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L’ambasciatore azero e la formica

 

Avevamo letto con una certa apprensione il titolo dell’articolo Le minacce armene si estendono fino all’Ambasciatore dell’Azerbaigian in Italia”, pubblicato lo scorso 6 novembre, ma siamo rimasti veramente sorpresi e senza parole quando abbiamo appreso dal contenuto del testo i dettagli della minaccia: un tweet!

È stupefacente constatare come l’Azerbaigian cerchi di manipolare la realtà dei fatti e come – nel tentativo disperato di coprire le nefandezze del suo presidente, che dal 27 settembre scorso bombarda città e villaggi dell’Artsakh (Nagorno Karabakh) anche con bombe a grappolo e al fosforo bianco – l’ambasciatore dell’Azerbaigian in Italia Mammad Ahmadzada denunci minacce personali e lanci un grido di allarme.

L’esimio diplomatico è rimasto scosso da un tweet di un anonimo utente che ha postato l’hashtag #prayfortheambassadorAzinItaly (prega per l’ambasciatore azero in Italia).

Un tweet di una pagina amatorialeche poteva essere letto come una preghiera o, alla peggio, come un ironico invito al diplomatico a non dare per scontata la vittoria azera nella guerra che Aliyev ha scatenato nel Caucaso con il benevolo aiuto della Turchia e di mercenari jihadisti.

Per l’ambasciatore Ahmadzada questa è invece una terribile minaccia che va rilanciata sui media e cerca la solidarietà di qualche buon e interessato amico dell’Azerbaigian, come Paolo Grimoldi che non esita di parlare di “attacchi personali e minacce”, evidentemente ignaro della portata dei fatti, per poi ribadire che “occorre contribuire a portare la pace dove c’è guerra e non guerre altrui in Italia”. Bene, su quest’ultimo punto non possiamo che essere d’accordo: Aliyev ed Erdogan, sono pregati di prenderne buona nota.

Si vantano gli azeri di avere un esercito di 100.000 uomini, 300.000 riservisti e armi micidiali; hanno attaccato un piccolo Paese di 150.000 abitanti che chiedeva solo di vivere in pace e libertà; non hanno esitato a bombardare case, scuole, chiese e ospedali. Ma il loro ambasciatore in Italia è spaventato da un tweet. L’elefante che ha paura di una formica?

Consiglio per la comunità armena di Roma

       www.comunitaarmena.it

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