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FONDAZIONE BARILLA: “AZIENDE AGRI-FOOD E FINANZA INSIEME PER SISTEMI ALIMENTARI PIU’ SOSTENIBILI”.

 GUIDO BARILLA: “PROSSIMI 5 ANNI FONDAMENTALI PERCHE’ TUTTI GLI ATTORI AGISCANO SUBITO”

Il settore agroalimentare italiano è il più grande tra quelli del nostro manifatturiero, con una produzione dal valore stimato in 113,7 miliardi di euro, quasi 56.000 imprese attive, circa 450.000 dipendenti e una forte vocazione all’export[1]. Si parla di un settore fondamentale per la nostra economia, ma con un grande impatto sull’ambiente, col 7% delle emissioni di gas serra[2] nazionali generate. A livello globale la situazione è simile: il sistema alimentare mondiale, dal campo alla tavola, contribuisce fino al 37[3]% alle emissioni di gas serra e usa il 70% di tutta l’acqua disponibile[4]. Un quadro che impone investimenti importanti, peccato però che, nel mondo, al momento solo l’8% dei finanziamenti pubblici sia destinato al settore agroalimentare[5]. Ecco perché, per raggiungere i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU e rispettare gli Accordi di Parigi, sarà necessario ripensare il modo in cui il cibo viene prodotto e distribuito e a strategie finanziare nuove, che aiutino il settore agroalimentare a operare in una direzione più sostenibile. In tal senso si muove la “Farm to Fork Strategy” della Commissione Europea che punta sulla sostenibilità come strategia per proteggere la salute e il benessere delle persone e del Pianeta e per rafforzare la competitività e la resilienza dei sistemi alimentari. Interventi che garantirebbero anche vantaggi economici, perché la stessa Commissione stima che sistemi alimentari sostenibili possano creare un nuovo valore economico per oltre 1,8 trilioni di euro[6].

Partendo da queste premesse, la Fondazione Barilla, l’UN Sustainable Development Solutions Network (SDSN), il Columbia Center on Sustainable Investment (CCSI) e il Santa Chiara Lab dell’Università di Siena (SCL), presenteranno oggi “Fixing The Business of Food: How to align the agri-food sector with the SDGs”, il report nato per offrire soluzioni concrete agli operatori del settore agri-food. Il documento evidenzia l’urgenza di un cambiamento nelle pratiche aziendali, a partire dai sistemi di misurazione e di rendicontazione, che necessitano di essere armonizzati e comparati tra loro per consentire alle aziende di capire quali siano le aree di intervento per diventare più sostenibili. (A questo link è possibile registrarsi per partecipare all’evento).

Presentato all’interno dell’evento online “Fixing the Business of Food: A Critical Cross-Sector Dialogue to Re-Strategize Food Businesses”, che si terrà a margine della 75° sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il report analizza le pratiche aziendali, i framework e i rapporti di sostenibilità delle principali aziende agroalimentari globali per identificare come supportare al meglio la trasformazione verso un sistema alimentare più sostenibile e sano.

“I prossimi cinque anni saranno cruciali perché dobbiamo portare a bordo quanti più produttori, fornitori e distributori possibili. C’è però un grande rischio: che molti dei nostri colleghi, molti altri attori del mondo delle imprese, percepiscano il cambiamento come un pericolo e non abbiano il coraggio di agire davvero all’interno delle proprie aziende e di prendere decisioni (molto) difficili”, ha dichiarato Guido Barilla, Presidente del Gruppo Barilla e della Fondazione Barilla. “Siamo in ritardo sull’Agenda 2030: stiamo andando a rilento nel raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e stiamo perdendo tempo nel razionalizzare i pericoli, nel ridurre i rischi dei cambiamenti climatici e dei problemi legati alla sostenibilità. Non possiamo permettercelo. Dobbiamo agire subito”.

“Il cibo che mangiamo ha un enorme impatto sulla nostra salute e su quella dell’ambiente. Le strategie Farm to Fork e Biodiversity rappresentano il modello europeo per migliorare la nostra salute e per riequilibrare il nostro rapporto con la natura: la pandemia da COVID-19 sottolinea l’urgenza di questo sforzo. Con la legislazione, le misure soft e l’impegno delle imprese, lavoreremo per trasformare il cibo europeo nello standard globale di sostenibilità” – ha dichiarato Frans Timmermans, Vice Presidente Esecutivo della Commissione Europea.

FIXING THE BUSINESS OF FOOD, 4 PILASTRI PER VALUTARE L’IMPEGNO IN SOSTENIBILITA’ AZIENDE DELL’AGRI-FOOD

Il Report Fixing The Business of Food -How to align the agri-food sector with the SDGs propone quattro pilastri per aiutare le imprese agroalimentari ad allineare le proprie strategie e la propria operatività all’Agenda 2030:

Dal report emergono margini di miglioramento per le aziende nella divulgazione della sostenibilità aziendale -mancano informazioni dettagliate sulla sostenibilità della catena del valore e la good corporate citizenship-: le informazioni diffuse dalle aziende non sono sempre supportate da obiettivi e linee guida adeguate; esistono lacune nelle valutazioni di materialità e non tutte le informazioni sulle catene di approvvigionamento vengono diffuse; infine, manca uno standard completo e univoco per il report di sostenibilità che possa allineare i risultati a livello globale. I recenti cambiamenti legislativi nel contesto normativo dell’UE, però, possono spingere verso strategie aziendali innovative e sostenibili.

“La buona notizia è che i leader del settore agro-alimentare stanno mostrando sempre più interesse per gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e per gli Accordi di Parigi sul clima. Il nostro studio suggerisce di applicare un quadro olistico che possa aiutare a indirizzare le attività delle imprese, i sistemi di rendicontazione, guidando al tempo stesso gli investitori e i responsabili politici per allineare il settore agli SDG e agli Accordi di Parigi “, ha dischiarato Jeffrey Sachs, Professore alla Columbia University, Direttore di UN Sustainable Development Solutions Network.

5 PROPOSTE AI PLAYER DELL’AGROALIMENTARE PER AGIRE IN MODO SOSTENIBILE

Cosa fare, a livello aziendale, per dar vita a un approccio più sostenibile? Fixing The Business of Food e Fondazione Barilla indicano 5 obiettivi ambiziosi che gli attori del settore dovrebbero porsi in chiave di sostenibilità:

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BCFN PRESS OFFICE c/o INC ISTITUTO NAZIONALE PER LA COMUNICAZIONE

[1] fi-compass, 2020, Financial needs in the agriculture and agri-food sectors in Italy, Study report, 86 pages. https://www.fi-compass.eu/sites/default/files/publications/financial_needs_agriculture_agrifood_sectors_Italy.pdf

[2] Dati dell’Osservatorio Nomisma condotto in collaborazione con Fieragricola: https://www.nomisma.it/settore-agroalimentare-italiano/

[3] Arneth, A. et al. Climate Change and Land: an IPCC special report on climate change, desertification, land degradation, sustainable land management, food security, and greenhouse gas fluxes in terrestrial ecosystems Ch.1 (IPCC, Geneva, 2019).

[4] Dati FAO

[5] https://www.climatepolicyinitiative.org/publication/global-landscape-of-climate-finance-2019/

[6] https://ec.europa.eu/info/sites/info/files/communication-annex-farm-fork-green-deal_en.pdf

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