L’architetto Mario Perri, già Sindaco di Decollatura fino al 30 giugno 2010, in riferimento ad una dichiarazione della D.ssa Brigante, tendente a retrodatare nel tempo le criticità finanziarie del Comune di Decollatura, ha inviato una nota di rettifica al giornale che aveva pubblicato l’articolo per ribadire che alla data del 31 dicembre 2010 il comune di Decollatura aveva un attivo di 146.329 euro per come certifica il Rendiconto di Gestione approvato con delibera del Consiglio n.22 del 23 settembre 2011.
Riportiamo il testo della precisazione
“Il sottoscritto Mario Perri, nato a Decollatura il 31 marzo 1951 ed ivi residente in via Marconi 80, in riferimento all’articolo pubblicato Giovedì scorso, che si allega in copia, precisa che:
- Il sottoscritto non ricopre la carica di consigliere comunale di Decollatura ma segue l’attività amministrativa della Giunta Brigante essendo stato promotore e candidato della “LISTA UNICA” che in consiglio è rappresentata da Gigi De Grazia e Bonacci Luigi;
- L’affermazione “le criticità evidenziate dalla Corte dei Conti nascono alcuni lustri addietro, quando lo stesso era alla guida del Comune” è completamente falsa perché dei 15 punti contestati nella delibera di bocciatura nessuno è riferibile agli anni nei quali il sottoscritto ha ricoperto la carica di Sindaco ed anche perché non trova riscontro nelle carte contabili del Comune di Decollatura visto che il Rendiconto del Bilancio 2010, ultimo anno nel quale il sottoscritto ha ricoperto la carica di Sindaco fino al 30 giugno) è stato approvato con delibera n.22 del 23 settembre 2011 dall’Amministrazione Cardamone, insediatasi il 7 giugno 2011, dopo il periodo di commissariamento e presenta un attivo del comune di 146.329 euro. L’approvazione del Conto Consuntivo 2010 è stata preceduta da un intenso e approfondito studio di tutte le carte contabili poiché l’allora assessore Salvatore Staine, insieme a qualche altro amministratore, proponeva di dichiarare il Dissesto del Comune che non è stato possibile deliberare visto che ben tre mesi di accertamenti hanno certificato che il comune alla data del 31 dicembre 2010 aveva un attivo di 146.329 euro per come risulta dallo stralcio della delibera che si allega in copia;
- L’affermazione “se qualcuno ha memoria corta e cerca oggi da altra postazione di celare le proprie responsabilità” è assolutamente da smentire perché il sottoscritto non ha responsabilità da celare poiché i Bilanci del Comune degli anni 1999, 2000, 2001, 2002, 2003, 2004, 2005, 2006,2007, 2008, 2009 e 2010 sono stati sottoposti al Controllo della Corte dei Conti, per come prevede la legge che il Sindaco dovrebbe conoscere, che non ha mai rilevato alcuna criticità capace di provocare il dissesto e nessun procedimento è stato mai avviato dalla Procura della Corte dei Conti nei confronti del sottoscritto o dei componenti della Giunta;
- Il Commissario Prefettizio a giugno 2018 ha consegnato alla dott.ssa Brigante un comune con delle criticità risolvibilissime attuando il Piano di Riequilibrio Finanziario approvato dal Commmissario prima del suo insediamento e trasmesso alla Commissione Ministeriale (le norme in materia prevedevano anche la possibilità di una rimodulazione a seguito del rinnovo del Consiglio Comunale) ma il Sindaco Brigante non ha rispettato le previsioni del Piano (assunzioni di personale e incarichi a go-go) e non ha seguito bene l’iter di approvazione (alla prima richiesta istruttoria del Ministero ha risposto dopo 5 mesi per l’insistenza del Consigliere De Grazia ed a quella della Corte dei Conti di Catanzaro dopo 7 mesi ha inviato una relazione carente e sconclusionata) con la prevedibile bocciatura dello stesso avvenuta in data 17 settembre 2020.
- Il Sindaco, invece di rispondere con argomentazioni prive di fondamento alla minoranza, deve cercare di controdedurre con un ricorso alle precise contestazioni della Corte e prepararsi a rispondere, insieme ai suo assessori, alla Procura della Corte dei Conti, alla quale la relazione di bocciatura del Piano è stata trasmessa per accertare eventuali responsabilità.
- Dalla semplice lettura dei sottostanti 15 punti della bocciatura del Piano di Riequilibrio emerge chiaramente la responsabilità del Sindaco Brigante che non può far risalire a lustri addietro i punti da 4 a 15 (evidenziati in rosso) che riguardano la sua pessima gestione nell’ultimo biennio”
Elenco riassuntivo delle contestazioni inserite nella Delibera n.171 del 17-9-2020
- Violazione del punto 9.3 del principio contabile All. 4/2 applicato alla contabilità finanziaria del D.Lgs 118/2011, riguardo le procedure di riaccertamento straordinario dei residui al 1° gennaio 2015;
- Non corretta determinazione del FCDE in sede di rendiconto annuale del periodo 2015/2018. Sottostima dello stesso a fine esercizio per tutto il periodo di cui sopra, con conseguente impatto sulla corretta determinazione della parte disponibile del risultato di amministrazione (effetto migliorativo), e sull’effettiva sostenibilità del risanamento programmato con il PRF;
- Inattendibilità della massa passiva dovuta a:
inesatta determinazione delle quote di disavanzo da ripianare derivanti dal riaccertamento straordinario dei residui all’1 gennaio 2015;
mancato accantonamento del fondo passività potenziale/fondo rischi, fondo indennità fine mandato e fondo perdite società partecipate nei risultati di amministrazione all’1 gennaio 2015, al 31 dicembre 2015, al 31 dicembre 2016 e al 31 dicembre 2017 e parzialmente nel 2018;
mancato inserimento delle quote di ripiano del disavanzo derivante dal riaccertamento straordinario non applicate ai bilanci 2015/2016/2017, sebbene sotto stimate;
non congrua determinazione e sottostima del FCDE negli esercizi 2015/2018; dubbia determinazione dei debiti fuori bilancio attesa la costante sottostima della spesa corrente;
dubbia determinazione delle passività potenziali (debito verso la Regione Calabria per conferimento RSU);
- Bassa percentuale di riscossione delle entrate di parte corrente (c/competenza e c/residui), con conseguente aumento della massa residuale attiva da riportare. La medesima al 31 dicembre 2018 risulta pari a € 2.565.889,89, più 232,38% circa rispetto alla massa residuale attiva registrata al 31 dicembre 2017 (€ 771.978,15), ma ancor di più rispetto alla massa residuale attiva al 31 dicembre 2015, più 555% circa;
- Mancato raggiungimento dell’obbiettivo programmata con il PRF nell’esercizio 2018 per mancati incassi relativi all’IMU; sovrastima degli accertamenti;
- Mancato raggiungimento dell’obiettivo programmato dal PRF nell’esercizio 2018 per mancatiti incassi relativi all’addizionale comunale all’IRPEF;
- Mancato o insufficiente recupero dell’evasione tributaria, con evidente rischio di perdita dei crediti per prescrizione o decadenza;
- Sottostima delle previsioni di spesa corrente con conseguente costante produzione di contenziosi e debiti fuori bilancio;
- Mancato riconoscimento dei debiti fuori bilancio;
- Assenza degli accordi con i creditori in ordine alla rateizzazione dei pagamenti dei debiti fuori bilancio. Mancato rispetto della tempistica prevista dal PRF in merito al pagamento degli stessi;
- Risparmi di spesa conseguenti al pensionamento del personale dipendente che non possono essere considerati effettivi alla luce delle nuove assunzioni effettuate dall’Ente;
- Non esatta indicazione, nella programmazione del PRF, della quota annuale per rimborso prestiti, di cui al titolo IV della spesa e mancata indicazione della quota annuale di ripiano del disavanzo derivante dal riaccertamento straordinario dei residui, ancorché sottostimata;
- Sovrastima delle previsioni e degli accertamenti delle entrate correnti e sottostima delle previsioni e degli impegni delle spese correnti;
- Concreti dubbi sugli obiettivi del PRF raggiunti nell’esercizio 2018;
- Mancato raggiungimento degli obiettivi del PRF nell’esercizio 2019.
Pubblichiamo le immagini della Delibera di Approvazione del Rendiconto di Gestione dell’anno 2010 che certifica un attivo del comune di 146.329 euro al 31 dicembre 2010