Vassallo sulla conoscenza a “Filosofi Lungo l’Oglio”

Giunto al traguardo della venticinquesima edizione, il festival del pensiero Filosofi lungo l’Oglio, ideato e diretto da Francesca Nodari, si sta svolgendo nelle province di Brescia, Bergamo, Cremona.

Venerdì 16 ottobre, Nicla Vassallo (https://niclavassallo.net/), in linea con il tema del Festival, Essere umani, impiega le sue competenze epistemologiche per interrogarsi su Conoscenza umana e non umana a Orzivecchi, presso il Palazzo Comunale.

https://www.filosofilungologlio.it/festival-filosofi-lungo-l-oglio/134-nicla-vassallo-conoscenza-umana-e-non-umana-16-ottobre-2020.html

Conoscenza umana e non umana, abstract:

Che cosa è la conoscenza non umana? Non è quella delle piante o delle rocce e via dicendo, bensì quella degli animali, degli animali non umani, in particolare dei mammiferi. Benché in proposito non viga unanimità, Nicla Vassallo sostiene che ai mammiferi non umani si possa attribuire conoscenza competenziale (conoscenza del saper fare), in cui costoro riescono ad attestarsi superiori a noi animali umani. Si pensi al saper correre velocemente sulla terra. Nessuno di noi riesce a eguagliare il ghepardo capace di raggiungere velocità da 68 a 75 miglia l’ora, anche perché non siamo “costruiti” come lui, con un cuore di notevoli dimensioni per consentire il massimo di ossigeno nel sangue. (Noi, tuttavia, costruiamo vetture di Formula 1 e, grazie a esse, corriamo fino a 372,5 chilometri all’ora.) Per quanto concerne la conoscenza diretta, che implica essere stati a contatto con qualcuno o qualcosa, difficile negare che i mammiferi non umani non conoscano i propri simili o i territori in cui sopravvivono e vivono. Al nostro pari, specie per quanto riguarda i loro simili e i nostri simili? E quanto ci conoscono, quanto conosciamo loro? Venendo, invece, alla conoscenza proposizionale, l’attribuzione di questa a tali mammiferi solleva non poche perplessità. E noi mammiferi umani? Disponiamo dei tre diversi tipi di conoscenza. Quante conoscenze? Pressoché illimitate, acquisendo nuovi saper fare (per esempio, cucinare una paella de marisco, giocare a cricket, guidare una moto), nuove conoscenze di oggetti (osservando un cacciavite a stella), di animali umani e non umani (incontrando l’amica di nostra figlia e il suo gatto), di luoghi (visitando una città), nuove conoscenze proposizionali (venendo a sapere che è nuvoloso, il governo ha varato un decreto importante, Bamako è la capitale del Mali, “Il banchetto di Cleopatra” si deve a Tiepolo, Wall Street ha chiuso a – 079.). A differenza dei mammiferi non umani, e benché in troppi oggi coltivino l’ignoranza, noi abbiamo sviluppato in modo formidabile la conoscenza proposizionale. Basti ricordare che, al fine di acquisirla e di trasmetterla, disponiamo della scrittura, o abbiamo “investito” in enciclopedie, media, scuole… Ma cosa è la conoscenza proposizionale? Credenza vera giustificata, risposta minimalista che viene fatta risalire a Platone. Nicla Vassallo chiarisce la necessità delle tre condizioni: verità, credenza, giustificazione. E la filosofa lo fa, come il presente abstract suggerisce, praticando un’attenta analisi che diventa lampante attraverso esempi del quotidiano. Evitare la vuota retorica rimane un must.

 

Tre volumi: 

Nicla Vassallo (2003), Teoria della conoscenza, Laterza – 2a edizione 2008.

 

Nicla Vassallo (2011), Per sentito dire. Conoscenza e testimonianza, Feltrinelli.

 

Nicla Vassallo (2019), Non annegare: meditazioni sulla conoscenza e sull’ignoranza, Mimesis.

 

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