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Chiesa cattolica. “E’ giunto il tempo della papessa…”

Papa Francesco  si presenta come  un rinnovatore della Chiesa ma le sue innovazioni assomigliano più ad un mantenimento dello status quo che ad una vera apertura spirituale. La sua recente apertura verso le coppie gay ne è una prova. Infatti si sa che nella Chiesa il vizietto impera sovrano da secoli.  Sin dall’istituzione del celibato ecclesiastico   i preti si son dovuti “arrangiare” fra di loro per soddisfare le  voglie carnali. Un  vero cambiamento sarebbe l’apertura verso il sacerdozio femminile, riconoscere cioè nelle donne “l’altra metà del cielo” sino al punto da consentire loro di accedere a tutte le posizioni ecclesiastiche.

Forse, per dare  una veste più umana al cattolicesimo,  è giunto il tempo che la Chiesa sia guidata da una Papessa,  di questa opinione  è anche  l’ex presidente della Germania, Christian Wulff, il quale il 28 ottobre 2020 ha  rotto  un tabù:  “Sono pronto a dare il benvenuto a una Papessa in  Vaticano…”   (vedi:  https://www.ilmessaggero.it/vaticano/papa_francesco_donne_germania_papessa_wullf_parita_riforme-5551903.html).  

Nella storia della Chiesa una “papessa” ci fu già,  però mascherata da maschio, ora è tempo che si presenti con le sue proprie vesti femminili e che riporti la religione alla vera  comunione  universale: maschile e femminile.

D’altronde se la chiesa cattolica non si sbriga a emendarsi dei suoi aspetti più retrivi potrebbe sfaldarsi e scomparire, per esaustione, come è già avvenuto per altre chiese ed altre religioni del passato.

Purtroppo le azioni compiute  dall’attuale papa Bergoglio vanno  nella direzione di  quel passato, egli propugna una “fusione” interreligiosa  con le altre fedi monolatriche: giudaismo e islamismo.  Una commistione che non promette nulla di buono, considerate anche  le violenze e le chiusure mentali  dimostrate sia  dalle componenti islamiche che sioniste,   sarebbe insomma  un  ritorno ad un passato remoto ignobile e oppressivo.

Le colpe del papa nell’attuale processo disgregativo della Chiesa cattolica sono evidenti. Dalle incongruenze sulla morale tradita, alla carità farisea con accumulo di ricchezze materiali, all’allontanamento dalla natura, etc. Tutti i nodi vengono al pettine, si dice, e la Chiesa ha legato migliaia di nodi.  E non mi riferisco solo agli scandali recenti (spesso tacitati per segreti accordi con chi di dovere)  ma  alle innumerevoli colpe accatastate nei secoli: le falsità storiche su innumerevoli fatti e persone che la compongono,  le finzioni dottrinali, la vendita delle indulgenze, la sperequazione fra maschi e femmine, la persecuzione di eretici e streghe, la prevaricazione e l’intimidazione delle masse succubi ed impaurite,  ecc.


Sembrerebbe che la religione cattolica, e di conseguenza quella cristiana in generale, non abbia scampo e sia destinata semplicemente a scomparire in una nuvola fumosa di vergogna.

Ma non è giusto dare tutte le colpe al cristianesimo. Le devianze sono iniziate ben prima della nascita di questa religione e sono pure continuate dopo di essa. La matrice del monoteismo  con un dio personale despota e settario è nell’ebraismo,  da esso sono poi sorti sia il cristianesimo che l’islamismo. Le colpe dei padri sono ricadute sui figli… si dice.  Strettamente parlando l’ebraismo non è propriamente una religione ma una continuità religiosa basata sulla trasmissione genetica. Ebrei si nasce, non si diventa. Ed infatti nell’ebraismo i sacerdoti sono i primi ad avere l’obbligo di matrimonio e di prolificazione. Ciò vale anche per i preti musulmani, che possono addirittura avere  più mogli, come insegnò il profeta  Maometto.    In verità la stessa cosa avveniva ai primordi del cristianesimo, che in effetti è solo una devianza dottrinale sorta da una setta ebraica. Ma allorché l’impero romano, per motivi squisitamente politici, stabilì l’unità religiosa sotto l’egida del cristianesimo, fu trovato più conveniente dare una regola di celibato al clero, in modo da non disperdere le ricchezze che il papato andava ammassando.

Il papato romano tra l’altro è anch’esso un’istituzione tardiva rispetto alla formazione del cristianesimo.  In verità il papa di Roma sostituì l’imperatore di Roma e per garantire la continuità non dovevano esserci diatribe familiari interne, il papa veniva eletto in un contesto di celibi.  Questo sistema, ottimo dal punto di vista del mantenimento della struttura, è assolutamente deleterio invece per la conservazione dei valori umani. Conseguenza di questa regola “innaturale” è quel che oggi osserviamo in forma di pedofilia ed omofilia interna alla chiesa. I prelati mantengono una facciata di castità provvedendo a soddisfare le esigenze sessuali  con gli adepti e componenti della chiesa stessa.

Ma il mantenimento della struttura e della ricchezza del vaticano è causa di degrado  per la religione, per ovvie ragioni.. (anche la mafia si basa sul “comandare è meglio che fottere”)…

Se ne deduce che la prima cosa da fare per salvare il salvabile della religione cattolica, sarebbe quella di consentire il matrimonio ai preti, seguito immediatamente dall’apertura al sacerdozio femminile e successivo abbandono del meccanismo di potere politico ed economico vaticano. In tal modo sacerdoti e  sacerdotesse rientrerebbero nel “popolo” dal quale provengono e di cui sono parte.  

Forse un atto successivo potrebbe essere l’eliminazione  del papato stesso e dell’istituto cardinalizio, un  punto di definitiva risoluzione per  questo processo di emendamento interno alla Chiesa.

La Chiesa dovrebbe divenire una vera “ecclesia” “Comunità” diretta dai vescovi, maschi e femmine,  liberamente eletti dal popolo, che si riuniscono una volta all’anno per deliberare collegialmente sui fatti religiosi. Ed in effetti le spinte a voler salvare la “religione” dalle grinfie dei suoi principi e  scherani malsani è già presente all’interno della sana comunità cristiana.

Questo è solo l’inizio di un discorso….

Paolo D’Arpini  

Fonte: https://circolovegetarianotreia.wordpress.com/2020/10/30/chiesa-cattolica-e-giunto-il-tempo-della-papessa/

Paolo D'Arpini nasce a Roma il 23 giugno 1944. Nel 1970/71 fonda a Verona il Circolo culturale "Ex" e scrive il suo primo libro Ten poems and ten reflections (Rummonds Editore). Nel 1976, a Calcata, fonda Annapurna la prima azienda italiana a occuparsi di alimentazione integrale e vegetariana. Nel 1984 fonda a Calcata il Circolo vegetariano VV.TT , e di lì a poco anche il Comitato per la Spiritualità Laica, pubblica i libri "Calcata. racconti dalla città invisibile" e "Incontri con i santi" (Edizione VV.TT.). Nel 1996, ad Acquapendente, partecipa alla fondazione della Rete Bioregionale Italiana, di cui diventa coordinatore nel 2009. Nel 2010 si trasferisce a Treia, nelle Marche, e pubblica "Vita senza tempo" assieme a Caterina Regazzi (Edizioni Vivere Altrimenti), "Riciclaggio della memoria, appunti su Ecologia Profonda, Bioregionalismo e Spiritualità Laica", "Treia: storie di vita bioregionale" (Edizioni Tracce), "Compagni di viaggio" (Edizioni OM). Collabora regolarmente con la rivista laica "Non Credo" (Edizioni Religion Free) e con diversi blog ecologisti, tra cui Terra Nuova, Long Term Economy, Politicamente Corretto

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