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“La Madonna del Divino Amore fa le grazie a tutte l’ore”

 
La Chiesa, a scapito della centralità del Cristo, ha dato alla Madonna un’importanza che le Scritture non le conferiscono. San Paolo, che non nomina neppure la madre di Gesù, afferma: “Unico infatti è Dio, unico anche il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Gesù Cristo, che ha dato se stesso in riscatto per tutti” (1 Tm 2, 5 – 6). Eppure la Chiesa, a fianco dell’unico mediatore, ha messo Maria mediatrice; a fianco dell’unico redentore ha messo Maria corredentrice. In Luca troviamo che Maria sarà colei che “tutte le generazioni chiameranno beata”. Nient’altro che beata, oltre ad umile serva. Nei vangeli si parla poi, durante la predicazione del Cristo, di Maria come una normalissima donna, che bada alla famiglia e alla casa, una normalissima donna che non fa miracoli. Nonostante le parole che Gesù sulla croce, prima di morire, rivolge alla madre e al discepolo che amava, Maria non sembra assumere agli occhi degli evangelisti un ruolo importante. Negli Atti degli Apostoli, Luca accenna appena alla madre di Gesù: “Tutti costoro attendevano costantemente con un cuor solo alla preghiera con le donne e Maria, la madre di Gesù, e con i fratelli di lui (At 1, 14). Maria è diventata importante, importantissima, più tardi, solo agli occhi della Chiesa. E va bene, certamente Gesù non si sarà offeso. In fondo si tratta della sua mamma. Sicuramente, invece, non gradirà che sua madre la si faccia apparire ora qui ora là a compiere miracoli, ora a piangere ora a sorridere, e soprattutto non gradirà le siano attribuiti discorsi assurdi, spesso ridicoli, in contrasto con la ragione e col Vangelo. Non gradirà i numerosi santuari mariani dove fiorisce l’industria del sacro, dove sono presi in giro milioni di malati, dove la spiritualità che si respira è ben espressa dalle parole dei canti di devozione popolare. Un paio di esempi: “La Madonna del Divino Amore fa le grazie a tutte l’ore / Noi l’andiamo a visitar / Viva viva la Madonna del Divino Amore”. Oppure: “Dio ti salvi o Maria, celeste verginella piena di grazia e bella”. Povera Maria! In verità, poveri fedeli che vengono sviati dalla centralità del messaggio evangelico verso forme di religiosità ambigue che spesso rasentano la superstizione.
Renato Pierri

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