La Vicepresidente commissione Esteri presentando il Ddl che consente di reintrodurre l’agevolazione tenendo conto dei rilievi della Commissione Ue
Roma, 5 nov. – “Il turismo è in crisi e i nostri borghi rischiano di spopolarsi ulteriormente. È questo il momento per invertire la rotta investendo maggiormente su uno dei motori principali per la ricchezza di questi territori. Ossia i loro concittadini all’estero. Gli italiani nel mondo mantengono tradizionalmente la loro abitazione nel Comune italiano di origine. Scegliendo perfino di vivere in affitto nel paese estero di residenza, pur di investire nell‘immobile di proprietà in Italia. In questo modo, generano un ritorno ingente in termini economici e culturali. Un circolo virtuoso che, però, rischia di interrompersi a causa dell’aggravato peso fiscale legato oggi alla proprietà di una casa in Italia, pur vivendo all’estero”.
“Se fino all‘anno scorso, infatti, i pensionati iscritti Aire potevano contare sull’esonero dal pagamento dell’Imu, da quest’anno non è più così. Perché questa agevolazione è stata abolita a causa di una misura di infrazione della Commissione europea, che ci contesta il fatto di aver applicato un trattamento preferenziale ai soli pensionati italiani. Secondo l’Ue, l’esenzione Imu andrebbe applicata a tutti i pensionati europei, possessori di un immobile in Italia. Per questo motivo, ho presentato un disegno di legge che mira a ripristinare l’esonero Imu per i nostri connazionali pensionati, residenti all’estero accogliendo, allo stesso tempo, i rilievi della Commissione europea ed evitando possibili future procedure di infrazione”.
“Un obiettivo che il mio disegno di legge persegue, eliminando il riferimento alla cittadinanza contenuto nella precedente norma e attribuendo il diritto all’esenzione ai soli titolari di pensione in convenzione con l’Italia. A prescindere dalla cittadinanza. Un profilo che corrisponde sostanzialmente ai cittadini italiani emigrati”.
“Si tratta di una soluzione individuata dopo mesi di confronto con tecnici ed esperti e dopo un’interlocuzione con i funzionari del Mef incaricati dei rapporti con l’Unione Europea. In questo modo possiamo coltivare il rapporto speciale dei concittadini all’estero con il Comune di origine e salvare i nostri borghi storici dall’abbandono architettonico e dal definitivo spopolamento. L’auspicio è che anche le altre forze politiche decidano di convergere su questa soluzione, sostenendone l’applicazione quanto prima. Se manteniamo il legame con gli italiani all’estero, a guadagnarci è l’Italia tutta”. Lo dichiara la senatrice Laura Garavini, Vicepresidente commissione Esteri e Vicecapogruppo vicaria Italia Viva-Psi.