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Lettera aperta a Papa Francesco di “spogliarsi” delle sue vesti…

Nella breve nota che segue compirò opera di chiarezza  sulle consuetudini imposte dalle religioni, passate per dogmi,  fornendo anche un suggerimento per aiutare la chiesa cattolica ad uscire fuori dal vicolo cieco in cui si è incastrata.

L’influenza delle religioni, e qui non parlo solo della cattolica ma anche del giudaismo e -recentemente, in seguito alle immigrazioni- dell’islamismo sulla società italiana ha cambiato stile. Negli ultimi anni non si manifesta più come aperta imposizione o censura bensì in forma di indirizzo politico ed economico. Le fedi monoteiste infatti  agiscono come  “famiglie” o “lobbies”  che esercitano un controllo “indiretto” e talvolta “diretto” sulle scelte del paese. Queste religioni utilizzano l’arma del ricatto velato, della pressione e della “facilitazione” in affari che di religioso  non hanno più nulla. 

In Italia la maggiore evidenza di questo comportamento – per ovvie ragioni storiche- viene dalla chiesa cattolica, che non sembra più un ente spirituale ma un semplice apparato di potere che contende con gli altri poteri e lotta per mantenere ed ampliare i suoi privilegi consolidati. Questa competizione “ideologica” (ma essenzialmente politico-economica) si mostra maggiormente virulenta nei confronti dell’islamismo “fondamentalista”, mantenendo anche opposizione e  distanza verso il giudaismo bigotto.

Forse direte che almeno oggi in Italia non si finisce più sul rogo, mentre nei paesi islamici la tortura e l’esecuzione religiosa è imperante, per non parlare della persecuzione verso i “non ebrei” attuata in Israele…. È vero, ma l’emarginazione e la derisione alla quale molti di noi laici sono sottoposti è una gogna difficile da portare sul groppone e spesso impone decisioni difficili (come in questo caso in cui mi sento costretto a prendere una posizione chiara sul tema trattato).

Personalmente non sono un rivoluzionario e non voglio inneggiare ai “cosacchi che vengono ad abbeverare i loro cavalli nella piazza San Pietro”, sono uno spiritualista ironico, laico e metaforico, perciò “allegoricamente” continuerò a denunciare vizi e soprusi della chiesa cattolica, allo stesso tempo proponendo alternative e suggerendo  un emendamento. 

Questa vuole perciò essere una proposizione d’intenti e non di “belligeranza”. Spero che il papa Francesco  possa cogliere il consiglio che gli offro … quello di divenire partecipe di una rivoluzione spirituale e di pensiero che conduca alla vera “ecclesia”, quella della comunità di tutti gli esseri umani, conviventi in una unica basilica sincretica ed universale! 

 

Sia la chiesa cattolica, per prima,  a dare il buon esempio abbandonando ogni formalismo religioso. Forse questo servirà  a scuotere le convinzioni fideistiche della altre religioni ed a convincere i vari rabbini, mullah, bramini e monaci che l’uomo esiste prima di ogni etichetta religiosa. E che se c’è un Dio non può essere partigiano… non può avere figli o popoli prediletti.  


Ma per ottenere un risultato credibile  è necessario che papa Francesco prima di tutto si spogli delle vesti di papa…. e si ricongiunga all’umano….

 

 

Questo significa che la chiesa cattolica dovrebbe rinunciare ad ogni apparato gerarchico,  ad ogni struttura organizzata in veste economica e statale, ad ogni imposizione teologica e dottrinale, lasciando piena libertà espressiva ad ogni singolo “credente” in Cristo. 

 

Questa proposta sa troppo di “anarchia religiosa”? Ebbene forse è esattamente quello che avrebbe voluto Gesù.

Paolo D’Arpini

 

 

Comitato per la Spiritualità Laica

 

Fonte: https://bioregionalismo.blogspot.com/2020/11/carta-degli-intenti-per-una-anarchia.html

 

 

 

 

English Reddition:

 

In the short note that follows I will make a work of clarity on the customs imposed by religions, passed for dogmas, also providing a suggestion to help the Catholic Church to get out of the impasse in which it got stuck.

 

The influence of religions, and here I am not speaking only of Catholicism but also of Judaism and – recently, following immigration – of Islam on Italian society has changed its style. In recent years it has no longer manifested itself as open imposition or censorship but in the form of political and economic guidelines. The monotheistic faiths in fact act as “families” or “lobbies” that exercise an “indirect” and sometimes “direct” control over the country’s choices. These religions use the weapon of veiled blackmail, pressure and “facilitation” in affairs that no longer have anything religious.

 

In Italy the greatest evidence of this behavior – for obvious historical reasons – comes from the Catholic Church, which no longer appears to be a spiritual entity but a simple apparatus of power that contends with other powers and struggles to maintain and expand its consolidated privileges. This “ideological” (but essentially political-economic) competition shows itself to be more virulent towards “fundamentalist” Islamism, while also maintaining opposition and distance towards bigoted Judaism.

Perhaps you will say that at least today in Italy we no longer end up at the stake, while in Islamic countries torture and religious execution is prevalent, not to mention the persecution of “non-Jews” carried out in Israel…. True, but the marginalization and derision to which many of us lay people are subjected is a difficult pillory to carry on our backs and often imposes difficult decisions (as in this case in which I feel compelled to take a clear position on the subject dealt with) .

 

Personally I am not a revolutionary and I do not want to praise the “Cossacks who come to water their horses in St. Peter’s Square”, I am an ironic, secular and metaphorical, therefore “allegorically” I will continue to denounce the vices and abuses of the Catholic Church, at the same time proposing alternatives and suggesting an amendment.

 

This therefore wants to be a proposition of intent and not of “belligerence”. I hope that Pope Francis will be able to take the advice I offer him… that of becoming a participant in a spiritual and thought revolution that leads to the true “ecclesia”, that of the community of all human beings, living together in a single syncretic and universal basilica!

 

Let the Catholic Church be the first to set a good example by abandoning any religious formalism. Perhaps this will serve to shake the fideistic convictions of other religions and to convince the various rabbis, mullahs, Brahmins and monks that man exists before any religious label. And that if there is a God he cannot be a partisan … he cannot have children or favorite peoples.

 

But to obtain a credible result it is necessary that Pope Francis first of all take off the clothes of Pope…. and rejoins the human …

 

This means that the Catholic Church should renounce any hierarchical apparatus, any structure organized in an economic and state capacity, any theological and doctrinal imposition, leaving full freedom of expression to every single “believer” in Christ.

 

Does this proposal smack too much of “religious anarchy”? Well maybe that’s exactly what Jesus wanted.

 

Paolo D’Arpini

Paolo D'Arpini nasce a Roma il 23 giugno 1944. Nel 1970/71 fonda a Verona il Circolo culturale "Ex" e scrive il suo primo libro Ten poems and ten reflections (Rummonds Editore). Nel 1976, a Calcata, fonda Annapurna la prima azienda italiana a occuparsi di alimentazione integrale e vegetariana. Nel 1984 fonda a Calcata il Circolo vegetariano VV.TT , e di lì a poco anche il Comitato per la Spiritualità Laica, pubblica i libri "Calcata. racconti dalla città invisibile" e "Incontri con i santi" (Edizione VV.TT.). Nel 1996, ad Acquapendente, partecipa alla fondazione della Rete Bioregionale Italiana, di cui diventa coordinatore nel 2009. Nel 2010 si trasferisce a Treia, nelle Marche, e pubblica "Vita senza tempo" assieme a Caterina Regazzi (Edizioni Vivere Altrimenti), "Riciclaggio della memoria, appunti su Ecologia Profonda, Bioregionalismo e Spiritualità Laica", "Treia: storie di vita bioregionale" (Edizioni Tracce), "Compagni di viaggio" (Edizioni OM). Collabora regolarmente con la rivista laica "Non Credo" (Edizioni Religion Free) e con diversi blog ecologisti, tra cui Terra Nuova, Long Term Economy, Politicamente Corretto

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