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A Vienna è finalmente “hajimè”, Maria Centracchio: anche noi siamo pronte!

A Vienna è finalmente “hajimè”, Maria Centracchio: anche noi siamo pronte!

Non sfugge la sincronia perfetta che c’è stata fra EJU e IJF, con l’Unione Europea Judo che giovedì sera ha mandato in onda la prima gara vera, dopo sei mesi di tatami messi al bando dal Covid. E soltanto poche ore più tardi, la mattina di venerdì con IJF che ha annunciato la rimessa in moto del World Judo Tour. Certo, la priorità rimane quella di contenere il rischio il più possibile vicino allo zero e, per farlo, lo sforzo dev’essere sostenuto da parte di tutti, con l’inevitabile sacrificio che questo comporta. A Vienna, la gara è andata molto bene e tutto si è svolto in poco meno di due ore. Pause comprese. In un silenzio che ha reso molto particolare un’atmosfera desueta, accesa da una sfida a squadre, Austria e Germania, con dodici atleti per parte, sei donne e sei uomini. L’organizzazione ha posto grande attenzione e massima cura per ogni minimo dettaglio, e Martin Poiger, il presidente della federazione Austria Judo, ha espresso che “l’obiettivo prioritario dell’evento è contenere il rischio il più possibile vicino allo zero”. Ed affinchè tutto filasse liscio in questa ‘prima assoluta’ del judo post-lockdown, la gara è stata ospitata negli studi radio-televisivi dell’ORF, Austrian Broadcasting Corporation a Vienna, con conseguente diretta tecnicamente impeccabile. Tutti con la mascherina, che è stata tolta soltanto dagli atleti per la durata del combattimento, ma a parte questo aspetto, nessuna protesta, nessun fastidio da parte di alcuno, tutto è stato accettato esattamente com’è stato deciso. E questa sì che è una novità che merita la massima attenzione. Così hanno commentato per FIJLKAM.it l’atleta azzurra Maria Centracchio ed il tecnico federale Luigi Guido.

“Innanzitutto, è stato veramente bello rivedere svolgersi una gara, seppur con pochi incontri. – ha detto Maria – L’assenza del pubblico e la presenza delle mascherine per gli arbitri ed i coach rende chiaro il fatto che ancora non sia tornato tutto alla “normalità”, ma allo stesso tempo lascia ben sperare e fa sapere che esistono delle soluzioni intelligenti per disputare anche le gare della nostra disciplina in questa situazione. Gli incontri sono stati tutti interessanti e guardarli da casa mi ha dato ancora più voglia di tornare al più presto a gareggiare… che già non era poca. Un applauso a chi ha pensato e gestito l’evento, senza dubbio nella massima sicurezza, e agli atleti che hanno partecipato. Con la speranza di tornare dalla parte giusta dello schermo a breve”.

“Interessante! – ha detto invece Luigi Guido – Gara gradevole, è stato un piacere rivedere un contesto di gara internazionale, il primo impatto è stato emozionante. Volendo valutare la prestazione, si percepisce una differenza rispetto al pre lockdown, sia di feeling che di ritmo gara. Ma credo sia stato preventivato dai coaches e comunque erano sensazioni attese, almeno da parte mia. Organizzazione come sempre impeccabile, protocolli anticovid senza dubbio efficaci anche se da rivedere in contesti più critici, ovvero con ben più di 24 atleti in gara. La formula delle interviste finali è stata molto gradita, anche sentire le sensazioni dei coaches ha avuto un bell’effetto. A mio parere, l’unica cosa che forse andrebbe evitata è la mano con l’abbraccio finale dei contendenti… credo che in questo particolare periodo possa essere fuorviante per i giovani spettatori… anche se fino a poco prima hanno combattuto corpo a corpo, tutto sommato io tenderei ad evitare. Una bella iniziativa, sotto molti aspetti motivante per atleti ed organizzazioni sportive”.

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