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Napoli: NO alla ZTL al Vomero, tra piazza Vanvitelli e San Martino!

 

Improponibile senza parcheggi e potenziamento del trasporto pubblico

            ” In questi giorni, a seguito di una petizione comparsa sul web, che peraltro non ha raccolto neppure un centinaio di adesioni,  viene rispolverato un vecchio progetto che già fu al centro di un’aspra polemica che coinvolse istituzioni e cittadini fin dalla fine degli anni ’80, quando rivestivo la carica di presidente della Circoscrizione del Vomero, vale a dire quello di creare una zona a traffico limitato nel quartiere collinare, partendo da piazza Vanvitelli e fino al piazzale di San Martino, per la quale, in particolare, era prevista la realizzazione di un varco d’accesso per i soli residenti all’incrocio tra via Scarlatti e via Morghen “. A intervenire sulla questione è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, che più volte si è espresso contro provvedimenti parziali quanto inefficaci per la soluzione dei problemi di traffico che da tempo affliggono il popoloso  quartiere collinare.

 

            ” Progetto che all’epoca venne bocciato senza mezzi termini non solo dai commercianti ma anche dagli stessi residenti, al punto che non se ne fece più nulla – ricorda Capodanno -. Cosa è cambiato da allora per rispolverare dai cassetti questa datata proposta? A parte la compagine alla guida amministrativa della Città, proprio nulla. Non sono stati realizzati i parcheggi pubblici d’interscambio, a partire, solo per esemplificare,  da quello sotto i viadotti della Tangenziale in via Cilea, del quale si parla dagli anni ’80, per finire a quello progettato e mai realizzato in piazza Quattro Giornate, sotto lo stadio Collana “.

 

            ” Non è stato neppure potenziato il trasporto pubblico – sottolinea Capodanno – dal momento che, dopo oltre 44 anni dalla posa della prima pietra, al Vomero aspettiamo ancora di essere collegati con il Centro Direzionale attraverso la linea 1 della Metropolitana, così come non sono state realizzate le scale mobili di collegamento sui percorsi pedonali della Pedamentina, del Petraio e di Calata San Francesco richiamati nella cosiddetta “città obliqua” della quale si parla da anni senza passare mai dalla parole ai fatti “.

 

            ” Inoltre – aggiunge Capodanno -, non è stata realizzata la quarta fermata della funicolare di Montesanto, opera importante che, attraverso gli ascensori avrebbe consentito il collegamento della nuova stazione prevista in via Girolamo Santacroce con via Tito Angelini.  Altra opera dimenticata è la bretella di raccordo tra viale Raffaello e l’area di San Martino, sulla scorta di un progetto che giace da lustri nei cassetti polverosi dell’amministrazione comunale e neppure il tunnel di collegamento con tappeto mobile tra la stazione superiore della stessa funicolare di Montesanto e l’area di San Martino “.

 

            ” Infine – puntualizza Capodanno – gli orari delle funicolari, quando sono in funzione, visti i continui recenti fermi della funicolare di Chiaia,  invece che essere prolungati, sono stati ridotti, come testimonia il dato che terminano tutte le loro corse alle 22:00, laddove l’apertura al pubblico andrebbe prolungata, per tutte le tre funicolari presenti sul territorio del quartiere, almeno fino alla mezzanotte e per alcune, come la funicolare di Chiaia e quella Centrale, in uno con la linea 1 della metropolitana, fino alle due di notte nei fine settimana “.

 

            ” Nell’attuale condizione – conclude Capodanno – non è in alcun modo possibile realizzare al Vomero zone a traffico limitato né parziale come vorrebbero i promotori della petizione né tantomeno totale. Proposte inattuabili che oltre ad affossare definitivamente l’unico settore produttivo del quartiere, che offre anche possibilità occupazionali, parlo del settore commerciale, che vede ben 1.600 esercizi a posto fisso, con la presenza anche della grande distribuzione, su una superficie di appena due chilometri quadrati, creerebbe non pochi problemi a tutti i napoletani sia per le palesi difficoltà, appena accennate, per i collegamenti con gli altri quartieri della Città attraverso il sistema di trasporto pubblico sia per la mancanza di parcheggi pubblici a disposizione nei pressi delle aree che si vorrebbero pedonalizzare “.

 

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