Scuola, lavori, dichiarazioni e scaramucce nei giorni scorsi in Puglia

Il 28 agosto, il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia nella seduta straordinaria della Conferenza Unificata svolta in videoconferenza dalla Prefettura di Taranto, ha così commentato l’approvazione del documento elaborato dall’Istituto Superiore di Sanità sulla gestione dei casi di contagio nelle scuole: “La sicurezza sanitaria nelle scuole era una priorità assoluta per il paese. Con il lavoro congiunto, la massima e leale collaborazione tra il Governo, le Regioni e gli Enti locali, oggi abbiamo ottenuto un grande risultato”.
E a margine di questa conferenza, in cui è stato approvato il documento dell’ISS sulla gestione dei casi di contagio nelle scuole, ha dato un appoggio a Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia: “Nella tempesta Covid il presidente Emiliano è stato un comandante molto capace che ha portato la nave Puglia nel porto sicuro della sicurezza sanitaria, e questo glielo riconoscono tutti. Questa regione ha ancora bisogno di una guida sicura come la sua”.

Intanto per la Lega Salvini Puglia, questa è solo propaganda e lo fa sapere a Taranto attraverso i profili social Facebook dell’on. Gianfranco Chiarelli, vice coordinatore Lega Puglia, il giorno dopo.

Si legge : “Ieri il Ministro Boccia a Taranto – in campagna elettorale per Emiliano – ha occupato la Prefettura per pubblicizzare un fantomatico piano sulla Scuola che non ha né capo né coda e non è ancora operativo! Presidi, insegnanti, personale e soprattutto alunni e genitori, sono nella totale incertezza sul loro futuro lavorativo, scolastico e persino sanitario. Sei mesi per studiare come riaprire e il settore tra più importanti per ciascuno di noi, l’Istruzione, rischia di non farlo! Ora dopo la Lega, anche il PD inizia a chiedere le dimissioni del ministro Azzolina. Con la Lega in Regione il sistema dell’Istruzione e della Formazione Professionale sarà al servizio degli utenti e non il contrario”.

Ma a proposito di scuola c’è dell’altro, gli Stati Generali dell’Associazione Libera Scuola (ALS) e l’incontro a fine lavori con Matteo Salvini  a Bari.

Una “due giorni”, 28 e 29 agosto, in cui si è parlato di scuola e a farlo sono stati coloro che la scuola la vivono direttamente, quindi docenti, ata, dirigenti e studenti, ed indirettamente come le famiglie.

Nella prima giornata sono state affrontate due grandi tematiche: “La libertà di scelta educativa” in mattinata, “Personale e reclutamento” nel pomeriggio.

Tante le associazioni presenti in rappresentanza di alcune categorie di un mondo scuola sempre più in difficoltà e sempre meno ascoltato. Dalle scuole paritarie ai docenti precari, dagli ata ai collaboratori dei dirigenti scolastici. E’ stata data voce ai docenti, anche di ruolo, abbandonati a sé stessi, quali i docenti di discipline giuridiche e quelli di educazione fisica. Sono state rappresentate le difficoltà in cui da anni vivono i docenti di religione cattolica; hanno fatto sentire le loro voci i diplomati magistrali e i docenti che hanno partecipato al concorso DS 2017, il cui destino lavorativo dipende, in mancanza di una chiara volontà politica, dall’esito delle decisioni del Consiglio di Stato.

I lavori sono proseguiti con gli interventi del costituzionalista prof. Nicola Grasso, della dirigente scolastica prof.ssa Daniela Plama, e sono stati conclusi da due grandi personalità che hanno dato un prezioso contributo, in mattinata suor Anna Monia Alfieri, in serata la dott.ssa Anna Armone.

“La scuola siamo NOI” è stato il tema affrontato il giorno successivo, in cui hanno preso la parola gli studenti e le famiglie, che hanno manifestato perplessità sulla Didattica a Distanza (DAD)  e grande scetticismo sulle nuove “regole” imposte dal CTS, soprattutto per la fascia 0-10.

Sono state affrontate problematiche, tante, ma al tempo stesso proposte soluzioni concrete e facilmente attuabili, tutte riassunte in un unico documento che diventa il manifesto dell’evento.

“Ma non vogliamo che le idee proposte rimangano tra noi, il nostro intento è che arrivino alla parte politica affinché un cambiamento possa esserci davvero. Ed è per questo che abbiamo consegnato il documento conclusivo ai rappresentati della Lega, che hanno accettato l’ invito, aperto a tutti” ha riferito la Presidente dell’associazione, Graziangela Berloco.

E  Matteo Salvini presente al termine della due giorni si è espresso così :”una due giorni ad agosto penso sia il tema più importante, noi ci stiamo occupando di tasse, pensioni, ambiente, sicurezza, sbarchi, però il futuro dei bimbi di sei anni,  o di quindici anni è il futuro del paese. Mio figlio mi ha detto non so quando torno a scuola, a che ora entro,  a che ora esco, quanti siamo, se posso andarci  col pullman, se devo andare il sabato, se c’è la mensa, se faccio sport e siamo al 29 di agosto. In tutta Europa le scuole sono già aperte o stanno riaprendo in totale sicurezza, e tranquillità, senza frenesia, senza confusioni, senza mascherine, senza banchi con le rotelle. C’è una approssimazione, una incompetenza, una incapacità  imbarazzante che è drammatica ed è per questo che io a nome del popolo della scuola chiedo che la signora Azzolina tolga il disturbo il prima possibile ..(…)..anche perché le soluzioni ci sono, le portate voi, la stabilizzazione delle migliaia di precari, penso anche ai cinquantamila insegnanti di sostegno, il coinvolgimento delle scuole pubbliche paritarie per sopperire alla mancanza di aule scolastiche..(…) e le proposte vostre e della Lega sono così semplici che solo l’ideologia evidentemente può  non cogliere. Il problema è anche dell’Università, è una vergogna che la stragrande  maggioranza delle università italiane non riapra per tutto l’anno e che vi siano studenti che pagano tasse, affitti, senza fruire del diritto allo studio. Non ne posso più della didattica a distanza. E poi gli insegnanti precari….ieri ho parlato con un insegnante precario da dodici anni…che ad oggi non sa se, dove e da quando lavorerà quest’anno. Basta con la vita a tempo determinato  e col precariato a vita. Investiamo nella scuola italiana !”.

Vito Piepoli

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