Posto che io, dal mio osservatorio da oltre 85enne, capace di intendere e di volere come mi ritengono e, se vuoi, anche fisicamente in perfetta forma oltre ad essere in pieno esercizio della mia professione di giornalista, non abbia perso oggi queste caratteristiche, sarei ancora una volta a sottolineare che, per quanto attiene ai decessi per virus (ieri 699) c’è qualcosa che non torna.
Infatti, a meno che Info-data del Sole 24 Ore, non dica stupidaggini come lo dicono un po’ tutti in questo periodo pandemico, mi risulta che anche l’ISTAT, Istituto nazionale di Statistica italiano, documenti che nel 2019 i decessi nel territorio nazionale sono stati 640.000. Lo scorso anno non c’era Covid-19 e si moriva a causa delle ordinarie patologie che trovo superfluo indicare. Come dire, sulla base di quanto sopra, che 640.000 diviso 12 che sono i mesi dell’anno, i decessi mensili sul territorio nazionale si attestavano allora sulle 1753 unità al giorno.
Sulla base di questi numeri nei quali il numero dei decessi era sì certamente più alto prima dell’entrata in scena del Covid-19 , mi par di poter obiettare, vado a sensazione, che la scienza stia dando i…numeri. Ad oggi infatti, 20 novembre 2020, partendo dagli inizi dell’anno, giorno più giorno meno, i decessi per Covid in Italia sarebbero stati (Fonte Mappa internet) solo (si fa per dire) 48.569, di cui il 3,5% sarebbero entrati in ospedale senza alcuna patologia (Fonte Fanpage). Mai si dice il numero di chi muore per …morte naturale, come se il Covid accomunasse tutti dai primi mesi di quest’anno |!
Ieri ho scritto su questo giornale che un mio parente stretto, negativo al Covid, ricoverato all’ospedale per calcoli renali, dopo due giorni di degenza si è ritrovato con il Covid ancor prima di essere operato, mentre una mia amica, ora deceduta, docente universitaria, ricoverata per un problema al ginocchio, si è ritrovata dopo l’operazione, infetta da stafilococco aureo…
Detto questo, atteso che l’Italia è il paese affetto da Covid con il maggior numero di decessi al mondo (Fonte La7) penso di essere legittimato a chiedermi se i tanti morti siano correlati più alle modalità, invero assai mostruose, con cui viene fronteggiata la patologia, modalità tali da mettere angoscia e spavento ai pazienti tanto da farli morire di “crepacuore”, essendo tutti, o quasi, trattati sulla base di un protocollo sanitario che potrebbe andar bene per il paziente A e non per il paziente B, (rispetto al quale protocollo il personale infermieristico non può scostarsi dalle istruzioni avute dal capo, diciamo dall’alto, come è giusto che sia), oppure ad altro…
Di certo, i morti per Covid, almeno a mio avviso, non si attestano numericamente su quanto ci viene detto: in detti numeri c’è dentro sicuramente un’alta percentuale di persone che, entrate in ospedale per le solite ordinarie patologie, anche senili, ha finito per ammalarsi e morire di Covid, attribuendone falsamente la morte a fragilità dovuta a patologie pregresse, facendo ammalare psicologicamente e fisicamente anche i vecchi finora sani ! Come da esempi sopracitati…
Se a tutto questo dovessi sommare tutte le stupidaggini (e sono tantissime !) della scienza medica, sempre in contrasto fra i suoi esponenti (anche ieri sera, su “Otto e mezzo” un luminare dopo aver detto una cosa qualche giorno prima sui vaccini ed aver poi fatto retromarcia trovando una impeccabile protezione da un suo collega), dovrei esprimermi in maniera che non oso fare.
Che ci siano forti attenuanti, quali la non conoscenza del virus, l’impreparazione logistica per ospedali, i contrasti inter-sanitari, la popolazione disordinata rispetto alle norme da seguire, la politica che vuol acquisire consenso attraverso un male sociale, tutto ciò è fuor di dubbio, ma “sproloquiare scientificamente” tutti i santi giorni attraverso i mass-media da parte dei cosiddetti “luminari” sulla base di sensazioni e non di dati scientifici oggettivi, mi induce a formulare un severo giudizio su coloro che devono proteggere la mia salute, ai quali – giocoforza – sarò costretto a rivolgermi quando il Padreterno avrà deciso di chiamarmi a sé. Ed ieri sera, il direttore della Stampa. Massimo Giannini, ha fatto bene, anzi benissimo, a replicare piccato al Prof. Ranieri Guerra, esponente OMS, a questo proposito, luminare sul quale, peraltro, annetto la massima stima e considerazione per la sua serietà.
Arnaldo De Porti
Belluno-Feltre