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Il dente dolente di papa Francesco


La lingua batte dove il dente duole. “Oggi c’è ancora bisogno di allargare gli spazi di una presenza femminile più incisiva nella Chiesa… Dobbiamo promuovere l’integrazione delle donne nei luoghi in cui si prendono le decisioni importanti… “. Parole di papa Francesco all’Angelus di domenica.  Nel mese di gennaio ebbe a dire: “Se vogliamo un mondo migliore… ci stia a cuore la dignità di ogni donna… La donna è donatrice e mediatrice di pace e va pienamente associata ai processi decisionali”. E nel mese di marzo, in occasione della festa dedicata alle donne: ”È necessario ampliare gli spazi di una presenza femminile più incisiva nella Chiesa”.
Sembra che il papa voglia rimediare alla grave ingiustizia perpetrata dagli uomini della Chiesa di negare il sacerdozio alle donne. Il papa sa che le decisioni veramente importanti nella Chiesa, compresa quella appunto di riservare il sacerdozio ai soli uomini,  le prende il capo della Chiesa e non altri. Le donne non potranno mai diventare papa e di conseguenza non potranno mai prendere decisioni veramente importanti.
Anche se volesse (e forse in cuor suo lo vorrebbe) papa Francesco, che si preoccupa tanto della presenza femminile nella Chiesa, non potrebbe concedere il sacerdozio alle donne, giacché Giovanni Paolo II, chiuse definitivamente il discorso ricorrendo ad una formula non suscettibile di revisione: “Dichiaro che la Chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l’ordinazione sacerdotale e che questa sentenza deve essere tenuta in modo definitivo da tutti i fedeli della Chiesa”.
In realtà, anche i sassi sanno ormai, che la preclusione al sacerdozio femminile, non trova nessun serio fondamento nel vangelo e cozza contro la ragione e il senso di giustizia.
Renato Pierri

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