Mario Adinolfi, presidente nazionale del Popolo della Famiglia (PdF), commenta l’intervista di Matteo Salvini che lancia la rivoluzione liberale e l’apertura di un nuovo cantiere dell’opposizione: “Bene Salvini, mi sembra che la battuta d’arresto che ha subìto e l’emorragia di consensi patita dalla Lega a partire dalle europee lo abbiano fatto ragionare. Ormai è chiaro che lo schema a trazione di destra porta la maggioranza giallorossa a compattarsi, a diventare politicamente organica e in prospettiva anche vincente. Occorre una risposta politica che Salvini pare intuire, ma non sa enucleare del tutto. Come Popolo della Famiglia provo ad aiutarlo: serve un campo vasto. Chi puntava a gestire le rendite di posizione del vecchio centrodestra tripartito, con Fratelli d’Italia e Lega a banchettare sui resti di Forza Italia, ha capito di aver perso. Con questo schema non si batte chi attualmente è al governo del Paese. L’occasione di aprire il campo vasto c’è e sono le amministrative che tra otto mesi dovranno decidere il governo delle grandi città: Roma, Milano, Torino, Bologna, Napoli e Palermo sono tutte in mano a esponenti della maggioranza che governa. L’attuale opposizione perderebbe in tutte e sei queste città, come ha perso tutti i ballottaggi nelle città che domenica sono andate al voto. Per mettere in opera un cambio di passo, il campo vasto si apra dando la parola ai cittadini con una grande stagione di elezioni primarie nelle città a partire da Roma. Se, come dice Salvini, si intende davvero aprire una stagione politica nuova che non ricalchi l’assegnazione delle candidature ai fedelissimi di partito (Ceccardi, Fitto e Caldoro non potevano che condurre a altrettante sconfitte), si chiamino davvero nuove forze a comporre il campo vasto di chi non intente rassegnarsi a morire giallorosso ed è senza dubbio la maggioranza degli italiani. Se questo cantiere davvero si aprirà il Popolo della Famiglia, unica forza politica di ispirazione cristiana che ha eletto consiglieri alle ultime amministrative, è disponibile a offrire il suo contributo. Selezioneremo i nostri candidati sindaco per le grandi città e siamo pronti a offrirli a un percorso di primarie di coalizione. Se le primarie non si terranno, le offriremo allora al giudizio dei cittadini al primo turno delle elezioni in posizione autonoma e comunque in opposizione alle amministrazioni uscenti che hanno fatto il male delle città che hanno governato. Ma la nostra proposta è chiara: partiamo dalle primarie a Roma e rifondiamo tutti insieme un’opposizione che sia nuova e vincente perché valorialmente alternativa e non sclerotizzata sull’ormai stantio schema del centrodestra tripartito”.