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Provvedimenti disciplinari ai medici che lamentano la mancanza di DPI, la lettera a Speranza

Con questa lettera inviata al Ministro della Salute Speranza noi medici, moderatori e referenti del gruppo Facebook “Coronavirus, Sars-CoV-2 e COVID-19 gruppo per soli medici” (https://www.facebook.com/groups/Coronavirusmediciitaliani/), che ad oggi conta quasi 100 mila medici in Italia e all’estero, chiediamo il ritiro dei provvedimenti disciplinari già attuati, l’abolizione degli stessi ed il reintegro dei medici ed infermieri licenziati.

Per informazioni:

Dott. Paolo Mezzana

Dall’inizio della pandemia in Italia, noi medici assieme agli infermieri e agli altri operatori sanitari siamo stati le persone più esposte all’altissimo rischio di contagio da SARS-CoV-2. Il  problema è non solo personale e familiare ma di salute pubblica, tenendo conto di tutti i contatti che inevitabilmente ruotano intorno a noi medici  nella nostra pratica professionale. La legge teoricamente ci tutela, col D. Lgs 81/2008 che impone ai datori di lavoro l’obbligo categorico di fornire i dispositivi di protezione individuali (DPI) adeguati al rischio specifico (vale a dire mascherine FFP2/FFP3, visiere, tute, guanti e gambali-calzari) in caso di rischio biologico, quale è quello da coronavirus Sars-coV-2, e ancor prima l’articolo 2087 del codice civile col quale il datore di lavoro è tenuto a tutelare l’integrità fisico-psichica del lavoratore. E’ noto a tutti i professionisti del settore che non sempre, durante questa epidemia, ci siamo trovati a poter lavorare nelle migliori condizioni. Paradossalmente l’inadempienza dei datori di lavoro si è trasformata in provvedimenti disciplinari, minaccia di licenziamenti e licenziamenti stessi, quando il lavoratore si è permesso di esprimere esplicitamente le carenze organizzative.

Alla cortese attenzione del Ministro della Salute

On. Roberto Speranza

Egregio Ministro Speranza,

Siamo i moderatori del gruppo Facebook “Coronavirus, Sars-CoV-2 e COVID-19 gruppo per soli medici” (https://www.facebook.com/groups/Coronavirusmediciitaliani/), che ad oggi conta oltre 99mila medici in Italia e all’estero.

Fin dallo scorso febbraio quando la drammatica, intensa e convulsa emergenza sanitaria del COVID-19 ha investito direttamente il nostro Paese, lo scopo della nostra comunità virtuale è di condividere informazioni di carattere medico-scientifico sulle peculiarità del virus SARS-CoV-2, sulla diagnosi della malattia che ne deriva, COVID-19, e sui possibili trattamenti farmacologici. Avere un confronto serrato e continuo delle esperienze acquisite dai vari membri direttamente sul campo e condividere articoli scientifici pubblicati nella letteratura internazionale, sono elementi alla base della crescita formativa del gruppo.

Ci rivolgiamo ancora una volta a Lei per segnalarle che si sono verificati alcuni incresciosi episodi a carico di medici ad altre figure sanitarie, colpite da provvedimenti disciplinari dalle aziende sanitarie presso cui lavorano, per aver evidenziato e denunciato su riviste giornalistiche le carenze organizzative sui luoghi di lavoro e la mancanza di dispositivi di protezione individuale. Ci sono giunte, inoltre, segnalazioni di sanitari minacciati di provvedimenti disciplinari a seguito di diffusione di printscreen da gruppi Facebook privati e dedicati al COVID-19, come il nostro, o da Whatsapp.

Da un post a tema lanciato sul nostro gruppo Facebook si è evinto che in alcuni casi la minaccia di questi provvedimenti è stata finanche causa di dimissioni da parte dei medici interessati.

Questi prvvedimenti frequenti e diffusi nelle varie aziende sanitarie italiane, sia pubbliche che private, appaiono, a nostro avviso, come un abusivo esercizio del potere disciplinare, nei confronti del personale sanitario che si è sempre impegnato in prima linea per la vita del singolo cittadino a rischio della propria.

Al burn-out derivante dalla gestione in prima linea dell’attuale emergenza sanitaria, dunque, per i medici e il personale sanitario tutto si aggiunge lo stress legato ai provvedimenti disciplinari subiti dalle aziende sanitarie.

Le chiediamo, pertanto, di intervenire, anche retroattivamente, a favore della tutela di tutto il personale sanitario colpito da provvedimenti disciplinari incongrui da parte delle varie aziende sanitarie, che possono inficiare la serenità lavorativa già gravemente compromessa dall’epidemia stessa.

Esprimendo la nostra fiducia, certi di poter contare sul Suo appoggio, La salutiamo cordialmente.

I moderatori del gruppo Facebook “Coronavirus, Sars-CoV-2 e COVID-19 gruppo per soli medici

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