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Treia. Lockdown, quarantene, e restizione ai domiciliari…? Il Feng Shui ci aiuta a star bene in casa

Siamo  a rischio di confinamento domestico? Può succedere soprattutto  di questi tempi,  in seguito al “lockdown” od a quarantene sanitarie  imposte dal governo per contrastare il contagio da coronavirus. Inoltre in caso di condanne penali lievi, per risparmiare sul mantenimento dei detenuti ed evitare l’affollamento carcerario,  i giudici tendono a restringere i condannati ai domiciliari. Insomma per una ragione o per l’altra possiamo essere costretti a restarcene a casa.

A questo punto è importante che le energie yin e yang e dei cinque elementi siano armonizzate nelle nostre magioni, altrimenti si rischiano squilibri e devianze e l’abbiamo visto recentemente con le perdite di senno sopraggiunte nei confinati ed alle liti scoppiate tra familiari. Una soluzione ci sarebbe, ovvere ricorrere al Feng Shui, un’antica arte geomantica taoista.

Il Feng Shui è una forma di armonizzazione che ha la funzione di  trasformare gli ambienti fisici in spazi per l’anima.  Il Feng Shui trae origine dal pensiero analogico tradizionale cinese che esprime la corrispondenza tra fenomeni celesti e terrestri, l’unione tra l’armonia cosmica e le attività umane. Tale corrispondenza è fondata sulla teoria dei cinque elementi, correlati alle direzioni (i punti cardinali più il centro), alle stagioni (4 più un periodo intercalare), ai colori, ai sapori ecc.

I cinque elementi sono:
1: Acqua, (informazione)
2: Fuoco, (lucidità)
3: Legno, (empatia)
4: Metallo, (giustizia)
5: Terra (concretezza)

Ognuno di questi elementi dovrebbe essere presente ed in armonia all’interno ed all’esterno di ogni abitazione. Per questa ragione è importante – anche prima di costruire una casa- esaminare la configurazione elementale che contraddistingue il luogo come pure è importante che all’interno dell’abitazione si manifesti la presenza armonica dei cinque elementi, seguendo una logica costruttiva. Dalla Terra nasce il Metallo, dal Metallo sorge l’Acqua, dall’Acqua viene il Legno, dal Legno si produce il Fuoco, il Fuoco riduce tutto in cenere e quindi riporta alla Terra. In questo modo un ciclo si conclude senza creare opposizioni.

In verità, originariamente,  il Feng Shui ha  funzioni  preventive, ovvero il suo utilizzo deve essere messo in pratica prima di costruire la propria abitazione, ma in tempi moderni dove tutto è standardizzato ed i palazzi in città sono ammucchiati alla rinfusa senza alcuna considerazione  geomantica, l’uso del Feng Shui si rende necessario per riportare un’armonia alle energie elementali presenti nella casa. Si parte dagli ingressi e dalle finestre, poi si analizzano le disposizioni delle varie stanze ed il loro uso, la fattura degli arredi, ecc.  Il fluire armonico dello yin e dello yang e dei cinque elementi  aiuterà la casa ed i suoi inquilini a trovare un giusto equilibrio.

Certo non è semplice fare delle analogie immediate su come gli elementi influiscano sulla psiche e sulla qualità dell’abitare,  come per ogni altra scienza è necessario dedicarvi attenzione e studio sviluppando una capacità intuitiva che consenta al neofita di Feng Shui  di poter operare sapientemente per trasformare la sua  abitazione da  mero rifugio  ad ambiente spirituale.

Per ottenere qualche risultato con il Feng Shui, come avviene per ogni altra disciplina, occorre studiare. Di solito il mio consiglio è quello di impratichirsi con la  antica  scienza  taoista. Si parte dallo studio analogico-logico del Libro dei Mutamenti e dello zodiaco cinese (vedi:   https://circolovegetarianotreia.wordpress.com/2017/09/08/archetipi-psichici-i-ching-e-zodiaco-cinese/), si passa poi ad  esercitarsi con  l’uso geomantico di una bacchetta,  che ci consente di misurare le diverse energie presenti nell’abitazione e trovare i punti deboli nella loro circolazione. In linea di massima piccole azioni integrative e correttive possono essere apportate in forma empirica e sperimentale  senza dover  specificatamente ricorrere ad un “esperto”, basti ricordare che l’elemento Terra si manifesta attraverso la circolarità (la mobilia deve essere il più possibile priva di angoli acuti), l’elemento Metallo viene richiamato per analogia  per mezzo di campanelli e sonagli  appesi, (quelli che si muovono con il vento o con il tocco delle mani), l’elemento Acqua viene sollecitato dal posizionamento di piccole fonti a ciclo perpetuo oppure da acquari, l’elemento Legno si manifesta con la presenza di piante vive posizionate nei luoghi più adatti alla loro sopravvivenza e riproduzione, l’elemento Fuoco si riporta con l’accensione di un caminetto o, dove ciò non è possibile, con l’accensione di una candela o di un lumino  (a fiamma viva non elettrica), l’elemento Terra  si riproduce con un terrario o il posizionamento in vari punti di sassi tondi ed altri  oggetti in creta od in pietra. Alla sensibilità del neofita geomantico lo scoprire ove correzioni ed integrazioni elementali sono necessarie per riportare l’abitazione al giusto equilibrio.

Se il “fai da te” non fosse possibile, per una qualsiasi ragione, allora bisognerà ricorrere all’aiuto di un  adepto che ha appreso i segreti del Feng Shui.  Fortunatamente per noi qui a Treia ce n’è uno,   Francesco Orazi *, treiese doc ed esperto  naturopata che,  coadiuvato dalla moglie Francesca, e messo alla prova, da me e Caterina,   per energizzare la  nostra casa di Treia, ha compiuto   l’operazione  in modo soddisfacente.

Paolo D’Arpini, Comitato Treia Comunità Ideale

      Nella foto da sinistra: Francesca  e Francesco Orazi e Paolo D’Arpini

Fonte: https://treiacomunitaideale.blogspot.com/2020/10/lockdown-quarantene-e-restizione-ai.html

Paolo D'Arpini nasce a Roma il 23 giugno 1944. Nel 1970/71 fonda a Verona il Circolo culturale "Ex" e scrive il suo primo libro Ten poems and ten reflections (Rummonds Editore). Nel 1976, a Calcata, fonda Annapurna la prima azienda italiana a occuparsi di alimentazione integrale e vegetariana. Nel 1984 fonda a Calcata il Circolo vegetariano VV.TT , e di lì a poco anche il Comitato per la Spiritualità Laica, pubblica i libri "Calcata. racconti dalla città invisibile" e "Incontri con i santi" (Edizione VV.TT.). Nel 1996, ad Acquapendente, partecipa alla fondazione della Rete Bioregionale Italiana, di cui diventa coordinatore nel 2009. Nel 2010 si trasferisce a Treia, nelle Marche, e pubblica "Vita senza tempo" assieme a Caterina Regazzi (Edizioni Vivere Altrimenti), "Riciclaggio della memoria, appunti su Ecologia Profonda, Bioregionalismo e Spiritualità Laica", "Treia: storie di vita bioregionale" (Edizioni Tracce), "Compagni di viaggio" (Edizioni OM). Collabora regolarmente con la rivista laica "Non Credo" (Edizioni Religion Free) e con diversi blog ecologisti, tra cui Terra Nuova, Long Term Economy, Politicamente Corretto

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