giornata storica per il Consorzio di tutela del Prosecco DOC che ieri ha celebrato il suo nuovo nato, il Prosecco DOC Rosé, con un primo lancio riservato alla stampa effettuato in diretta dal palco del Teatro Dal Monaco di Treviso.

Un contesto non scontato per un vino, idoneo a sottolineare l’amore per la cultura e per l’arte in tutte le sue espressioni, di una Denominazione nata nel 2009, capace in dieci anni di consolidarsi, successo dopo successo, fino a raggiungere le attuali dimensioni che la pongono, in Italia, al vertice tra tutte con 24.450 ettari, 500 milioni di bottiglie circa e un volume d’affari di un paio di miliardi. Un territorio distribuito tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, regione che può vantare la piccola quanto famosa località di Prosecco da cui deriva il nome della stessa Denominazione che ha trovato in Veneto, negli ultimi secoli, il suo territorio d’elezione e di conseguenza il meritato successo internazionale.

Una maratona durata poco più di un’ora, seguita in diretta dalle Case Prosecco, le sedi operative del Consorzio dislocate nel mondo, che a New York, Londra, Amburgo, hanno coinvolto giornalisti e operatori selezionati nel proprio bacino di competenza.

degli americani per il Prosecco DOC Rosé.

È poi toccato al Direttore Luca Giavi dettagliare l’intensa attività di tutela e promozione portata avanti dal Consorzio “La nostra presenza in questo teatro -ha spiegato Giavi- esprime la nostra vicinanza al territorio, alla cultura e all’arte, oltre che allo sport.  Al territorio al quale apparteniamo – e al quale dobbiamo tanto – dimostriamo la nostra riconoscenza attraverso iniziative di sostegno e collaborazione come questa, avviata con il Teatro Stabile Veneto. Il nostro obiettivo, ora, è quello di intensificare le operazioni di valorizzazione delle peculiarità delle diverse aree della nostra denominazione, a cominciare dalla provincia di Trieste dove la denominazione Prosecco trova le sue radici”.

Il Vice Direttore Andrea Battistella ha portato la sua esperienza di enologo nel guidare la degustazione alla scoperta del Prosecco DOC rosé: dalla corretta apertura della bottiglia, passando per l’analisi del colore, che ricorda il bocciolo di rosa e i fiori di ciliegio e degli aspetti sensoriali, suggerendo agli  ospiti collegati on line di “cercare con il naso le delicate note di fragola e lampone e con il palato la cremosità delle bollicine insieme a raffinatezza ed eleganza delle sensazioni gustative garantite da una permanenza sui lieviti” .

Così come il momento di apertura, anche il gran finale è stato affidato al Presidente Stefano Zanette , tradotto in simultanea sia in Inglese che in Tedesco “Ringrazio innanzitutto i tanti soggetti che hanno consentito di raggiungere questo importante risultato: Enti Locali, Nazionali e Comunitari, i nostri produttori, le Associazioni di categoria e il Consiglio d’amministrazione, con i quali abbiamo condiviso il percorso, lavorando coesi con l’obiettivo di tutelare e valorizzare le nostre produzioni. Ora tutta la nostra attenzione e le nostre energie andranno nella direzione della sostenibilità, più precisamente verso l’ottenimento della certificazione di sostenibilità dell’intera denominazione -ha dichiarato Zanette innalzando il calice di rosé- e il mio più vivo auspicio è che ben presto ci si ritrovi per brindare dando il benvenuto al Prosecco Doc Greenanzi: sempre più green!”.

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