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Ecologia, spiritualità, arte e natura…

Spesso quel che è rappresentato nella natura trova anche una sua corrispondenza nella coscienza dell’uomo, infatti l’atto creativo, sia esso ascritto a un  Dio od a Madre Natura, è stato spesso paragonato a quello di un artista che produce la sua opera.

Ciò avviene poiché nel Logos del mondo manifesto si riconosce un disegno od uno scopo ed è esattamente quel che avviene con la produzione artistica. Ma potrebbe essere notata una differenza essenziale, infatti nel caso del lavoro artistico, come ad esempio la pittura, vi sono molte cause distinte. La materiale: le tele, il colore, etc.  La formale: la configurazione, etc. L’efficiente: l’artista, il pennello, etc. E la finale: l’onorare qualcuno, guadagnarsi da vivere, etc. Ma nel caso della manifestazione del mondo non vi sono cause distinte, essendo l’originale una sola, sia essa definita Energia naturale o Dio.

“Egli dipinse il quadro dell’esistente in se stesso  e su se stesso, con il pennello della sua volontà, e fu subito lieto” Afferma una antica scrittura indiana riferendosi al Creatore. Ma anche in altri testi filosofici e scientifici spesso la pittura è usata come esempio per significare la progressiva capacità realizzatrice della vita.

Seguendo il concetto dei tre stadi successivi della manifestazione cosmica, osserviamo che all’inizio vi è la “latenza” o “energia causale” poi subentra il “sottile” o “forma pensiero” ed infine il “grossolano” o “materia”. Questi stadi vengono comparati con 1) lo schiarimento delle tele ed il rafforzarle con l’amido; 2) lo schizzo dei contorni delle figure sulla tela; 3) riempitura delle immagini con il colore.

La “coscienza” o volontà creatrice è la causa coefficiente dell’opera, che è come la tela sbiancata;  la “capacità” operativa è la causa sottile, rappresentata dalle sembianze appena  schizzate ma presenti nella fantasia dell’autore, come è presente il feto nell’utero materno; ed infine la forma finale che è come la nascita o apparizione manifesta e si può paragonare alla pittura finita.

Dobbiamo però ricordare che queste funzioni creatrici, nel caso della “creazione dell’universo” appartengono tutte alla medesima Forza o capacità espressiva. L’artista, il materiale, l’opera, il  critico, il cliente.. etc. sono originati tutti dalla stessa Energia primordiale  (o Dio).

“L’immagine di nome e forma, l’osservatore, lo schermo sul quale egli vede, e la luce per la quale egli vede… tutti questi sono Egli stesso” Affermava Ramana Maharshi.

Paolo D’Arpini – Rete Bioregionale Italiana

Fonte: http://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2017/12/ecologia-spiritualita-arte-e-natura.html

Paolo D'Arpini nasce a Roma il 23 giugno 1944. Nel 1970/71 fonda a Verona il Circolo culturale "Ex" e scrive il suo primo libro Ten poems and ten reflections (Rummonds Editore). Nel 1976, a Calcata, fonda Annapurna la prima azienda italiana a occuparsi di alimentazione integrale e vegetariana. Nel 1984 fonda a Calcata il Circolo vegetariano VV.TT , e di lì a poco anche il Comitato per la Spiritualità Laica, pubblica i libri "Calcata. racconti dalla città invisibile" e "Incontri con i santi" (Edizione VV.TT.). Nel 1996, ad Acquapendente, partecipa alla fondazione della Rete Bioregionale Italiana, di cui diventa coordinatore nel 2009. Nel 2010 si trasferisce a Treia, nelle Marche, e pubblica "Vita senza tempo" assieme a Caterina Regazzi (Edizioni Vivere Altrimenti), "Riciclaggio della memoria, appunti su Ecologia Profonda, Bioregionalismo e Spiritualità Laica", "Treia: storie di vita bioregionale" (Edizioni Tracce), "Compagni di viaggio" (Edizioni OM). Collabora regolarmente con la rivista laica "Non Credo" (Edizioni Religion Free) e con diversi blog ecologisti, tra cui Terra Nuova, Long Term Economy, Politicamente Corretto

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