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27 ottobre 2020_L’Armenia continua ad uccidere bambini azerbaigiani

 

Il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica dell’Azerbaigian ha dichiarato:

Il 27 ottobre, 4 civili, tra cui un minore, sono stati uccisi e altri 13, compresi bambini e donne, sono rimasti gravemente feriti a causa del lancio di missili provenienti dal sistema reattivo Smerch, lanciati dalle forze armate dell’Armenia contro il distretto di Barda dell’Azerbaigian.

Questo è un altro crimine di guerra commesso dall’Armenia in grave violazione degli obblighi del diritto internazionale umanitario, che per la terza volta negli ultimi giorni ha gravemente violato il cessate il fuoco umanitario concordato attraverso i continui sforzi dei mediatori internazionali.

La commissione di un altro sanguinoso crimine da parte delle forze armate armene, alla vigilia dell’incontro dei Ministri degli Esteri dei due Paesi con i Copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE a Ginevra, è una chiara dimostrazione del fatto che l’aggressore Armenia non è interessata a una soluzione politica del conflitto e cerca a tutti i costi di ostacolare i negoziati.

La leadership politica e militare dell’Armenia è pienamente responsabile del crimine contro l’umanità commesso  nei confronti della popolazione civile dell’Azerbaigian. Invitiamo la comunità internazionale ad assumere una posizione ferma per garantire che i criminali rispondano davanti al tribunale della giustizia.

Sulla questione è intervenuto l’Ambasciatore dell’Azerbaigian Mammad Ahmadzada:

“Dopo l’annuncio di tutti e tre i regimi di cessate il fuoco, l’Armenia ha lanciato razzi a grappolo contro le città azerbaigiane lontane dal fronte. Le prime due volte a Ganja, e ora a Barda, uccidendo civili e bambini innocenti, commettendo crimini di guerra. I paesi che chiedono un cessate il fuoco devono finalmente capire che l’Armenia vuole la guerra, non la pace. Devono capire che l’obiettivo dell’Armenia è mantenere sotto occupazione i territori dell’Azerbaigian, e per questo l’Armenia è pronta a trascinare l’intera regione, anche il mondo, nel grande caos. C’è solo una via d’uscita da questa situazione. L’intera comunità mondiale deve imporre all’Armenia la pace e chiedere il ritiro immediato, incondizionato e completo delle truppe dell’Armenia dai territori occupati dell’Azerbaigian. Non bisogna credere alle suppliche ingannevoli e alle lacrime di coccodrillo dell’Armenia, aggressore! Il sangue di quanti altri innocenti bambini azerbaigiani deve scorrere affinché il mondo capisca qual è il vero volto dell’Armenia? Dopo tutto questo, chiedere un cessate il fuoco senza le garanzie richieste dall’Azerbaigian significa creare le condizioni affinché l’Armenia possa bombardare la popolazione civile azerbaigiana”.

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