Leggo su alcuni giornali stranieri, ma anche italiani, cose dell’altro mondo ! Sì, è proprio il caso di dirlo: persone dichiarate ufficialmente morte, ma stese vive in cella mortuaria fra cadaveri, altre in procinto di essere accompagnate al cimitero che, all’improvviso, aprono gli occhi e si risvegliano dal lungo e sentenziato sonno eterno…
Faccio fatica ad immaginare leggerezza da parte di chi stende il certificato di morte, a meno che cialtroneria sanitaria, come del resto oggi esiste in tanti altri contesti, non stia per avere la meglio in un mondo, come l’attuale, in cui la scienza medica si esprime in modo diverso quasi a 360 gradi (covid-19 docet!).
I fatti succitati riguardano Russia, Spagna e Perù ove Zinalda Kononova viene dichiarata morta dall’Ospedale russo di Gorshechenskjy; poi Gonzales Mantoya Jimenez che, dichiarato morto presso l’ospedale spagnolo di Oviedo, si sveglia in obitorio fra i vari cadaveri; poi Watson Franlin Doroteo che addirittura si sveglia durante il…funerale (immagino prima di essere chiuso nella bara) ecc.ecc.
Affermare che queste notizie lasciano perplessi costituisce un’eufemistica realtà che non può essere elusa e che potrebbe anche far pensare che molta gente sia stata sepolta viva ?
Il mondo non sa più distinguere fra la vita e la morte ? E forse, ad evitare sorprese, vien da pensare che sarebbe meglio prendere subito in considerazione la cremazione ?
Domande non certo allegre e tanto meno facilmente fattibili per la loro tragicità, ma certamente necessarie in questo mondo che ha già incominciato da tempo a perdere la bussola, forse per non più ritrovarla. “Il covid è un raffreddore rispetto a ciò che verrà”, dice Bill Gates, in quanto “il cambio climatico che è alle porte finirà per sterminarci a breve in forti percentuali”.
Tenuto conto che nessuno degli “incapaci” che governano il pianeta vuol prendere provvedimenti c’è da immaginare un futuro, ormai prossimo, in cui l’uomo sta immolandosi inesorabilmente alla ricchezza a tutto svantaggio dell’esistenza, avrà ben poco da fare e da dire.
Il discorso sarebbe lungo, noioso e triste. Ma la speranza, visto che parliamo di questo, è l’ultima a…morire.
ARNALDO DE PORTI
(Belluno-Feltre)