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Gli azerbaigiani d’Italia smascherano le false accuse della comunità armena.

Le informazioni diffuse dalla comunità armena in Italia, sulle presunte minacce a istituzioni italiane da parte di fantomatici azerbaigiani, rappresentano una menzogna assoluta e un ricatto. Non si possono nemmeno definire notizie false, ma diffamazione.

È un peccato per chi le ha pubblicate e per chi ha scelto di crederci.
L’Armenia usa minacce regolari e macchinazioni di diffamazione in nome di altri.

Noi, a nome di tutti gli azerbaigiani d’Italia, condanniamo un’informazione così velenosa, una tale sporca diffamazione.

È la parte armena che in questi giorni ha scatenato una grande compagna di falsità contro l’Azerbaigian e ha compiuto pressioni sulle istituzioni italiane per promuovere il regime fantoccio illegale creato nei territori occupati dell’Azerbaigian usando mezzi ingannevoli per condurre in errore l’opinione pubblica italiana e riuscire nei propri insidiosi obiettivi. Ciò che la comunità Azerbaigiana fa in questi giorni è informare le rispettive istituzioni italiane sulla verità della questione e metterle in guardia per non cadere nelle trappole dell’ Armenia.

La parte armena, comprendendo che le loro menzogne sono state smascherate, lancia nuove provocazioni, utilizzando metodi immorali. Questa loro dichiarazione ne è una prova.

Consigliamo alla parte armena di non spendere il proprio tempo in una partita così disonesta e insensata, ma rivolgersi alla propria leadership perché tragga una conclusione dalla sua politica di aggressione contro l’Azerbaigian e faccia l’unica azione necessaria per la fine del conflitto ritirando le sue forze armate dai nostri territori.

La questione del Nagorno Karabakh e’ tra Armenia ed Azerbaigian, e solo queste due parti possono risolverla. Coinvolgere terze parti e’ inutile. L’Armenia deve accettare questa realtà e lasciare gli altri paesi in pace.

La parte armena deve capire che la rivelazione delle proprie bugie e’ controproducente in primo luogo per la sua credibilita’ e per i suoi interessi.

Roma, 31 ottobre 2020

Azerbaigian Italia Unione

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