E’ inutile fare della cattedra, come fanno in tanti nelle varie tv, in quanto il virus non verrà mai sconfitto, come succede per il tumore: entrambi infatti sono il prodotto di un sistema in itinere che, di volta in volta, lo fa nascere, crescere, modificare, costringendo a pararne solo le conseguenze, se vuoi dimensionandone i danni, in base all’esperienza di vita, ancor più, per certi versi, anche di quella scientifica, che pure lei si basa su parametri riconducibili a detta esperienza.
Ora, tutti cercano un vaccino specifico per il virus, nessuno però pone attenzione al fatto che detto virus costituisce il prodotto di un sistema, inteso a 360 gradi, che lo produce. Il discorso sarebbe lungo e difficile, per cui mi limito a dire, da profano, che la scienza deve cercare altrove, dapprima nel “sistema”, allo scopo di rendere innocuo detto virus, e cioè in quella continua ed asfissiante complicazione moderna riconducibile alla produzione industriale, agli assembramenti in concentrazioni industriali venefiche che sfruttano il millimetro come si fa per l’allevamento degli animali, dei suini, delle galline, al sistema edilizio che, non avendo superficie edificabile sul terreno, costruisce verso l’alto per centinaia e centinaia di metri, ai trasporti via terra, ma soprattutto via mare e cielo che inquinano in misura ormai inaccettabile, all’alimentazione ormai a base di conservanti chimici, alle convenzioni sociali che spesso minano l’equilibrio fisiologico, agli allevamenti del bestiame a base di metabolizzanti chimici per farli aumentare di peso per la vendita, tra l’altro, allevati in posti angusti, insalubri attraverso somministrazione di antibiotici (compreso il pesce), ai sistemi fognari delle città che ormai non sono e non possono essere più sotto controllo tanto da essere i più micidiali produttori di batteri virali, ma anche la sempre più accentuata mancanza di relazioni umane in tutti i contesti sociali, ora anche sanitari, dovuta al fatto che la predetta complicazione che non consente più di parlare, di fermarsi, di meditare, di avere un aiuto nei momenti di necessità, crea tossine in tutti. Stringi, stringi ed ancora stringi, qualcosa scoppia… non serve essere un uomo di scienza per affermare questo ! Non per niente, i maggiori danni alla salute si sono avuti nelle grosse concentrazioni !!! Che poi li ha trasmessi altrove…
Tornare indietro, ripristinando calesse e cavallo, ormai non si può, e neanche mangiar sano e genuino è più possibile in quanto tutto, ripeto tutto, è adulterato a fini di business, per cui questa moderna società, apertasi in questa altrettanto nuova era che stiamo vivendo, ci porterà sempre a fare cattivi incontri, di cui il Covid-19 è soltanto uno dei primi segnali. Sconfiggerlo è una chimera: si potrà solo “trattarlo” perché arrechi meno danni, esattamente come sta succedendo per il tumore di cui, almeno da mezzo secolo, sento dire, che siamo vicini alla guarigione (Dulbecco, Di Bella, Gallo, Istituto Pasteur, Veronesi ecc.ecc. docent !)
Detto questo, dobbiamo scegliere fra un paio di opzioni: accettare il “progresso” con le sue inevitabili potenziali patologie, oppure, come dico spesso provocatoriamente, dare una “controllatina” a detto progresso fermandoci un attimo per riflettere… in quanto, a breve, la corda si spezzerà…
Finora sono stati spesi invano miliardi per fronteggiare il virus, realtà che, a mio avviso, ha solo alimentato il business di qualche industria, mentre il Covid-19 si trova, più o meno, allo statu quo ante… non sottacendo che i miliardi spesi inutilmente potevano trovare altro impiego se si fosse badato più al significato della vita che agli interessi di alcuni potenti, tanto da costringere persino il Papa a scrivere una ennesima enciclica a titolo “Fratelli Tutti !”
Arnaldo De Porti
Belluno-Feltre
